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'''''Myricae''''' è una raccolta di [[Poesia|poesie]] di '''''[[Giovanni Pascoli]]''''', pubblicata in successive edizioni tra il [[1891]] e il [[1911]] (anno dell'edizione definitiva).
 
L'opera rappresenta l'ultimo esempio di [[poesia lirica]] "classica" prima della stagione delle [[Avanguardia|Avanguardie poetiche]] del [[XX secolo|Novecento]] (Novecento).
 
Il titolo della raccolta pascoliana deriva da una parte del secondo verso della IV ''[[Bucoliche|Bucolica]]'' di [[Virgilio]] «''(Non omnis) arbusta iuvant humilesque Myricae''», cioè "(Non a tutti) piacciono gli arbusti e le umili [[tamerici]]".<ref>Il titolo vuol alludere a una poesia umile. Con intenti simili, [[Severino Ferrari]], grande amico di Pascoli, aveva intitolato una sua raccolta poetica ''[[Bordatini]]'' (1885), a significare una poesia dimessa.</ref> Questa frase è utilizzata dal Pascoli anche nell'epigrafe dei ''[[Canti di Castelvecchio]]'' e, in forma più completa (non omnis arbusta...) o insieme al verso precedente variamente "tagliato", come introduzione ad altre sue raccolte poetiche.