Orazio Petruccelli: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m +coll. esterni |
|||
Riga 57:
Al comando dei suoi uomini prese parte ai successivi combattimenti, distinguendosi per il coraggio dimostrato sulle alture di Hieramis al fianco del capitano Vincenzo Saettone.<ref name=M3p49/> Catturato dal nemico dopo giorni di lotta, fu [[Eccidio di Cefalonia|fucilato a Capo San Teodoro]]<ref group=N>Secondo la testimonianza del sottotenente Giovanni Parissone, uno dei 37 scampati alle fucilazioni della Casa Rossa: ''Tra i primi, gli ammirevoli ufficiali dell'Arma, il capitano Giovanni Maria Gasco, il tenente [[Alfredo Sandulli Mercuro]] e il s.ten. Orazio Petruccelli, tenendosi stretti uno all'altro, passano davanti a me, che m'ero appartato con un altro ufficiale, esclamando:- "Addio ragazzi! Arrivederci in Paradiso!" -Riconosco la voce serena del capitano Gasco, che, calmo, controllato come sempre, accompagna i suoi fedeli ufficiali all'olocausto....'' (Notizia tratta dal libro: ''A Cefalonia e Corfù si combatte'' di Giovanni Giraudi , Cavallotti Editore, Milano, 1982).</ref> il 24 settembre 1943.<ref name=M3p49/> insieme al capitano '''Giovanni Mario Gasco''',<ref group=N>Nato a [[Brindisi]] nel 1904, era Comandante della 2ª Compagnia del VII Battaglione Carabinieri mobilitato a Cefalonia all'atto dell'armistizio dell'8 settembre 1943. Secondo la testimonianza del Console civile a Cefalonia, Vittorio Seganti, il 25 luglio 1943, all'atto della caduta del [[regime fascista]], egli manifestò liberamente la propria gioia per la destituzione di [[Benito Mussolini]], sostituito dal [[Maresciallo d'Italia]] [[Pietro Badoglio]] alla guida del governo italiano. Entrato in aperto contrasto con Gandin, prese parte ai combattimenti contro i tedeschi e fu fucilato alla Casetta Rossa il 24 settembre 1943. Decorato con [[Medaglia d'argento al valor militare]] alla memoria con la seguente motivazione: ''Comandante la compagnia dei carabinieri si schierava decisamente tra i propugnatori della lotta per l’onore delle armi. volontariamente accorreva in soccorso di un battaglione riuscendo a riorganizzare i pochi superstiti e mantenere le posizioni in attesa di rinforzi. Catturato dai tedeschi affrontava la fucilazione con serena dignità, lieto di cadere pur di lasciare un nome incontaminato ai suoi cinque figli. Cefalonia, 24 settembre 1943''.</ref> e al tenente [[Alfredo Sandulli Mercuro]].<ref group=N>Anche Sandulli Mercuro fu decorato con Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.</ref> Per il coraggio dimostrato in quel frangente gli fu assegnata la [[Medaglia d'oro al valor militare]]<ref group=N>Tale decorazione fu consegnata alla vedova, Signora Iolanda Schifani Cortini, il 5 luglio [[1949]], durante una solenne cerimonia tenutasi presso la Caserma "Legnano" a [[Roma]].</ref> alla memoria,<ref name=M3p49/> ed inoltre gli sono state intitolate vie nella sua città natale e a Napoli.
A Potenza e a Napoli sono state intitolate strade in suo onore e il suo nome è commemorato nella caserma dei Carabinieri di Potenza. Ogni anno, si svolgono cerimonie per ricordare il suo sacrificio, evidenziando il suo esempio di fedeltà alla Patria e dedizione al dovere.<ref> {{Cita web|url= http://ancsezionepotenza.altervista.org/ |titolo= ancssezionepotenza|accesso=13 giugno 2024}} </ref>
== Onorificenze ==
|