Emilio Canzi: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m →Collegamenti esterni: Bot: aggiungo template {{Collegamenti esterni}} |
|||
Riga 18:
== Biografia ==
Abbandonati presto gli studi per lavorare come commesso in un negozio d'abbigliamento, nel [[1913]] fu richiamato alle armi, aggregato al [[12º Reggimento bersaglieri]] e inviato in [[Libia]]. Nell'esercito raggiungerà il grado di [[sergente]] poi, nel [[1916]], è fatto rimpatriare per questioni di salute. Ripresosi, Canzi è inviato in zona di guerra e partecipa alla [[battaglia di Vittorio Veneto]].
della "sezione" [[Piacenza|piacentina]] degli [[Arditi del Popolo]], inquadrata nel "Battaglione Cantarana"<ref>Tagliaferri Ivano, ''Morte alla morte. Gli [[Arditi del popolo]] a Piacenza 1921-1922'', Piacenza, Vicolo del Pavone, 2004. libro dove si narra la vicenda degli [[Arditi del Popolo]] nel piacentino.</ref> forte di 200 miliziani<ref name="anarca-bolo.ch">[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/dossier6.htm da ''Morte alla morte'', Emilio Canzi e gli Arditi del Popolo a Piacenza]</ref>. La stima fra i miliziani antifascisti del "Battaglione Cantarana" verso Emilio Canzi era tale che, quando dichiarò di essere anarchico, anche i compagni [[socialismo|socialisti]] e [[comunismo|comunisti]] lo salutarono con un ''Viva Canzi''.<ref name="anarca-bolo.ch"/>▼
▲
Accusato di aver ucciso un fascista nel [[1922]], riparò dapprima in [[Francia]], dove si occupò di organizzare le frange antifasciste; fu successivamente esiliato in [[Spagna]] e partecipò alla [[Guerra di Spagna]]. Catturato, venne confinato<ref>Commissione di Piacenza, ordinanza del 20.4.1942 contro Emilio Canzi (“Combattente antifranchista in Spagna”). In: Adriano Dal Pont, Simonetta Carolini, ''L'Italia al confino 1926-1943. Le ordinanze di assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali dal novembre 1926 al luglio 1943'', Milano 1983 (ANPPIA/La Pietra), vol. III, p. 991</ref> e inviato al campo di concentramento di [[Anghiari]]<ref>Renicci. Un campo di concentramento in riva al Tevere, 1ª ed. Italiano, Carlo Spartaco Capogreco, [[Mursia]], 2003; [http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html lager italiani sempre dal lavoro di Spartaco Capogreco]: "I campi di concentramento italiani sottoposti all'autorità civile, tra il giugno del 1940 e l'agosto del 1943, furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi fascisti.", "(prima c'è un raffronto con i lager nazisti, ndr) Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal 1938 una politica autonoma antiebraica e che dal 1943 al 1945 il fascismo repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei."</ref>, per finire la sua parabola di militante antifascista come comandante partigiano nel [[Provincia di Piacenza|Piacentino]], subendo anche un arresto da parte di militari statunitensi (arresto erroneamente attribuito a militanti filosovietici da parte di gruppi anarchici, ma da sempre smentito dai famigliari dello stesso Canzi e da tutti gli antifascisti piacentini, di qualunque orientamento politico, dal 1945 ad oggi). Venne di seguito reintegrato al comando della XIII zona operativa, con la qualifica di comandante unico.▼
Il 9 agosto [[1927]] rientrò a Piacenza e in settembre è arrestato a [[Crespellano]], in [[provincia di Bologna]]. Durante la sua permanenza a Piacenza riprende i contatti con i vecchi compagni rimasti. Di conseguenza la polizia fascista gli sequestra il passaporto. Dopo alcuni tentativi, andati a vuoto, fatti per recuperare il documento, Canzi espatria clandestinamente nell'aprile del [[1928]].
