[[Strabone]] riporta di aver visto varie sfingi egiziane.<ref>Strabone, Geografia, XVII, 1, 28 e 32.</ref>
Nella [[mitologia greca]] vi era una singola sfingeSfinge, un demone di distruzione e mala sorte. La sua prima comparsa a noi pervenuta è nel mito di [[Edipo]] come descritto da [[Esiodo]] (il primo a parlare di Edipo fu [[Omero]], che però non sembra consapevole di un qualche collegamento con la sfinge),<ref>[[Odissea]], XI, 273.</ref>), secondo cui la Sfinge era la figlia di [[Ortro]]<ref>[[Esiodo]], ''[[Teogonia (Esiodo)|Teogonia]]'' {{en}} [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Hes.+Th.+327&fromdoc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0130 327]</ref> e di qualcuno tra [[Echidna (mitologia)|Echidna]], la [[Chimera (mitologia)|Chimera]] e [[Ceto (mitologia)|Ceto]]<ref>Who is meant as the mother is unclear, the problem arising from the ambiguous referent of the pronoun "she" in line 326 of the ''Theogony'', see Clay, [http://books.google.com/books?id=2etBN0w0NGUC&pg=PA159 p.159, note 34]</ref> ([[Pseudo-Apollodoro]] riporta che la sfinge era figlia di Echidna e di [[Tifone (mitologia)|Tifone]]).<ref name=III>Biblioteca, [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0021%3Atext%3DLibrary%3Abook%3D3%3Achapter%3D5 III, 5, 8].</ref>). Tutte queste sono [[divinità ctonie]] appartenenti a epoche antecedenti a che gli dei dell'Olimpo governassero il panteon greco.
Esiodo indica la sfinge anche come sorella del [[Leone di Nemea|leone Nemeo]] e "rovina dei Cadmei". Non propone descrizioni fisiche e la parola che adopera per nominarla è [[#Etimologia|φίξ]], secondo lo [[Scolio|scoliasta]]<ref name=users>{{cita web|titolo=The riddle of the sphinx|editore=http://www.users.globalnet.co.uk/~loxias/index.htm|url=http://www.users.globalnet.co.uk/~loxias/sphinx.htm|accesso=1º ottobre 2012}}</ref> vocabolo del [[dialetto eolico|dialetto beotico]].<ref>Cfr. anche [[Platone]], ''[[Cratilo (dialogo)|Cratilo]] ''414d.</ref><ref>Esiodo, ''Teogonia'', 325-6.</ref>
Sebbene l'etimologia della Sfingesfinge possa portare a pensare allo strangolamento, [[Eschilo]] afferma che mangiasse uomini vivi (σφίγγ᾽ ὠμόσιτος).<ref>[[I sette contro Tebe]], 541.</ref>
Da un punto di vista scultorio la sfinge risulta presente sia nel [[Civiltà micenea|periodo miceneo]] che in quello [[Civiltà minoica|minoico]]; in entrambi questi periodi le rappresentazioni sono sia maschili che femminili. Solo successivamente la figura femminile prese il sopravvento. Inizialmente poteva essere alata o non alata, con barba, con zampe di altri animali oltre al leone; [[Erodoto]] specifica la mascolinità di alcune sculture di sfingi, chiamandole ἀνδρόσφιγγες (''androsphìnghes'').<ref>[[Erodoto]], Storie, 2.175.</ref> La sfinge divenne alata e femminile solo dal VI secolo a.C.<ref name=users/> Una coppa del 550-540 a.C. prodotta da Glaukytes ed Archikles mostra sfingi femminili alate con accanto il nome ΣΦΙΧΣ (sebbene con forme arcaiche di sigma e phi).<ref name = users/><ref>Munich, Antikensammlungen, [http://www.beazley.ox.ac.uk Archivio Bezley] [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/artifact?name=Munich+2243&object=Vase n° 310552]. [http://www.users.globalnet.co.uk/~loxias/sphichs.gif Qui] un disegno rappresentante la parola.</ref>
Nel mito di [[Edipo]] la sfinge custodiva l'ingresso alla città greca di [[Tebe (città greca antica)|Tebe]]. Per consentire il passaggio ai visitatori poneva loro un indovinello cui si doveva rispondere correttamente. Nelle {{chiarire|versioni più antiche di tale mito|quali?}} tale indovinello non viene specificato, mentre nei racconti più tardi venne standardizzato in quello citato di seguito.<ref>{{Cita libro|cognome= Edmunds|nome= Lowell|titolo=The Sphinx in the Oedipus Legend|anno=1981|editore=Hain|città=Königstein im Taunus|isbn=3-445-02184-8}}</ref>
