Ermocrate: differenze tra le versioni
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{{vedi anche|Le avventure di Cherea e Calliroe}}
[[File:Syrakus, decadracma firmata euainetos, 413-410 ac. ca.JPG|thumb|upright|[[Demareteion|Δημαρέτειον]] siracusano del 413-10 a.C. raffigurante la [[quadriga]] vittoriosa guidata da un generale - identificato in Ermocrate - e incoronata dalla [[Nike (mitologia)|Nike]]; sul fondo le armi tolte agli [[ateniesi]]. Conio a firma di [[Euainetos]]<ref>Descrizione della moneta del periodo ermocrateo in: ''Storie d'avventura antiche: Cherea e Calliroe, Storie etiopiche, Metamorfosi'', 1987, pag. 145.</ref>.]]
La figura di Ermocrate - divenuta nota in [[Asia Minore]] dopo la guerra del Peloponneso - viene trattata nel romanzo di [[Caritone]]; scrittore antico-greco originario di [[Afrodisia (Caria)|Afrodisia]] ([[Caria]]; odierna [[Turchia]]). Egli viene trasportato nel contesto di uno dei [[romanzo|romanzi]] più antichi che in maniera completa sono giunti fino a noi; si tratta di ''[[Cherea e Calliroe]]'',
Molte sono le analogie che collegano la vita reale di Ermocrate a quella caritoniana. L'Ermocrate figlio di Ermone ebbe realmente una figlia,
Gli studiosi moderni collegano l'avvicinamento della grecità orientale con quella occidentale dopo il periodo di [[Alessandro Magno]] - che come è noto condusse i greci in Oriente - da qui sarebbe derivato l'interesse di Caritone per le vicende siracusane. Ma la figura di Ermocrate appare chiaramente nei luoghi asiatici ben prima delle vicende alessandrine; durante la spedizione navale nella Ionia egli fu navarco e stette diversi anni in quelle terre. Prova evidente di quel periodo sono le tante [[Monetazione di Siracusa|monete siracusane]] ritrovate in Asia Minore<ref>''Kōkalos: studi pubblicati dall'Istituto di storia antica dell'Università di Palermo, Volume 46,Edizione 1'', 2004, pag. 347.</ref><ref>Giovanni Rizza, Università di Catania. Istituto di archeologia, ''Sicilia e Anatolia dalla preistoria all'età ellenistica: atti della 5ª riunione scientifica della Scuola di perfezionamento in archeologia classica dell'Università di Catania (Siracusa, 26-29 novembre 1987)'', 1996, pag. 104.</ref> e al contempo le coniazione dei [[Darico|Darici persiani]] ritrovati presso il territorio siracusano<ref>I tesoretti di [[Avola]] hanno restituito un centinaio di darici persiani datati sul finire del [[V sec. a.C.]]; prova evidente di un contatto tra la Persia e la grecità siciliana capitanata da Ermocrate.</ref>. È questo - 412-409 - il periodo definito di ''maggiore intensità'' per i contatti tra Sicilia e [[Anatolia]]<ref>Giovanni Rizza, Università di Catania. Istituto di archeologia, ''Sicilia e Anatolia dalla preistoria all'età ellenistica: atti della 5ª riunione scientifica della Scuola di perfezionamento in archeologia classica dell'Università di Catania (Siracusa, 26-29 novembre 1987)'', 1996, pag. 121.</ref> - patria dell'autore del romanzo - che sicuramente può giustificare la grande considerazione che Caritone nutre per Ermocrate - fautore della spedizione che determinò tale vicinanza - presente per l'intera narrazione caritoniana.
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