Plotino: differenze tra le versioni

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Gli anni successivi: Precisazione sul luogo della morte anche in base al ritrovamento dei resti della villa di zhetos
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Gli anni successivi: Correzione grammaticale
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[[File:Porphyry.jpg|upright=0.5|thumb|[[Porfirio]], discepolo di Plotino]]
Plotino visse i suoi ultimi giorni in una proprietà nel Basso Lazio, probabileprobabilmente situata nei pressi di Suio Terme, le antiche terme [[Vescia (città)|vescine]]<ref>Raffaele Castrichino, ''Plotino a Suio: nella campagna vescina soggiornò e morì il ...'', 1980.</ref>, lasciatagli dall'amico Zethos. Secondo il racconto di Eustochio, che gli fu accanto al momento del trapasso, le sue ultime parole furono: «Sforzatevi di restituire il Divino che c'è in voi stessi al Divino nel Tutto». Eustochio racconta che un serpente strisciò sotto il letto dove giaceva Plotino, e sgusciò via attraverso un buco nel muro; nello stesso istante Plotino morì.
 
Plotino non scrisse nulla fino all'età di 49 anni, per mantenere la promessa, fatta al suo maestro, di non rivelare la sua dottrina per iscritto; in seguito però si convinse a scrivere i saggi che sarebbero diventati le ''[[Enneadi]]'' nel corso di diversi anni, dal [[253|253 d.C.]] circa fino a pochi mesi dalla morte, avvenuta diciassette anni più tardi. [[Porfirio]] precisa che le ''Enneadi'', prima di essere compilate e riordinate da lui stesso, erano un enorme accumulo di note e saggi che Plotino usava nelle sue lezioni e nei dibattiti, più che un vero libro.