Autonomia Operaia: differenze tra le versioni

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{{N|storia contemporanea|novembre 2020}}
{{Partito politico
|nome = Autonomia Operaia
|logo =
|stato = ITA
|fondazione = 1973
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}}
[[File:Anni di piombo3.jpg|thumb|upright=1.4|Manifestazione di militanti dell'Autonomia Operaia "con le tre dita della mano alzate" a forma di pistola]]
'''Autonomia Operaia''' è stato un movimento della [[sinistra extraparlamentare]] [[Italia|italiana]] attivo fra il [[1973]] e il [[1979]].
 
Nacque intorno all'inizio degli [[anni 1970|anni settanta]] anche se il suo sviluppo si deve ascrivere alla fine del decennio. Autonomia non era un vero e proprio partito ma un{{'}}''area'' nella quale confluirono alcuni esponenti dei movimenti della sinistra extraparlamentare o sinistra rivoluzionaria in opposizione alla [[sinistra riformista]].
 
== Storia ==
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=== Origini ===
[[File:Autonomia op.jpg|thumb|upright=2.7|Manifestazione di Autonomia Operaia di [[Genova]] a [[Milano]]]]
Dopo lo scioglimento di due gruppi politici della sinistra extraparlamentare, nati dalle esperienze legate agli eventi comunemente e sommariamente noti come [[Movimento del Sessantotto in Italia|Sessantotto]], [[Potere Operaio]], scioltosi nel [[1973]], e [[Lotta Continua]] (dopo il Congresso di [[Rimini]] del [[1976]] e l'autoscioglimento del gruppo), diversi militanti di queste formazioni si riunirono in un movimento autonomo che raccoglieva in sé esperienze delle lotte operaie e studentesche degli [[anni settanta]].
 
Con la nascita delle [[radio libere]], i neomilitanti autonomi si aggregarono intorno ad alcune di esse, le più famose delle quali furono [[Radio Onda Rossa]] di [[Roma]], [[Radio Alice]] di [[Bologna]], [[Controradio (Firenze)|Controradio]] di [[Firenze]], [[Radio Sherwood]] di [[Padova]] e altre diffuse in quasi tutte le regioni italiane.
 
Autonomia Operaia fondava le sue basi ideologiche sul pensiero [[operaismo|operaista]], ovvero una rilettura in chiave moderna del pensiero [[marxismo|marxista]], insistendo sul concetto dell'autonomia di classe e sull'[[antiautoritarismo]]. Questa linea di pensiero era già stata sviluppata in [[Potere Operaio]] da quello che poi fu uno dei maggiori leader dell'autonomia: [[Toni Negri]]. Negri, in uno scritto rivolto al mondo cattolico e alla [[Democrazia Cristiana|DC]], posteriore al periodo da deputato, definì l'Autonomia: «[...] un movimento di matrice [[cattolicesimoChiesa cattolica|cattolica]] [...], la [[Solidarność]] italiana, strumento contro la pretesa egemonia dei [[comunismo|comunisti]] sul [[movimento operaio]]»<ref>{{Cita|Dolores Negrello|p. 124|Do}}.</ref>.
 
L'ala operaista faceva riferimento al quindicinale ''[[Rosso (giornale)|Rosso]]'' e al mensile ''Controinformazione'', l'ala creativa si raccoglieva attorno ad ''[[A/traverso]]'', organo del trasversalismo bolognese, e alle riviste ''Zut'', ''[[Il Male]]'' e ''[[Cannibale (rivista)|Cannibale]]'' palestra per scrittori e poeti come [[Pier Vittorio Tondelli]], [[Roberto Antoni|Freak Antoni]], [[Enrico Palandri (scrittore)|Enrico Palandri]] e per disegnatori come [[Andrea Pazienza]] e [[Stefano Tamburini]] che in seguito fondarono il più longevo ''[[Frigidaire (rivista)|Frigidaire]]''<ref>Vincenzo Sparagna, ''“FRIGIDAIRE. L'incredibile storia e le sorprendenti avventure della più rivoluzionaria rivista d'arte del mondo”'', Rizzoli, Milano</ref>.
 
