Chedivato d'Egitto: differenze tra le versioni

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==== L'ascesa di Mehmet Ali ====
{{Vedi anche|Eyalet d'Egitto|Mehmet Ali}}
L'[[eyalet d'Egitto]] fu una provincia dell'Impero ottomano. L'''eyalet'' fu retto localmente e dal [[1517]] dalla casta militare dei cosiddetti neo-[[Mamelucchimamelucchi]] e dai loro vari [[bey (carica)|bey]], in uno stato semi-permanente di contesa interna per il potere, pur nel quadro di formale riconoscimento della sovranità ottomana sul Paese. [[Napoleone Bonaparte]] scorse in questa situazione di sfaldamento istituzionale e di mancanza di un'autorità effettiva un'opportunità per conquistare l'Egitto e [[Campagna d'Egitto|invase quindi il Paese nel 1798]].
 
Tra il 1799 e il 1801, la [[Sublime porta]], operando talvolta assieme al [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda|Regno Unito]], intraprese varie campagne militari per restaurare il potere ottomano in Egitto. Dall'agosto del 1801, le sopravvissute forze militari francesi del generale [[Jacques François Menou]] evacuarono l'Egitto.
 
Nel periodo compreso tra il 1801 e il 1805 vi fu, in effetti, una guerra civile in cui si trovarono coinvolti nell<nowiki>'</nowiki>''eyalet'' d'Egitto i Turchi ottomani e i neo-Mamelucchi, con le truppe della Sublime Portaporta inviate dalla [[Rumelia]] (costituita dagli ''eyalet'' europei), sotto il comando di [[Mehmet Ali]] (in arabo Muḥammad ʿAlī), incaricato di ripristinare l'autorità di [[Istanbul]].
 
Dopo la sconfitta francese, la Sublime porta nominò [[Koca Mehmed Hüsrev Pascià|Husrev Pascià]] nuovo ''[[Wali (governatore)|Wāli]]'' d'Egitto, incaricandolo di uccidere o imprigionare ogni bey mamelucco sopravvissuto. Molti di costoro fuggirono quindi per rifugiarsi sotto le armi britanniche, mentre altri s'impadronirono di [[Minya]].<ref>Tra il [[Basso Egitto|Basso]] e l'[[Alto Egitto]].</ref>
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In questo quadro politico-istituzionale assai confuso e agitato, Husrev Pascià lasciò i suoi soldati (''bashi-bazuk'') [[albanesi]] senza paga. Ciò indusse costoro all'insurrezione, che comportò l'abbandono del [[Cairo]] da parte di Husrev Pascià. Nel seguente periodo di disordine che ne seguì, la Sublime porta inviò in Egitto [[Mehmet Ali]] Pascià.
 
Questi assunse il potere dell'''eyalet'' d'Egitto, proclamandosene governante e rapidamente consolidò il suo potere in modo sostanzialmente indipendente da Istanbul. Dopo ripetuti e falliti tentativi di rimuoverlo dalla carica e di ucciderlo, la Porta riconobbe ufficialmente Mehmet Ali nel [[1805]] ''Wālī'' d'Egitto. A dimostrazione delle sue grandi ambizioni, Mehmet Ali Pascià rivendicò per sé stesso il titolo più rilevante di [[Chedivèchedivè]] (Viceréviceré), governando in tal modo l'autoproclamato (ma non riconosciuto) '''Chedivato di Egitto'''.<br />Eliminò fisicamente i bey mamelucchi sopravvissuti nel [[1811]], consolidando in tal modo il pieno controllo del Paese. È per questo ricordato come il vero fondatore del moderno Egitto, grazie anche alle incisive riforme militari che portò a compimento, oltre ad altre importanti riforme nei campi dell'[[agricoltura]], dell'[[economia]] e della [[cultura]].
 
==== L'invasione della Libia e del Sudan e la guerra d'indipendenza greca ====