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== Biografia ==
Nacque da una famiglia di poveri braccianti il 18 maggio [[1924]], nella casa colonica situata al civico numero 6 dell'attuale via 25 aprile, nel paesino di [[Rovarè]], una piccola frazione del Comune di [[San Biagio di Callalta]], in [[provincia di Treviso]]. daI Vittoriogenitori DonèVittorio (1900-1975) e Carolina Emma Paro (1899-1936). Allgli imposero all'anagrafe italiana il suo nome di nascita è Gino Giacomo; Donè (Giacomo quello del nonno paterno). Successivamente sulil passaporto italiano compareriportava solamente Gino Donè, mentre all'anagrafe cubana, dopo il primo matrimonio, verrà registrato come Gino Donè Paro, prendendo anche il cognome materno, come d'uso nei [[Hispanidad|Paesi di lingua spagnola]].
=== La Resistenza in Italia ===
=== L'emigrazione a Cuba ===
Nel 1948, disoccupato, emigrò dapprima in [[Francia]], [[Belgio]] e [[Germania]]. SiDa qui si recò in seguito a [[Cuba]]: partendo da [[Amburgo]] e passando dal [[Canada]]. Nelnel [[1951]] trovò lavoro all'[[L'Avana|Avana]] trovò lavoro come carpentiere peral lacantiere costruzione della nuova grandedalla Plaza Civica (l'attuale [[Plaza de la Revolución]]). In città trascorreva il tempo libero sulle gradinate dell'Università, per affinare la lingua parlando con gli studenti. Fu qui che cominciò a sentire parlare di Fidel Castro e della sua iniziale attività politica universitaria. Nella capitale cubana conobbe anche [[Ernest Hemingway]] ed ebbe modo di parlare con lui della propria regione di origine perché lo scrittore statunitense aveva dimorato in Veneto durante la [[prima guerra mondiale]] lungo le rive del fiume [[Piave]], dalla quale esperienza aveva tratto il libro [[Addio alle armi]], e successivamente per la stesura del romanzo ''[[Di là dal fiume e tra gli alberi]]''.
=== I contatti con i rivoluzionari ===
Nel [[2006]] e [[2007]] vari giornali italiani si occuparono della storia di Gino, pubblicando numerosi articoli a lui dedicati<ref>''[[Liberazione (quotidiano)|Liberazione]]'' il 5 ottobre 2006, ''[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]'' e ''[[L'Unità]]'' il 2 dicembre 2006, ''Lo Specchio'' il 27 gennaio 2007</ref>.
Gino Donè Paro morì improvvisamente nel 2008 a San Donà di Piave. In occasione del funerale, ricevette l'omaggio floreale di Fidel Castro, di Raul Castro, dell'ambasciata cubana e dei granmisti sopravvissuti, oltre a molta gente comune venuta da ogni parte d'Italia. Nel 2023, come da sua volontà, le sue ceneri furono portate a Cuba, dove vennero accolte da una delegazione ufficiale del Paese latinoamericano.
Nel 2008 Gino Donè Paro morì improvvisamente in una clinica di San Donà di Piave la sera del 22 marzo, alla vigilia di Pasqua, circondato dai familiari più stretti (sorelle e nipoti). Al suo funerale (avvenuto a Spinea il 27 marzo, dove fu cremato) parteciparono centinaia di compagni provenienti da tutta Italia, unitamente ad alcuni funzionari dell'ambasciata cubana di Roma, che avevano fatto pervenire quattro grandi corone di rose rosse da parte Fidel Castro, di Raul Castro, dell'ambasciata cubana e dei granmisti sopravvissuti, oltre a molta gente comune venuta da ogni parte d'Italia.
== La sepoltura a Cuba ==
Quand'era in vita la sua volontà era quella di essere sepolto a Cuba con i suoi compagni del [[Granma]]. Il 27 novembre 2023 sono arrivate all'aeroporto [[José Martí|Josè Martì]] de L'Avana con una delegazione Italiana le sue ceneri che sono state consegnate ufficialmente allo stato cubano. Il 2 dicembre 2023 nella ricorrenza dello sbarco del Granma, con tutti gli onori militari e di stato si è tenuta alla presenza delle più alte cariche dell'esercito cubano (tra i quali [[Ramiro Valdés|Ramiro Valdés Menéndez]], [[José Ramón Machado Ventura]], [[Álvaro López Miera]], Silvio Herrera Herrera e altri ancora), degli altri compagni di spedizione ancora in vita (Gilberto Garcia e Victor Dreke), di Labañino e Gonzalez Llort de "Los Cinco" eroi dello stato cubano, di una delegazione di alto profilo del Partito Comunista Cubano, le più alte cariche dell'ICAP, di rappresentanti dell'Ambasciata Italiana a L'Avana e dell'Ambasciata Cubana a Roma, del presidente dell'Associazione Nazionale d'Amicizia Italia-Cuba con una delegazione di rappresentanti e per la famiglia un pronipote di Gino con moglie e figlia, la tumulazione ufficiale delle ceneri presso l'altare dei veterani dell'indipendenza al cimitero monumentale de Cristobal Colòn a L'Avana, dove sono presenti anche le spoglie di quasi tutti gli altri Granmisti precedentemente deceduti. Non erano presenti il presidente di Cuba Miguel Diaz-Canel Bermudes, né Raul Castro Ruz perchè impegnati istituzionalmente all'estero ma hanno offerto le loro singole corone di fiori alla cerimonia, assieme a quelle degli spedizionari del Granma, dell'ICAP (Istituto Cubano di Amicizia tra i Popoli), dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, presso il [https://www.centrofidel.cu/ centro culturale Fidel Castro Ruz] a L'Avana, si è tenuta una commemorazione informale per ricordare Gino come ognuno degli intervenuti l'aveva conosciuto. Qui erano presenti alcuni rapresentanti del governo, del partito comunista nazionale e dell'esercito, di giornalisti sia cubani che stranieri, dei rappresentanti dell'ICAP e dell'Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, dell'ex ambasciatore Cubano in Italia degli anni '90, dei familiari di Gino presenti alla cerimonia della mattina, cantanti e scrittori sia cubani che stranieri e di Aleida March la vedova di Ernesto Guevara, molto amica di Gino e di Norma, la sua prima moglie.
== Interviste in Italia e a Cuba ==
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