Piramide di Cheope: differenze tra le versioni
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→Cunicolo verticale: oltre ad essere senza fonte, è una speculazione poco plausibile: le camere reali sono raggiungibili molto più comodamente tramite il cunicolo ascendente. |
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=== Medioevo ===
====Oblio====
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Nel [[Medioevo]], si era persa la cognizione della reale natura della Piramide di Cheope, che con [[Piramide di Chefren|quella di Chefren]] e [[Piramide di Micerino|quella di Micerino]] si credeva che fosse uno dei "granai di [[Giuseppe (patriarca)|Giuseppe]]", ossia i magazzini ove il patriarca aveva accumulato il grano necessario per superare il periodo di carestia che aveva previsto. Questa convinzione era basata su un'errata interpretazione di una passo della [[Genesi]] (41:47-8), e fu favorita dalla falsa etimologia del termine "piramide", fatto derivare dal greco πυρός (''pyros'', grano).
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==== Riscoperta ====
[[File:Greaves Pyramidographia p.632.jpg|thumb|Lo schema della Grande Piramide nell'edizione del [[1752]] della ''Pyramidographia'' di [[John Greaves (astronomo)|John Greaves]]]]
Nel periodo dell'[[Umanesimo]] nacque un nuovo interesse per il mondo antico, che veniva riscoperto soprattutto grazie allo studio dei testi degli autori classici;
* {{Cita libro |curatore = Edward W. Bodnar |curatore2 = Clive Foss |titolo = Cyriac of Ancona: Later travels |editore = Harvard University Press |città = Cambridge (Massachusetts) |anno = 2003 |isbn = 0-674-00758-1}} Bodnar chiama Ciriaco: «''the founding father of modern classical archeology''» ("il padre fondatore della moderna archeologia classica");
* [[Ranuccio Bianchi Bandinelli|R. Bianchi Bandinelli]], [[Massimo Pallottino|M. Pallottino]], E. Coche de la Ferté - Treccani, voce {{Treccani|archeologia_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)|archeologia|citazione=...Ciriaco de' Pizzicolli (v. Ciriaco D'Ancona), che viaggiò in Grecia fra il 1412 e il 1448 ricercando e annotando opere d'arte e iscrizioni, può dirsi, in certo modo, il fondatore dell'archeologia in senso generale}}</ref>, di distinse dagli altri umanisti perché affiancava lo studio degli antichi testi alla ricerca delle testimonianze materiali, come statue, epigrafi e monumenti, riportandone notizie nei suoi diari di viaggio (i ''Commentarii'') e nelle sue lettere. Per questo motivo, nel 1436, si recò in Egitto e raggiunse l'altipiano di Giza dopo aver navigato sul [[Nilo]]; confrontando ciò che vedeva con la lettura del [[Storie (Erodoto)#II libro (Euterpe)|secondo libro delle ''Storie'']] di [[Erodoto]], riscoprì la vera natura delle piramidi.
Ciriaco d'Ancona smentì così definitivamente la falsa identificazione della Piramide di Cheope con uno dei granai di [[Giuseppe (patriarca)|Giuseppe]] e lasciò vari disegni del monumento e una relazione, riportata nei suoi ''Commentarii''. Grazie ai suoi numerosi viaggi in Grecia ed in Asia Minore,
=== Età Moderna ===
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