Processo al solfito: differenze tra le versioni

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A causa della minore acidità del processo si ha che le reazioni di autocondensazione sono meno favorite e quindi anche il tempo di impregnazione è ridotto; si può osservare dai calcoli che la concentrazione di H<sub>2</sub>SO<sub>3</sub> diminuisce al variare del pH. Quindi, a pH = 4.4, l'effetto della maggior penetrazione di SO<sub>2</sub> è diminuito, poiché la concentrazione di SO<sub>2</sub> è piccola e quindi si può raggiungere la T di lavoro più rapidamente. Il risultato globale è la forte diminuzione del tempo che intercorre tra una cottura e la successiva (6-8 ore), a vantaggio della produttività dell'impianto, a parità di volume.<br/>
Le paste ottenute con questo processo sono più brillanti, forti e più adatte alla fabbricazione di carta, anche se contengono una quantità maggiore di emicellulose, in quanto l'idrolisi dei carboidrati avviene a velocità minori. Anche la lignina residua è maggiore e ciò comporta che la pasta necessita di più reagenti nella fase di sbianca. <ref name="soc chim">{{cita web|titolo=STORIA DELLA PRODUZIONE
DELLA CARTA|url=https://www.soc.chim.it/sites/default/files/chimind/pdf/2005_8_62_ca.pdfdatapdf|data=1 ottobre 2005}}</ref>
 
===Processo al bisolfito neutro (pH = 7.0)===
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* [[Cellulosa]]
* [[Ligninsolfonati]]
 
 
== Collegamenti esterni ==