Verrà liberato dal breve stato d'arresto grazie anche alla dura presa di posizione del comando delle Brigate Partigiane facenti capo a [[Giustizia e Libertà]].<ref>"Il tentativo di dare la spallata al posto di Comandante Unico incontra la resistenza dell'anarchico, che tenta di appellarsi al sostegno del Comando generale Alta Italia. Del resto i comandanti non comunisti non se la sentono di impegnarsi a fondo nel sostegno a Canzi se questo può significare indebolire la propria posizione. Questa situazione conferma che a sostenere Canzi fino a questo momento non c'è stato un vero e proprio movimento di pressione, ma solo e soprattutto la grande statura morale, etica e politica del vecchio combattente anarchico. La partita della sua destituzione viene giocata all'interno del CU Nord Emilia dove i comunisti hanno la netta maggioranza e decidono di sostituirlo con il colonnello Luigi Marzioli. Marzioli ha vissuto la Resistenza da spettatore e più volte chiamato in causa ha sempre rifiutato di impegnarsi direttamente. Ora, in previsione della Liberazione e dei rapporti di forza successivi, il Partito Comunista non ha uomini adatti al ruolo e pensa di affidarsi a un ex alto ufficiale dell'esercito. Questa è una delle questioni della Resistenza piacentina che più lascia perplessi, soprattutto per la condotta dei comunisti filomoscoviti. Canzi tenta di resistere alle impositive disposizioni del CU Nord Emilia appellandosi all'illegalità del provvedimento di sostituzione. Da una parte contesta la legittimità del documento con cui viene sostituito da Marzioli, dall'altra ritiene che tale provvedimento debba essere eventualmente avallato dal Comando generale della Resistenza" da [http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/316/dossier19.htm dossier su Canzi]</ref> Morì in circostanze non chiare, in seguito a un incidente stradale, investito da una camionetta inglese che gli amputò le gambe, come risulta dalla testimonianza di un comandante partigiano.<ref>[http://www.ngvision.org/mediabase/453 gli anarchici e la Resistenza] testimonianza</ref>▼
Raggiunta nuovamente la Francia si stabilì nel sobborgo parigino di [[Saint-Cloud]]. Qui riprese a frequentare gli ambienti dei fuoriusciti politici italiani aderendo alla sezione dell'Unione comunista anarchica dei profughi italiani e, nell'ottobre del 1933, al Comitato anarchico pro vittime politiche di Parigi, dove emerge ben presto come figura di riferimento<ref>[https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13422-canzi-emilio Biblioteca Franco Serantini - ''CANZI, Emilio'']</ref>.
Nella zona agiva la Colonna Italiana, comandata da [[Giuseppe Bifolchi]]<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg2.html|titolo=LA RISVEGLIA/Dal 17 luglio 1936 alla battaglia di monte Pelato <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://www.webcitation.org/query?url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg2.html&date=2009-10-26+02:55:30|accesso=20 luglio 2007|dataarchivio=26 ottobre 2009|urlmorto=sì}}</ref>, ed era presente la 29ª Divisione (prima denominata Colonna Lenin del [[POUM]]). Fra i combattenti italiani vi erano [[Etrusco Benci]],<ref name="geocities.com">{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci.html|titolo=LA RISVEGLIA/Etrusco Benci <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090830111042/http://geocities.com/SoHo/Den/7257/numero3/benci.html|accesso=20 luglio 2007|dataarchivio=30 agosto 2009|urlmorto=sì}}</ref> [[Pietro Fancelli]],<ref name="geocities.com" /> [[Mario Traverso]],<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/alunno.html|titolo=LA RISVEGLIA/Vittorio Alunno <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090903050255/http://geocities.com/soho/den/7257/numero3/alunno.html#|accesso=20 luglio 2007|dataarchivio=3 settembre 2009|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Citazione| Traverso, già partecipe del tentativo “garibaldino” del colonnello [[Francesc Macià|Macià]] di rovesciare la [[Miguel Primo de Rivera|dittatura riveriana]] in Spagna, ha cercato di dar vita all'estero a un "partito d'azione", per stroncare con ogni mezzo i riti provocatori e lo spionaggio fascista fra gli esuli}}da {{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci.html|titolo=LA RISVEGLIA/Etrusco Benci <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090830111042/http://geocities.com/SoHo/Den/7257/numero3/benci.html|accesso=20 luglio 2007|dataarchivio=30 agosto 2009|urlmorto=sì}}</ref> [[Giuseppe Fusero]],<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci1.html#link3|titolo=LA RISVEGLIA/Etrusco Benci (appendice) <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050826132603/http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/benci1.html#link3|accesso=20 luglio 2007|dataarchivio=26 agosto 2005|urlmorto=sì}}</ref> [[Pasquale Fioravanti]],<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg4.html|titolo=LA RISVEGLIA/Dai "fatti di maggio" ai campi della miseria e della fame <!-- Titolo generato automaticamente -->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090707001506/http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg4.html|accesso=20 luglio 2007|dataarchivio=7 luglio 2009|urlmorto=sì}}</ref> [[Camillo Lanzilotta]]<ref name="geocities.com" /> (nome di battaglia Lancillotto o Nathan).▼
▲
=== I funerali ===▼
Il giorno dei funerali, il Provveditorato agli Studi di [[Piacenza]] chiuse le scuole per permettere la partecipazione alla cerimonia ed il tribunale restò chiuso per lutto cittadino. Fra i messaggi di cordoglio, quelli del Presidente del Consiglio [[Ferruccio Parri]] e del vicesegretario del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] [[Sandro Pertini]]. ▼
▲
Nelle settimane successive riceve l'incarico dal [[Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia]] di unificare le formazioni partigiane in un Comando unico, che si costituisce in agosto<ref>[https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13422-canzi-emilio Biblioteca Franco Serantini - ''CANZI, Emilio'']</ref>. Canzi diviene così comandante della XIII zona, con il nome di battaglia di "Ezio Franchi".
A seguito della seconda fase del rastrellamento invernale, che colpisce pesantemente le formazioni piacentine, si apre una grave crisi nel Comando unico tra chi sostiene la necessità dell'apoliticità delle formazioni, o di chi invece vuole operare per la loro politicizzazione. Il mantenimento di un equilibrio tra le diverse componenti politiche della Resistenza locale è un problema rilevante nel piacentino, una terra dove le formazioni moderate o badogliane sono maggioranza mentre quelle [[Brigate Garibaldi|garibaldine]], al contrario di altre province vicine, sono poche o quasi irrilevanti. Il ruolo di Canzi è messo in discussione proprio dai [[Partito Comunista Italiano|comunisti]] che lo additano come il punto debole del Comando, dal momento che egli non rappresenta alcuna forza politica organizzata<ref>[https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13422-canzi-emilio Biblioteca Franco Serantini - ''CANZI, Emilio'']</ref>. Il PCI tenta in più di un'occasione di prendere il controllo del comando generale, trovando persino – a pochi giorni dalla Liberazione – il sostegno della missione inglese, favorevole alla sostituzione di Canzi.
▲
Nei mesi dell'[[secondo dopoguerra|immediato dopoguerra]] Canzi s'adoperò per assistere gli ex-partigiani. Riprese inoltre a militare nel movimento anarchico partecipando al convegno interregionale di Milano della Federazione comunista libertaria del luglio 1945 e al congresso di [[Carrara]] della [[Federazione anarchica informale|FAI]] nel settembre dello stesso anno.
▲Investito da una camionetta dell'esercito inglese il 2 ottobre, dopo essergli stata amputata una gamba, morì per una broncopolmonite all'ospedale di Piacenza il 17 novembre successivo<ref>[http://www.ngvision.org/mediabase/453 gli anarchici e la Resistenza] testimonianza</ref> .Il giorno dei funerali, il Provveditorato agli Studi di [[Piacenza]] chiuse le scuole per permettere la partecipazione alla cerimonia ed il tribunale restò chiuso per lutto cittadino. Fra i messaggi di cordoglio, quelli del Presidente del Consiglio [[Ferruccio Parri]] e del vicesegretario del [[Partito Socialista Italiano|PSI]] [[Sandro Pertini]]. Per gli anarchici era invece presente [[Alfonso Failla]], che assieme a Canzi aveva partecipato poche settimane prima al congresso di Carrara. Fu sepolto a Peli di Coli.
Il comune di Piacenza gli ha dedicato una strada nel quartiere Galleana. A Peli di Coli, davanti alla chiesa di San Medardo, è stato eretto un monumento a Canzi.
== Note ==
| |||