Gaio Mario: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Guerre cimbriche}}
{{Campagnabox Guerre cimbriche}}
L'arrivo in [[Gallia]] del [[Germani|popolo germanico]] dei [[Cimbri]], quasi immediatamente seguito dalla loro schiacciante vittoria sulle truppe di [[Marco Giunio Silano]], il cui esercito venne infatti del tutto sbaragliato dall'orda nemica, aveva indotto ad un ammutinamento'insurrezione a catena delle tribù [[galli]]che delle regioni meridionali recentemente assoggettate dai Romani. Nel [[107 a.C.]] il console [[Lucio Cassio Longino]] venne completamente sconfitto da una tribù gallica transalpina, e l'ufficiale di grado più elevato fra quelli sopravvissuti ([[Gaio Popilio Lenate]]), figlio del console dell'anno 132, riuscì a mettere in salvo quanto restava delle forze romane solo dopo aver ceduto metà degli equipaggiamenti e aver subito l'umiliazione di far marciare il proprio esercito sotto il giogo, in mezzo allo scherno dei vincitori.
L'anno successivo ([[106 a.C.]]) un altro console, [[Quinto Servilio Cepione (console 106 a.C.)|Quinto Servilio Cepione]], marciò contro le tribù stanziate nella zona di [[Tolosa]], che si erano ribellate a Roma, e si impossessò di un'enorme somma di denaro custodita nei santuari dei templi (il cosiddetto ''[[Aurum Tolosanum|Oro di Tolosa]]'' o ''[[Aurum Tolosanum]]''). La maggior parte di questo tesoro sparì misteriosamente durante il trasporto verso Massilia (l'odierna [[Marsiglia]]) e, molto probabilmente, fu lo stesso Cepione che ordinò il finto furto per impossessarsi dell'oro. Cepione fu confermato nel comando anche per l'anno successivo, mentre uno dei nuovi consoli, [[Gneo Mallio Massimo]], si unì a lui nelle operazioni in Gallia meridionale. Al pari di Mario, anche Mallio era un ''[[Homo novus|uomo nuovo]]'', e la collaborazione fra lui e Cepione si dimostrò subito impossibile.
I Cimbri e i [[Teutoni]] erano entrambi composti da tribù di ceppo germanico che, nel corso delle proprie migrazioni, erano apparse sul corso del [[Rodano|fiume Rodano]] proprio mentre l'esercito di Mallio si trovava nella stessa zona. Cepione, che era accampato sulla riva opposta del fiume, si rifiutò in un primo momento di venire in soccorso del collega minacciato, decidendosi ad attraversare il fiume solo dopo che il Senato gli aveva ordinato di cooperare con Mallio. Tuttavia egli si rifiutò di unire le forze dei due eserciti, e si mantenne a debita distanza dal collega. I Germani approfittarono della situazione e, dopo aver sbaragliato Cepione, distrussero anche l'esercito di Mallio il 6 ottobre del [[105 a.C.]] presso la città di [[Orange (Francia)|Arausio]].