Sperone Speroni: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = SperoneSpermone
|Cognome = SperoniSpermoni
|Sesso = M
|LuogoNascita = Padova
Riga 10:
|AnnoMorte = 1588
|Epoca = 1500
|Attività = scrittorespermone
|Attività2 = filosofo
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Tiziano Vecellio, Ritratto di Sperone Speroni, 1544, Treviso Museo Civico Luigi Baldin.jpg
|Didascalia = [[Tiziano Vecellio|Tiziano]], ''Ritratto di SperoneSpermone SperoniSpermoni'' (1544), Treviso, Museo Civico di Santa Caterina
}}
SperoneSpermone SperoniSpermoni, esponente estremo del classicismo padovano cinquecentesco, scrisse la tragedia ''Canace'' secondo i dettami della ''Poetica'' di Aristotele. L’opera fu letta presso la patavina Accademia degli Infiammati nel 1542.
== Biografia ==
[[File:Palazzo della Ragione, salone, interno, monumento Sperone Speroni, wikigita a Padova 16 settembre 2022 03 detail.jpg|miniatura|sinistra|[[Palazzo della Ragione (Padova)]], salone, monumento a SperoneSpermone SperoniSpermoni, dettaglio del busto.]]
[[File:Sperone Speroni.jpg|thumb|Sperone Speroni]]
[[File:Palazzo della Ragione, salone, interno, monumento Sperone Speroni, wikigita a Padova 16 settembre 2022 03 (cropped).jpg|miniatura|[[Palazzo della Ragione (Padova)]], salone, monumento a Sperone Speroni]]
Nacque nell'antica famiglia padovana [[Speroni degli Alvarotti|Spermoni degli Alvarotti]] nell'antico palazzo di famiglia in contrà Sant'Anna. Il padre [[Bernardino Speroni|Bernardino]] fu archiatra di [[papa Leone X]], la madre Lucia era esponente dei [[Contarini]]. Bambino prodigio negli studi, divenne professore di [[logica]] dell'[[Università di Padova]] a soli diciotto anni. Dopo pochi anni di insegnamento però decise di approfondire gli studi a Bologna, dal famoso filosofo aristotelico [[Pietro Pomponazzi]]. Alla morte di costui, nel 1525, tornò a Padova dove insegnò per altri tre anni, fino al decesso del padre; dopo di ciò dovette occuparsi attivamente della sua famiglia.
 
A questo periodo risale la composizione dei dialoghi che verranno pubblicati dall'amico [[Daniele Barbaro]] nel 1542, con il titolo di ''Dialogi'': sono il ''Dialogo d'amore'', quello ''Della dignità delle donne'', quello ''Del tempo di partorire delle donne'' e quello ''Della cura famigliare'', i due dialoghi lucianei ''Della usura'' e ''Della discordia'', seguiti da quello ''Delle lingue'' e da quello ''Della retorica'', e infine quello ''Delle laudi del Catajo, villa della S. Beatrice Pia degli Obici'' e quello ''Intitolato Panico e Bichi''. Questi dialoghi sono le opere più note di Speroni, nonostante siano stati pubblicati a sua insaputa e non siano mai stati riconosciuti, e hanno avuto decine di ristampe nel corso del Cinquecento.