Engelbert Dollfuß: differenze tra le versioni
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Dollfuß stava presiedendo il Consiglio dei ministri quando un corteo di [[automobile|automobili]] entrò nella sede della cancelleria. A bordo vi erano uomini che indossavano la [[divisa]] dell'[[Bundesheer|esercito austriaco]]. Dollfuß pensò che i nuovi arrivati fossero i rinforzi della guardia. Si trattava invece dei [[cospirazione|congiurati]] nazisti: 154 uomini che occuparono facilmente il [[palazzo]].<ref>In effetti quegli uomini (erano membri delle [[SS|SS austriache]]) erano travestiti da [[soldato|soldati]] austriaci. Quando videro Dollfuss, gli spararono a bruciapelo sul [[collo]].</ref> Colpito al collo, Dollfuß chiese un [[presbitero|prete]] e un [[medico]], e pregò di avvertire Mussolini perché potesse prendersi cura della moglie e dei figli. I nazisti s'impadronirono anche della [[Emittente radiofonica|stazione radio]] e annunciarono le [[dimissioni]] di Dollfuß, che stava morendo senza che nessun medico lo soccorresse.
[[File:DollfussEnGinebra1933.jpeg|thumb|Dollfuß a [[Ginevra]] nel 1933.]]
Nonostante la morte di Dollfuß, il colpo di stato fallì. Forze fedeli alla Repubblica austriaca, guidate dal Ministro della Giustizia [[Kurt Alois von Schuschnigg]], ebbero presto ragione dei rivoltosi che furono arrestati.<ref>Tredici di loro furono poi fatti giustiziare per [[impiccagione]] sotto il nuovo governo dello stesso Schuschnigg ([[William Shirer]], ''[[Storia del Terzo Reich]]'', pag. 308)</ref>
Mussolini ordinò inoltre che quattro [[Divisione (unità militare)|divisioni]] italiane<ref>Quattro, secondo William Shirer, ''op. cit.'', pag. 308; tre, secondo [[Winston Churchill]], ''The second world war'', Volume I ''The gathering storm'', 6º capitolo '' The darkening scene, 1934'', pag. 89)</ref> raggiungessero il [[passo del Brennero|Brennero]] (''L'Italia vigila con l'arma al piede'', intitolarono i giornali). Telegrafò poi a Starhemberg: ''L'[[indipendenza]] dell'Austria per la quale egli è caduto è un [[principio]] che è stato difeso e sarà difeso dall'Italia ancora più strenuamente''. Poi annunciò al mondo: ''L'Austria non si tocca'' e fece sostituire nella piazza di [[Bolzano]] la statua di [[Walther von der Vogelweide]], un [[trovatore]] germanico, con quella di [[Druso maggiore|Druso]]. Fu questo il momento di maggior attrito tra il fascismo ed il nazionalsocialismo, e lo stesso Mussolini scese più volte in campo per ribadirne le differenze.
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