Giosuè Carducci: differenze tra le versioni

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Il suo spirito fu veramente erede del primo [[Romanticismo]], da cui riprese l'amore della libertà, la fede pugnace negli ideali, l'esaltazione gloriosa della storia medievale, la contemplazione commossa e nostalgica della natura, il rimpianto dei sogni giovanili, la pensosa meditazione sul destino umano e sulla morte. Non manca però anche un evidente legame con la cultura del [[positivismo]]: fiducia nella ragione, nella scienza e nel progresso, negazione di ogni prospettiva [[metafisica]] ed [[escatologia|escatologica]].
 
Bisogna prestare molta attenzione circa il rapporto tra Carducci e la religione, poichèpoiché non fu ateo nè antireligioso. Nonostante la formazione cattolica ricevuta in famiglia e presso gli [[Scolopi]], il poeta assunse un atteggiamento estremamente aggressivo nei confronti della Chiesa e dei preti e ciò si accentuò in seguito alla sua adesione alla [[massoneria]] felsinea, tuttavia non fu del tutto ostile con l'insegnamento di [[Cristo]] che riteneva sbeffeggiato proprio da coloro che lo predicavano.
 
La Chiesa era contraria alle ideologie risorgimentali e alla [[Rivoluzione francese]], e in virtù dell'alleanza con gli austriaci predicava una morale della rinuncia che costituiva un chiaro ostacolo sulla via dell'unità nazionale. In quanto tale Carducci, naturalmente innamorato dell'energia vitale dell'uomo, oltre che della storia d'Italia, non poté che avversarla.<ref>G. Basilone, pp.20-24</ref> La missione morale e civile da lui affidata alla poesia, la necessità di conformare la propria vita a quanto predicato artisticamente e la profonda convinzione di un imperscrutabile motore della Storia (evidente più che mai nelle ''Odi barbare'') sono però in totale sintonia con lo spirito cristiano, oltre che con gli amatissimi modelli classici.<ref>A. Galletti, cit., vol. I, pp.85-97</ref>