Truman Capote: differenze tra le versioni

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Nel [[1971]] il poeta [[Kenwald Elmslie]] e il musicista [[Claibe Richardson]] sceneggiarono il romanzo autobiografico ''[[L'arpa d'erba]]'' in un musical, con [[Barbara Cook]], [[Carol Brice]], [[Karen Morrow]] e [[Nancy Polignani]], riscuotendo però un magro successo. Per anni Capote lavorò ad un nuovo romanzo, ''Preghiere esaudite'', che sarebbe rimasto incompiuto: nell'intento dell'autore esso avrebbe dovuto condensare tutto ciò che aveva osservato vivendo a contatto col [[jet set]].
 
Se ''A sangue freddo'' resta l'opera più nota di Capote, ''[[Preghiere esaudite]]'', pubblicato postumo, ne rappresenta significativamente la parabola discendente. Concepito come un'opera di ispirazione proustiana, un grande affresco del "regno del nulla" rappresentato dalle vicende meschine e fin troppo umane dei divi del jet set newyorchese, in realtà il romanzo costò a Truman l'amicizia di tutti i suoi ricchi amici, eccettocon pochissime eccezioni. Da quel momento Capote scivolò in una spirale senza via d'uscita di alcolismo e tossicodipendenza.
 
"Sono un alcolizzato. Sono un tossicomane. Sono un [[omosessuale]]. Sono un genio". Questa dichiarazione appartiene all'ultimo capitolo, "Rigiramenti notturni ossia l'esperienza sessuale di due gemelli siamesi", del libro: Musica per Camaleonti. La sua esistenza estetizzante e distruttiva ne fa un [[Oscar Wilde]] contemporaneo o, come ha scritto James Michener: "Il [[Thomas Chatterton]] moderno: senza dubbio brillante, senza dubbio incandescente, senza dubbio maledetto".