Odilo Globočnik: differenze tra le versioni
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Dopo la [[caduta di Mussolini]], Globočnik venne trasferito dal Governatorato Generale a Trieste, in veste di comandante superiore delle SS e della polizia (Höherer [[SS- und Polizeiführer]]) nella [[Zona d'Operazione del Litorale Adriatico]], che dopo l'uscita dell'[[Italia]] dalla [[seconda guerra mondiale|guerra]], era stata occupata e sottoposta all'occupazione militare tedesca dal 9 settembre [[1943]]. Trasferitosi nel capoluogo giuliano insieme ai suoi collaboratori più fidati dell'[[operazione Reinhard]] assunse il compito di coordinare le unità di lotta antipartigiana non inquadrate nell'esercito nella Zona operativa del Litorale Adriatico. Istituì il campo di detenzione e di polizia della [[Risiera di San Sabba]] che venne dotato di un [[forno crematorio]]. Le vittime di questo campo sono stimate tra le {{formatnum:3000}} e le {{formatnum:5000}} persone, per la maggior parte partigiani e ostaggi, sloveni e croati ma anche italiani, oltre ad almeno 28 ebrei.
Il compito principale di Globočnik consisteva nel combattere i partigiani, ma iniziò anche l'opera di persecuzione degli ebrei italiani: di questi 1450 transitarono per la Risiera di San Sabba prima di essere deportati nei campi di sterminio nell'Europa centrale o lì furono direttamente eliminati<ref>Tristano Matta, ''L'ultima tappa di Globočnik'', in: Siegfried J. Pucher ''Il nazista di Trieste - Vita e crimini di Odilo Globočnik, l'uomo che inventò Treblinka'', Trieste 2011, p. 243 ss.</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.storicang.it/a/risiera-di-san-sabba-il-lager-di-trieste_15529|titolo=La Risiera di San Sabba, il lager di Trieste|sito=www.storicang.it|data=2022-04-25
Con la resa della Germania nazista, Globočnik tentò di fuggire attraverso l'Austria, ma venne catturato il 31 maggio 1945 in [[Carinzia]] da un reparto inglese, che lo condusse a [[Paternion]] per essere interrogato. Prima dell'interrogatorio si suicidò ingerendo una capsula di [[cianuro]]. Il suo corpo venne cremato e le sue ceneri disperse senza alcuna cerimonia in un luogo imprecisato fuori dalla chiesa locale.
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