Alcuni leader di Potere Operaio furono considerati le menti pensanti del movimento autonomo. Fra loro vanno citati [[Oreste Scalzone]], [[Franco Piperno]] professore all'[[Università della Calabria]], [[Toni Negri]] dell'[[Università di Padova]] e [[Franco Berardi]] detto ''"Bifo"'' redattore della bolognese [[Radio Alice]].
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Ciò che fece crescere notevolmente il numero dei militanti autonomi furono le lotte del [[movimento del Settantasette]].
 
Nel marzo del [[1977]] l'uccisione, da parte dei carabinieri, dello studente di [[Lotta Continua]] [[Francesco Lorusso]] a Bologna scatenò una serie di [[manifestazione|manifestazioni]] di protesta in tutta Italia. Le proteste furono molto accese e portarono all'occupazione della maggior parte delle università italiane, in particolare quella di Bologna e ''[[Sapienza - Università di Roma|La Sapienza]]'' di Roma e a numerosi atti di aggressione politica violenta. La risposta da parte delle istituzioni non si fece attendere: la cittadella universitaria bolognese fu circondata dai mezzi blindati dei Carabinieri, mobilitati per ordine dell'allora Ministro degli Interni [[Francesco Cossiga]]. La cittadella universitaria fu sgombrata dalle forze dell'ordine dopo due giorni di durissimi scontri.
 
In seguito ci furono grandi proteste anche da parte di personalità della politica e della cultura. Va citato un durissimo ''Manifesto contro la repressione'' degli intellettuali francesi riuniti attorno alla figura dello scrittore [[Jean-Paul Sartre]], fra i quali spiccavano i nomi dei filosofi [[Gilles Deleuze]], [[Michel Foucault]] e [[Roland Barthes]], nonché dello psicologo [[Félix Guattari]] che, con Deleuze, aveva scritto quello che diventò uno dei saggi fondamentali per il Movimento del '77: ''[[L'Anti-Edipo]]''.
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A dieci anni dal [[Sessantotto]] il Movimento, egemonizzato oramai da Autonomia segna il passo. Gli organi d'informazione si interessano a lungo di un'iniziativa, vera o presunta, partita da dei giovani di un liceo romano, atta a rivendicare un voto di sufficienza garantito per tutti gli studenti, divenuto noto come "''Sei Politico''"{{citazione necessaria}}, istanza giudicata assurda e bollata come "falso problema" dal mondo politico. Nonostante ciò il movimento subiva una crescente impopolarità per la recrudescenza del fenomeno terroristico, culminante con il sequestro e l'uccisione di [[Aldo Moro]] da parte delle [[Brigate Rosse]], e gli episodi di guerriglia urbana che puntualmente scaturivano durante le manifestazioni per le uccisioni di militanti extraparlamentari o le loro ricorrenze.
 
Autonomia Operaia fu di fatto decapitata nella propria leadership con l'ondata di carcerazioni di numerosi attivisti e delle sue figure più note, che culminò nel [[processo 7 aprile]] del [[1979]]. [[Franco Piperno]] e [[Lanfranco Pace]] si diedero alla [[latitanza]] in [[Francia]] grazie alla cosiddetta "[[Dottrina Mitterrand]]" per l'accusa di fiancheggiamento ai gruppi terroristici. In risposta, nel giro di pochi giorni fu indetta un'iniziativa di mobilitazione generale di protesta a [[Padova]], stroncata sul nascere da un incredibile spiegamento di Polizia ed Esercito, allertati a seguito dello scoppio di un ordigno avvenuto il giorno prima nella vicina cittadina di [[Thiene]], esplosione accidentale, secondo la tesi ufficiale, che causò la morte di tre giovani che lo stavano confezionando. A seguito di ciò, la maggior parte degli autonomi si disperse.
[[File:Aut Operaia.JPG|thumb|Scritta comparsa sui muri di [[Torino]] nel 1977]]
 
