Muhammad Zia-ul-Haq: differenze tra le versioni

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== Presidente del Pakistan ==
Il 16 dicembre [[1978]], il generale Zia ul-Haq subentrò al dimissionario Fazal Ilahi Chaudhry, e divenne il sesto presidente del Pakistan. Appena quattro mesi dopo fece condannare a morte per impiccagione l'ex-[[primi ministri del Pakistan|primo Ministroministro]] [[Zulfikar Ali Bhutto]], con la falsa accusa di omicidio di un esponente politico minore. L'impiccagione del primo ministro eletto dal popolo da parte dei militari venne duramente condannata dalla comunità internazionale e dalla maggior parte degli avvocati e giuristi del paese. Oggi, l'impiccagione di Bhutto è largamente riconosciuta come un omicidio a sfondo politico.
Nei successivi sei anni Zia emise numerosi decreti che modificarono la Costituzione e aumentarono notevolmente il suo potere, instaurando così un [[dittatura|regime dittatoriale]]; contemporaneamente estese la [[legge marziale]] a tutto il paese e sostituì i governatori provinciali con alti ufficiali dell'esercito a lui fedeli: in questo modo tutti i disordini e tutti i movimenti d'opposizione al nuovo regime vennero repressi nel sangue e con sistematica efficienza.
 
* Sviluppo economico: Zia sconfessò completamente la politica economica del suo predecessore e avviò una graduale privatizzazione delle principali compagnie pubbliche del Paese; in tal senso il generale Zia favorì notevolmente l'industrializzazione e tra il [[1977]] e il [[1986]] venne registrata una crescita media annua del PIL del 6,8%, uno dei più alti al mondo in quel periodo.
* Programma nucleare pakistano: Zia proseguì nello sviluppo del [[programma nucleare pakistano]], inaugurato da Bhutto, per tutto il resto degli [[Anni 1970|anni settanta]], programma che sfociò nel 1998 in un esperimento nucleare coronato da successo e che rilanciò su basi paritarie il conflitto con l'[[India]] (che aveva costruito precedentemente un'[[arma nucleare]]) a proposito dell'irrisolto contenzioso riguardante la provincia [[Musulmani|musulmana]] del [[Kashmir]]. L'Unione Indiana infatti non aveva mai consentito che questa provincia - quasi interamente musulmana - si unisse al Pakistan, malgrado i precisi accordi che avevano portato alla spartizione del sub-continente indiano nelle due nazioni dell'India e del Pakistan.
* L'[[invasione sovietica dell'Afghanistan|invasione dell'Afghanistan]]: il 25 dicembre [[1979]], i sovietici invasero l'Afghanistan e il generale Zia ul-Haq svolse un ruolo politico importante nel corso del conflitto [[Unione Sovietica|sovietico]]-[[Afghanistan|afghano]], fornendo aiuto militare ed economico agli afghani, specialmente alla formazione [[Fondamentalismo islamico|fondamentalista]] di [[Gulbuddin Hekmatyar]]. Aiuto che fu massicciamente sostenuto e finanziato dagli [[Stati Uniti]], specialmente dopo l'elezione di [[Ronald Reagan]] alla presidenza degli USA nel [[1980]]: gli aiuti a favore della resistenza afghana passarono da 50 milioni di dollari l'anno a 1 miliardo di dollari (stime più prudenti parlano di 600 milioni di dollari).
* Islamizzazione del Pakistan: contrariamente a Zulfikar Ali Bhutto, attirato dagli ideali di [[laicità]], il generale Zia-ul-Haq volle instaurare un [[Islam]] di tipo [[integralismo islamico|integralista]], appoggiandosi ai [[mullah]]: vietò quindi l'applicazione dei tassi d'interessi bancari, istituì il prelievo obbligatorio della ''[[zakat]]'', vietò gli [[alcolici]], impose punizioni corporali pubbliche per i criminali e reintrodusse la lapidazione per le adultere e l'obbligo per le donne di velarsi in televisione e in pubblico. Il Pakistan moderno effettuò in tal modo vari passi indietro rispetto agli anni in cui era stato fondato da [[Mohammad Ali Jinnah]]. Il generale Zia ul-Haq volle spingersi anche oltre, tentando di restaurare alquanto goffamente il [[Califfo|califfato]].