Trullo: differenze tra le versioni
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I trulli fino al 1870 non sono stati oggetto di ricerca e di studio: solo a partire dalla seconda metà dell'[[Ottocento]] iniziarono i primi studi e vennero formulate le prime teorie riguardanti la loro origine ed edificazione.<ref name="Angiulli2010" /> In particolare l'origine delle costruzioni a trullo del nucleo di [[Alberobello]] è oggetto di ricerche e dibattiti.<ref name="Angiulli2010" />
È comunque possibile riconoscere nella forma trullo lo schema classico della [[tomba]] a ''[[Thòlos (tomba)|thòlos]]'' del [[Tesoro di Atreo]] della [[Civiltà micenea]], databile tra 1500 e 1250 a.C.<ref name="Angiulli2010" /> Tale tipo costruttivo è, in forma più o meno primitiva, riscontrabile in varie parti del mondo e in particolare nei Paesi europei e nell'area del [[Mediterraneo]]. Per quanto non si possa escludere un'origine autoctona, la maggior parte degli studiosi concorda che l'architettura del trullo sia giunta dal [[Vicino Oriente]].<ref name="Angiulli2010" /> Le diverse località in cui si ritrovano tipi costruttivi analoghi sono accomunate dalla stessa disposizione [[Stratigrafia (geologia)|stratigrafica]] del terreno, che rende disponibile il particolare tipo di pietra necessario alla costruzione di queste strutture a secco.<ref name="Angiulli2010" /> I popoli [[
Non si hanno però testimonianze di trulli millenari (iscrizioni, epigrafi o contrassegni) e gli esemplari più antichi possono essere datati alla fine del [[XVII secolo]], nella forma semplice del trullo di campagna, non esclusivo della Murgia dei Trulli.<ref name="Angiulli2010" /> Il terreno locale forniva facilmente il materiale da costruzione, grazie al sottosuolo calcareo costituito, in superficie, da strati sottili; i trulli infatti sono rari dove la geologia del terreno non è costituita da calcare stratificato.<ref name="Angiulli2010" />
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La diffusione dei trulli fu provocata dal fenomeno del frazionamento del fondo [[Feudalesimo|feudale]], che portò all'insediamento sparso nelle campagne e allo sfruttamento agricolo di terreni in precedenza incolti, con la necessità di costruire ricoveri per ogni podere.<ref name="art2" /> L'area un tempo boscosa in cui sorge il centro di [[Alberobello]] - un agglomerato unico al mondo con i suoi 1500 trulli - fu fino al 1481 un feudo dei duchi [[Caracciolo]] di [[Martina Franca]], quindi passò in mano ai conti [[Acquaviva (famiglia)|Acquaviva]] di [[Conversano]], i quali fecero insediare numerosi contadini concedendo loro alcuni benefici (seppur riservandosi l'esclusivo diritto di proprietà), come la possibilità di costruire dei rifugi con la pietra locale, purché con murature a secco, senza l'uso di [[leganti idraulici]] come la [[malta]], in modo da poterli rapidamente demolire in caso d'ispezione del viceré spagnolo del [[Regno di Napoli]], eludendo così la ''[[Pragmatica de Baronibus]]'', legge che imponeva autorizzazioni e tasse per i nuovi insediamenti,<ref name="art2" /> in vigore fino al [[1700]].
La selva di Alberobello fu urbanizzata soprattutto da uno di questi conti, [[Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona]] detto il Guercio di Puglia (1600-1665), considerato dai suoi sudditi un tiranno vendicativo e sanguinario, arrestato e incarcerato nel 1648 a [[Madrid]] per volontà di [[Filippo IV di Spagna|Filippo IV]]. Il villaggio da lui fondato rimase un insediamento abusivo, nel quale i signori potevano vantare ogni diritto a scapito della popolazione, fino al 1797, quando contava {{formatnum:3200}} abitanti e fu liberato dal giogo feudale dal re di Napoli [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]]. Il 23 settembre 1910 Alberobello divenne un [[Monumento nazionale italiano|monumento nazionale]].<ref name="art2" />
== Descrizione ==
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I trulli possono essere annoverati tra gli esempi ancestrali di [[prototipo]] delle [[costruzione edilizia|costruzioni]] [[modularità|modulari]] che nel [[XX secolo]], con l'affermazione dell'[[architettura razionalista]] avrebbero avuto il loro ''exploit''. Essi possono essere composti da un vano semplice (modulo unitario), oppure dall'accostamento di più ambienti (moduli), che in genere vengono aggiunti ''per gemmazione'' attorno al vano centrale.
L'unità costruttiva [[architettura modulare|modulare]] del trullo presenta una [[Pianta (architettura)|pianta]] di forma approssimativamente [[circolare]], sul cui [[perimetro]] si imposta la [[muratura a secco]] di spessore molto elevato.
Il grande spessore delle murature, unito al ridottissimo numero e dimensionamento delle aperture (spesso solo la porta di ingresso e al massimo il piccolissimo finestrino quadrato che fa da sfiato ai ridottissimi [[gabinetto (igiene)|gabinetti]] ricavati all'interno per esigenze igieniche nel secondo dopoguerra) ne assicura un'elevatissima [[inerzia]] termica, il che garantisce una buona conservazione del calore all'interno durante l'inverno e le giornate più fredde, così come in estate attenua i picchi della temperatura esterna.<ref>[http://digilander.libero.it/locomind/trullo/trullo.htm Il Trullo<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
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