=== Anni ottanta ===
Nei primi anni Ottanta alcuni militanti rientrarono nei movimenti della [[sinistra extraparlamentare]] o si unirono a [[Democrazia Proletaria]], partito che si era già presentato alle [[Elezioni politiche in Italia del 1976|elezioni politiche del 1976]] volendo raccogliere le istanze dei movimenti a sinistra del PCI. L'autonomia tornò a costituirsi in varie città italiane in Collettivi Autonomi, attorno a [[Centro sociale autogestito|centri sociali]], case occupate e radio libere. A Milano, collettivi autonomi nascono intorno alla casa occupata di via dei Transiti 28 e al periodico ''Autonomen''; a [[Padova]] il [[centro di documentazione]] [[Movimento anti-nucleare|antinucleare]] [[Anti-imperialismo|antimperialista]] fa riferimento a [[Radio Sherwood]] e a Roma continua l'esperienza della sede storica di Via dei Volsci e di [[Radio Onda Rossa]]. A Milano in particolare il collettivo autonomo di via dei Transiti continuò ad allargare la sua influenza e a "decentrarsi" fino a creare un coordinamento di collettivi autonomi di quartiere e studenteschi.
Tutte queste realtà, sparse per il territorio italiano, erano tra loro collegate come parte del ''Coordinamento nazionale Liberare tutti'' e del ''Coordinamento nazionale antinucleare-antimperialista'' (Cnaa), costituitosi nel 1983.
 
I blocchi e le manifestazioni del Cnaa, che si svolsero durante gli anni ottanta, furono spesso caricate duramente dalla polizia.
 
Riguardo ai blocchi antinucleari, ad esempio, i parlamentari Ronchi, Tamino e Russo chiesero in una [[interrogazione parlamentare]] sui fatti del 9 dicembre [[1986]]:
{{Citazione|premesso che il 9 dicembre 1986 era stata indetta una manifestazione con presidio del cantiere della centrale elettronucleare di [[Montalto di Castro]], da parte del Coordinamento Antinucleare e antimperialista, struttura alla quale si riferiscono settori di militanti e simpatizzanti dell'area dell'Autonomia Operaia; da quanto risulta dai primi resoconti le forze di polizia e carabinieri affluite in gran numero hanno caricato a freddo i manifestanti, facendo uso anche di armi da fuoco (un manifestante risulterebbe ferito ad una gamba da un colpo d'arma da fuoco) e tirando candelotti lacrimogeni ad altezza d'uomo (un altro ragazzo è stato ricoverato all'ospedale di Tarquinia a causa di un trauma provocato da un candelotto in pieno petto), ferendo numerosi partecipanti a questa manifestazione - : quali siano state le direttive, se vi siano state, impartite alle forze dell'ordine, per quali ragioni esse si siano accanite con tanta durezza contro questa manifestazione antinucleare; se non ritenga che si debba garantire a tutti il diritto di manifestare e se sia legittimo utilizzare l'immagine violenta e anche rilevanti errori politici dell'Autonomia Operaia per togliere a quest'area politica e sociale, nei fatti , questo diritto, consentendo una dura e spropositata repressione di ogni sua iniziativa politica.(4-18951 )"}}
 
Il 9 marzo [[1985]] a [[Trieste]] avviene l'uccisione da parte di agenti della [[DIGOS]] e del [[Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica|Sisde]]<ref>{{cita web|url=http://www.pugliantagonista.it/pedr2.htm|titolo=La sentenza sull'omicidio del compagno Pedro raccontata dal giornale autonomia del 1986|accesso=1º maggio 2014|urlmorto=sì|dataarchivio=2 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140502001114/http://www.pugliantagonista.it/pedr2.htm}}</ref>, del militante di Autonomia Operaia, Pietro Maria Walter Greco (detto "Pedro").
 
