Disturbo depressivo: differenze tra le versioni

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[[File:Synapse Illustration-IT.png|thumb|upright=1.4|left|Schema di una sinapsi]] Dei circa trenta [[neurotrasmettitori]] che sono stati identificati, i ricercatori ne hanno correlati tre tra la loro funzione e lo sviluppo della depressione. Questi sono la [[serotonina]], la [[noradrenalina]] e la [[dopamina]]. Gli antidepressivi influenzano il bilancio complessivo di questi tre neurotrasmettitori all'interno delle strutture del [[cervello]] che regolano le emozioni, le reazioni allo [[stress (medicina)|stress]], il [[sonno]], l'[[appetito]] e la [[sessualità]].
 
Una delle prime indicazioni che la depressione avesse anche delle basi biologiche si ebbe negli [[Anni 1950|anni cinquanta]]. Durante quel periodo venne introdotto un farmaco, la [[reserpina]], utilizzato per controllare la [[pressione sanguigna]], che però aveva ingenti effetti collaterali, tra cui l'insorgenza di depressione nel 20% dei pazienti.<ref name="Bear_709">{{cita|Bear| p. 709|bear}}.</ref> Tale farmaco diminuiva la quantità di due neurotrasmettitori appartenenti alla famiglia delle [[Neurotrasmettitore|monoammine]]: la [[serotonina]] e la [[noradrenalina]]. In seguito fu scoperto che un altro farmaco, utilizzato per curare la [[tubercolosi]] (l'[[isoniazide]]), provocava un miglioramento dell'umore. Questo farmaco, al contrario della reserpina, inibiva la [[Ammino ossidasi|monoaminossidasi]], cioè quell'enzima che elimina la noradrenalina e la serotonina, provocando cioè un aumento di tali neurotrasmettitori.<ref name="Bear_709"/> Divenne chiaro come la depressione, e l'umore in generale, fossero legati ai livelli dei neurotrasmettitori monoaminici. Nacque così l'idea, definita ''ipotesi monoaminica dei disturbi dell'umore'' o ''ipotesi delle ammine biogene'', che la depressione fosse una conseguenza di uno squilibrio di alcuni neurotrasmettitori.
 
Questa si dimostrò una spiegazione ancora troppo semplicistica e, infatti, non è tuttora possibile stabilire una relazione diretta tra umore e uno specifico neurotrasmettitore.<ref>{{cita|Bear| p. 710|bear}}.</ref>