Fabio Capello: differenze tra le versioni
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Capello iniziò a giocare a calcio nella squadra della sua località natale, il {{Calcio Pieris|N}}, dove aveva già militato il padre. Fu notato all'età di sedici anni da [[Paolo Mazza]], il quale lo portò a [[Ferrara]] per due milioni di [[Lira italiana|lire]], anticipando [[Giuseppe Viani]], il quale voleva tesserarlo per il {{Calcio Milan|N}}; fu proprio il padre Guerrino a precludere un primo passaggio del figlio ai rossoneri, nonostante l'insistenza di Viani, affermando di voler mantenere la parola data al dirigente ferrarese.
Trascorse due anni nelle giovanili della {{Calcio SPAL|N}},<ref name="Intrepido" /> il secondo dei quali nella primavera guidata da [[Giovan Battista Fabbri (allenatore di calcio)|Giovan Battista Fabbri]]; l'esordio in prima squadra arrivò il 29 marzo 1964, a quasi diciotto anni, nella partita di [[Serie A]] persa per 3-1 in casa della {{Calcio Sampdoria|N}}.<ref name="Intrepido" /><ref name="DizionarioCalcio124">{{cita|Sappino|p. 124}}.</ref> Collezionò appena 4 presenze nella sua prima stagione in massima categoria, al termine della quale gli ''Estensi'' retrocedettero in [[Serie B]].
La SPAL tornò però subito in massima serie, grazie anche alla mano di Mazza il quale fortificò la rosa, e il diciannovenne Capello divenne già il riferimento per il centrocampo oltreché il rigorista di una formazione che si riaffacciò sulle grandi ribalte del calcio italiano. La stagione [[Società Polisportiva Ars et Labor 1966-1967|1966-67]] fu amara per Capello, poiché un infortunio al ginocchio gli fece perdere metà campionato, al termine del quale concluse la sua esperienza in maglia ''biancazzurra''.
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* Inserito nella [[Hall of Fame del calcio italiano]] nella categoria ''Allenatore italiano'' (2013)
* [[Globe Soccer Awards]]: 1
:Premio alla carriera per allenatori: 2018
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