Michele Pironti: differenze tra le versioni

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Patriota irpino, fu tra gli iniziatori dei [[Moti del 1848|moti liberali del 1848]] contro il governo borbonico, e, per questo<ref>[https://books.google.it/books?id=ZDcWAAAAYAAJ&pg=PA47&dq=%22michele+pironti%22+catena&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiU-LqV7snQAhXEXiwKHY61AQ4Q6AEIQDAJ#v=onepage&q=%22michele%20pironti%22%20catena&f=false Gran corte speciale di Napoli, ''Decisione della Gran corte speciale di Napoli: nella causa della Setta l'unità italiana'', Stamperia del Fibreno, 1851].</ref>, fu ristretto nel Carcere di Montefusco, insieme a [[Luigi Settembrini]] e a [[Carlo Poerio]]<ref>''Studi desanctisiani : rivista internazionale di letteratura, politica, società'', 1, 2013, Pisa : Fabrizio Serra.</ref>.
 
Trattandosi di magistrato che aveva avuto un ruolo pubblico nella fallita rivoluzione del 1848, l'ambasciatore britannico tenne per anni corrispondenza diplomatica sulla sua ingiusta persecuzione<ref>[https://books.google.it/books?id=qgiAErMRIigC&pg=PA104&dq=%22michele+pironti%22+catena&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjJ1tiF8MnQAhUJFywKHcPIAcM4FBDoAQhBMAg#v=onepage&q=%22michele%20pironti%22%20catena&f=false Confutazioni alle lettere del signor Gladstone, Napoli, 1851].</ref>, ottenendo dal Borbone che fossero dimezzati a sei i dodici giri di catena che lo tenevano costretto al muro della prigione<ref>[https://books.google.it/books?id=-8502SsNSyUC&pg=PA141&dq=%22michele+pironti%22+catena&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwij74ie8cnQAhXD_SwKHcrrDmsQ6AEIHzAB#v=onepage&q=%22michele%20pironti%22%20catena&f=false Nicola Palermo, ''Raffinamento della tirannide borbonica, ossia i carcerati in Montefusco'', Tip. A. D'Andrea, 1863].</ref>. Evase con [[Luigi Settembrini]] durante la fuga in [[Irlanda]] dei deportati destinati a [[Madeira]]. Come Settembrini, fu membro della [[Massoneria]]<ref>[https://www.grandeoriente.it/napoli-massonica-la-citta-dei-fratelli-uno-stradario-esoterico-ansa/ Napoli massonica, la città dei ‘fratelli’: uno stradario esoterico/Ansa], Antonio Emanuele Piedimonte ''Le 99 vie massoniche di Napoli – La città dei fratelli, la storia della Massoneria meridionale nella toponomastica'', Edizioni Sub Rosa, 2024, pp. 314.</ref>.
 
Con l'[[unità d'Italia]] fu eletto [[deputati del Regno d'Italia|deputato del Regno d'Italia]]; fu nominato Ministro di Grazia e Giustizia e Culti del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] nel [[Governo Menabrea III]] (1869); divenne poi [[senatore del Regno d'Italia]], ben visto dal Re [[Vittorio Emanuele II]]. Morì in povertà a Torre del Greco, il 14 ottobre 1885.
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[[Categoria:Ministri di grazia e giustizia e culti del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Governo Menabrea III]]
 
[[Categoria:Cavalieri di gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia]]
[[Categoria:Commendatori dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Grandi ufficiali dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Massoni]]