Sul finire degli anni ottanta, l'autonomia veneta, facente riferimento a [[Radio Sherwood]], intraprese occupazioni che diedero vita a diversi [[Centro sociale autogestito|centri sociali]] nell'area del nord-est. Nel [[1987]] nacque a [[Padova]] il centro sociale occupato ''Pedro'' e nel [[1989]] presso [[Marghera]] il centro sociale ''Rivolta''.
 
== Autonomia nel XXI secolo ==
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Sono presenti anche riviste e blog vicine al pensiero operaista e post-operaista; fra queste Euronomade ed Effimera.
 
Inoltre, il patrimonio teorico dell'Autonomia Operaia è stato ispiratore della critica alla [[globalizzazione]], promossa dal [[movimento no-global]], con particolare riferimento alle teorie esposte da Toni Negri a partire dalla pubblicazione di ''Impero''.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Sergio Bianchi e [[Lanfranco Caminiti]] (a cura di). ''Gli autonomi. Le storie, le lotte, le teorie. Vol. 1''. Roma, [[DeriveApprodi]], 2007. ISBN 978-88-89969-01-4
* Sergio Bianchi e [[Lanfranco Caminiti]] (a cura di). ''Gli autonomi. Le storie, le lotte, le teorie. Vol. 2''. Roma, DeriveApprodi, 2007. ISBN 978-88-89969-35-9
* Sergio Bianchi e [[Lanfranco Caminiti]] (a cura di). ''Gli autonomi. Le storie, le lotte, le teorie. Vol. 3''. Roma, DeriveApprodi, 2008. ISBN 978-88-89969-57-1
* Giorgio Ferrari e G. Marco D'Ubaldo (a cura di). ''Gli autonomi. L'autonomia operaia romana. Vol. 4''. Roma, DeriveApprodi, 2017.
* Donato Tagliapietra (a cura di). ''Gli autonomi. L'autonomia operaia vicentina. Dalla rivolta di Valdagno alla repressione di Thiene. Vol. 5''. Roma, DeriveApprodi, 2019.
* Giacomo e Piero Despali (a cura di). ''Gli autonomi. Storia dei collettivi politici veneti per il potere operaio. Vol. 6''. Roma, DeriveApprodi, 2020.
* AA.VV., ''Centri sociali: geografie del desiderio'', Milano, [[Shake Edizioni]] Underground, 1996.
* AA.VV., ''Comunità virtuali. I centri sociali in Italia'', Roma, [[manifestolibri]], 1994.
* AA.VV., ''Millenovecentosettantasette'', Roma, manifestolibri, 1997.
* AA.VV., ''Sarà un risotto che vi seppellirá'', Milano, SquiLibri, 1976.
* AA.VV., ''Settantasette'', voll. 4, Roma, il manifesto, sd.
* AA.VV., ''Settantasette. La rivoluzione che viene'', Roma, [[Castelvecchi]], 1997.
* AA.VV., ''Una sparatoria tranquilla. Per una storia orale del '77'', Roma, [[Odradek Edizioni|Odradek]], 1997.
* [[Nanni Balestrini]], ''Gli invisibili'', Milano, [[Bompiani]], 1987.
* N. Balestrini e P. Moroni, ''[[L'orda d'oro]]. 1968-1977. La grande ondata rivoluzionaria e creativa, politica e esistenziale'', Milano, [[Feltrinelli]], 1997.
* [[Luca Villoresi]], ''E venne l'anno della compagna P38'', Roma, ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'', 10 febbraio 1997, pp.&nbsp;14–15.
* [[Franco Berardi]] (Bifo), ''La strana utopia di Potere Operaio'', Roma, Castelvecchi, 1998.
* F. Berardi, ''Chi ha ucciso Majakovskij?'', Milano SquiLibri, 1977.
* Gian Ruggero Manzoni - Emilio Dalmonte, Pesta duro e vai trànquilo, Milano, [[Giangiacomo Feltrinelli Editore|Feltrinelli]], 1980.
* P. Bernocchi, ''Dal '77 in poi'', Pomezia, Erre emme edizioni, 1997.
* [[Pablo Echaurren]], ''Parole ribelli. I fogli del movimento del '77'', Roma, [[Stampa Alternativa]], 1997.
* M. Grispigni, ''Il settantasette'', Milano, [[Il Saggiatore (casa editrice)|il Saggiatore]], 1997.
* Klemens Gruber, ''L'avanguardia inaudita'', Milano, [[Costa & Nolan]], 1997.
* A. Ibba, ''Leoncavallo. 1975-1995: vent'anni di storia autogestita'', Genova, Costa & Nolan, 1995.
* G. Lerner, L. Manconi, M. Sinibaldi, ''Uno strano movimento di strani studenti. Composizione, politica e cultura dei non garantiti'', Milano, Feltrinelli, 1978.
* C. Salaris, ''Il movimento del settantasette'', Bertiolo, AAA Edizioni, 1997.
* {{Cita libro|autore = Dolores Negrello|altri= contributi di Alberto Galeotto, Giuliano Lenci, Vittorio Marangon |titolo = Il PCI padovano nell'ultimo '900: dissensi e antagonismi politici|editore = [[FrancoAngeli]]|data = 2004|ed = 1|url =http://books.google.it/books?id=rS-R2c7f0-MC&printsec=frontcover&dq=l+PCI+padovano+nell%27ultimo+%27900:+dissensi+e+antagonismi+politici&hl=it&sa=X&ei=7oJpUsKpKIWrhAfuqIHYDA&ved=0CDYQ6AEwAA#v=onepage&q=l%20PCI%20padovano%20nell%27ultimo%20%27900%3A%20dissensi%20e%20antagonismi%20politici&f=false|accesso = 24 ottobre 2013|ISBN = 88-464-5199-6 |cid = Do}}
* P. Tripodi, ''Settesette. Una rivoluzione, la vita '', Milieu edizioni, Milano, 2012.
* E. Quadrelli, ''Autonomia operaia'', NdA Press, Rimini ISBN 978-88-89035-93-1.
* [[Giorgio Bocca]], '''''Gli anni del terrorismo''''', [[Armando Curcio Editore]] 1988
 
