Franz Kafka: differenze tra le versioni

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[[File:Franz Kafka 1910.jpg|thumb|Kafka nel 1910]]
 
Kafka crebbe a Praga come ebreo di lingua tedesca.<ref>{{cita|History Guide, 2006}}.</ref> EraCome profondamentericorda affascinatonei dagli ebrei dell'Europa orientale"Diari", convintoil chesuo vivesseronome laebraico spiritualitàera conAmschel, un'intensitàdal sconosciutanonno aglidella ebreimadre, occidentali.uomo Ilpio suoe diariodotto, èmorto pienoquando dilei riferimentiaveva asei scrittori [[yiddish]]anni.<ref>{{citaCita pubblicazione|nome=Gershon|Haaretz,cognome=Schaked|data=1985|titolo=L'ebraismo 2008}}.</ref>di Tuttavia,Franz negli anni dell'adolescenzaKafka. Kafka si dichiarò spesso [[ateo]] e anche in seguito ebbe con la religioneletteratura ebraicaisraeliana|rivista=La unRassegna rapportoMensile controverso.<ref>{{citadi Israel|Gilman, 2005volume=51|numero=2|pp=205–225|paccesso=2024-06-11|url=https://www. 31jstor.org/stable/41285469}}.</ref>
 
Era profondamente affascinato dagli ebrei dell'Europa orientale, convinto che vivessero la spiritualità con un'intensità sconosciuta agli ebrei occidentali. Il suo diario è pieno di riferimenti a scrittori [[yiddish]].<ref>{{cita|Haaretz, 2008}}.</ref> Tuttavia, negli anni dell'adolescenza Kafka si dichiarò spesso [[ateo]] e anche in seguito ebbe con la religione ebraica un rapporto controverso.<ref>{{cita|Gilman, 2005|p. 31}}.</ref>
 
Hawes suggerisce che Kafka, nonostante fosse molto consapevole della propria ebraicità, non le diede spazio nei suoi lavori, che appaiono, sempre secondo Hawes, privi di temi, scene e caratteri ebraici.<ref>{{cita|Connolly, 2008}}.</ref><ref>{{cita|Horton, 2008}}.</ref><ref>{{cita|Hawes, 2008|pp. 119-126}}.</ref> Al contrario, secondo il critico letterario Harold Bloom, anche se Kafka si sentiva a disagio con la sua eredità ebraica, è stato lo scrittore ebreo per eccellenza<ref>{{cita|Bloom, 1994|p. 428}}.</ref> e Lothar Kahn è altrettanto inequivocabile: "la presenza dell'ebraicità nell'opera di Kafka non è più soggetta a dubbi".<ref>{{cita|Kahn e Hook, 1993|p. 191}}.</ref> Pavel Eisner, uno dei primi traduttori di Kafka, interpreta il famoso romanzo ''[[Il processo]]'' come l'incarnazione della "triplice dimensione dell'esistenza ebraica di Praga […] il suo protagonista, Josef K. è (simbolicamente) arrestato da un tedesco (Rabensteiner), da un ceco (Kullich) e da un ebreo (Kaminer). Egli si distingue per il "senso di colpa senza colpa" che impregna l'ebreo nel mondo moderno, anche se non vi è alcuna prova che egli stesso sia un ebreo".<ref name="cita-Rothkirchen-2005-p23">{{cita|Rothkirchen, 2005|p. 23}}.</ref>