[[Era (mitologia)|Era]] o [[Ares]] trasferirono la Sfinge dalla sua terra natale in [[Etiopia (mitologia greca)|Etiopia]] (l'origine straniera della Sfinge veniva sempre ricordata dai Greci) a [[Tebe (città greca antica)|Tebe]] in Grecia, dove questa chiedevaponeva a tutti i passanti quello che forse è il più famoso enigma della storia: "chi, pur avendo una sola voce, si trasforma in quadrupede, tripede e bipede?" Il mostro strangolava o divorava chiunque non fosse in grado di rispondere. Nel mito [[Edipo]] risolse l'enigma rispondendo "l'Uomo, che nell'infanzia cammina a quattro zampe, poi su due piedi in età adulta, e infine utilizza un bastone per sorreggersi in età avanzata".<ref>[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Apollodoro]], {{en}} Library [http://www.perseus.tufts.edu/hopper/text?doc=Perseus%3Atext%3A1999.01.0022%3Atext%3DLibrary%3Abook%3D3%3Achapter%3D5%3Asection%3D8 Apollod. 3.5.8]</ref> Secondo alcuni resoconti<ref>{{Cita libro|cognome=Grimal|nome=Pierre|altri=trans. A. R. Maxwell-Hyslop|titolo=The Dictionary of Classical Mythology|url=https://archive.org/details/dictionaryofclas0000grim|isbn=0-631-20102-5|editore=Blackwell Publishing|anno=1996|lingua=en}} (entry "Oedipus", p. 324)</ref> c'era anche un secondo indovinello (molto più raro): "Ci sono due sorelle: la prima dà alla luce l'altra e questa, a sua volta, dà vita alla prima. Chi sono le due sorelle?" La risposta è: "il giorno e la notte" (in greco entrambe le parole sono femminili). Quest'ultimo enigma si trova anche in una versione [[dialetto guascone|guascone]] del mito di Edipo e potrebbe essere molto antico.<ref>Julien d'Huy (2012). [https://ehess.academia.edu/JuliendHuy/Papers/1949877/LAquitaine_sur_la_route_dOedipe_La_Sphinge_comme_motif_prehistorique._-_Bulletin_de_la_SERPE_61_2012_15-21 L'Aquitaine sur la route d'Oedipe? La Sphinge comme motif préhistorique.] ''Bulletin de la SERPE'', 61: 15-21.</ref>
Una volta battuta la sfinge, il racconto prosegue con la sfinge che si getta dalla sua alta roccia e muore. Una versione alternativa afferma invece che ella divorò se stessa. Edipo può quindi essere riconosciuto come una figura "[[liminalità|liminale]]" o di soglia, con l'effetto di aiutare la transizione tra le vecchie pratiche religiose e quelle nuove degli [[Olimpi|dei dell'Olimpo]], transizione rappresentata dalla morte della Sfinge.
Ci sono interpretazioni mitiche, antropologiche, psicoanalitiche e parodistiche dell'enigma della Sfinge e della risposta di Edipo. Numerosi libri e riviste di [[enigmistica]] utilizzano la Sfinge nel titolo o nelle illustrazioni.<ref>Regier, ''Book of the Sphinx'', chapter 4.</ref>
{{senza fonte|Al [[Museo Archeologicoarcheologico Nazionalenazionale di Napoli]] è custodito un [[cratere (vaso)|cratere]] [[apulia|apulo]] che si ritiene illustri un altro mito (a noi non pervenuto) avente la Sfinge come protagonista: un [[sileno]] che porge al mostro un uccello chiuso nel palmo della sua mano. L'analogia con una favola di [[Esopo]] (la n. 55, in cui un contadino, per dimostrare l'onniscienza dell'[[oracolo di Delfi]], si reca presso di lui con un [[passero]] in mano, e gli chiede se ha con sé una cosa vivente o non vivente, pronto ad uccidere l'uccellino nel caso la risposta sia la prima) ha fatto pensare che il sileno stia sottoponendo alla sfinge un enigma, cosa che rovescerebbe il mito di Edipo; ma i due potrebbero anche essere intenti ad una gara pacifica, antecedente all'episodio edipeo. Si è anche supposto che la figurazione possa essere collegata al [[dramma satiresco]] di [[Eschilo]] ''La sfinge'', ma la sua interpretazione è ancora controversa. In ogni caso il cratere testimonia la diffusione del mito della Sfinge nell'area [[Magna Grecia|greco-italica]].}}
== Nell'Asia orientale ==
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