== Voci correlate ==
* [[MovimentoAnni deldi Settantasettepiombo]]
* [[Avanguardia operaia]]
* [[PotereBrigate OperaioRosse]]
* [[OperaismoDisobbedienti]]
* [[Leoncavallo (centro sociale)]]
* [[Consiliarismo]]
*[[Lotta Continua]]
* [[Industrial Workers of the World]]
* [[Anni diMarxismo piomboconsiliarista]]
*[[Movimento del Settantasette]]
* [[Radio Alice]]
* [[Lotta ContinuaOperaismo]]
* [[BrigatePotere RosseOperaio]]
* [[Radio Alice]]
* [[Leoncavallo (centro sociale)]]
* [[FilosofiaTute marxistaBianche]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.tmcrew.org/memoria/mao/|Per il movimento dell'Autonomia Operaia}}
* {{cita web|http://www.bibliotecamarxista.org/volantini/aut%20op/con%20fon%20moz%20conc.htm|Mozione del Convegno di fondazione}}
* {{cita web |1=http://www.carmillaonline.com/archives/2004/04/000690.html |2=Speciale "7 aprile": il venticinquennale su Carmillaonline |accesso=20 dicembre 2007 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071217104004/http://www.carmillaonline.com/archives/2004/04/000690.html# |dataarchivio=17 dicembre 2007 |urlmorto=sì }}
 
{{Anni di piombo}}
{{Controllo di autorità}}
{{portale|comunismo|politica|storia d'Italia}}
 
[[Categoria:Movimenti attivi durante gli anni di piombo]]