Crocus sativus: differenze tra le versioni

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=== Proprietà e utilizzi dei residui floreali e delle foglie ===
[[File:Piante di zafferano.jpg|thumb|Pianta di zafferano]]
Nella produzione dello zafferano il 90% dei fiori raccolti va a costituire, nella maggior parte dei casi, materiale di scarto. Infatti, solo gli stigmi del fiore, opportunamente essiccati e polverizzati, sono apprezzati a livello mondiale e usati per colorare e aromatizzare i cibi sfruttandone il gradevole odore. I petali dei fiori del ''Crocus sativus'', sebbene presentino un profilo chimico simile a quello degli stigmi e rappresentino la maggior parte del fiore di questa pianta, sono ancora oggi considerati materiale di scarto. Si calcola, infatti, che per produrre 1 kg di zafferano sono necessari più di 160.000 fiori, pari a circa 68 kg, di cui 63 costituiscono la biomassa dei residui floreali (petali, stami e stili). I tepalipetali del Crocus sativus sono lunghi da 20 a 47 mm e larghi da 11 a 23 mm. I tepalipetali di zafferano contengono anche dei flavonoli, appartenenti sempre alla famiglia dei [[flavonoidi]], in particolare kempferolo, [[quercetina]] e miricetina.
 
La spezia viene usata per le sue proprietà benefiche alla salute dell'uomo e in particolare per la sua funzione antiossidante.