Giuseppe Calò: differenze tra le versioni

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Nel 1963 venne scelto come nuovo capo della ''[[Famiglia (mafia)|famiglia]]'' di [[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]] in seguito alla morte per vecchiaia del boss Gaetano Filippone. Sempre nello stesso anno, venne denunciato per [[associazione a delinquere]] insieme a [[Gerlando Alberti]] e altri mafiosi<ref name=":0" />. In questo periodo Calò divenne il principale fiancheggiatore del ''boss'' [[Luciano Liggio]] e del suo vice [[Salvatore Riina]]: secondo le concordi testimonianze di [[Tommaso Buscetta]] e [[Leonardo Vitale]], l'omicidio del procuratore [[Pietro Scaglione]] venne eseguito dagli stessi Liggio e Riina nel quartiere Danisinni, territorio della ''[[cosca]]'' di Calò, che fornì anche i suoi uomini per il sequestro del costruttore [[Luciano Cassina]] ordinato da Riina<ref name=":1">{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/03/leggio-spacco-in-due-cosa-nostra.html|titolo=E LEGGIO SPACCO' IN DUE COSA NOSTRA - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|data=3 ottobre 1984|lingua=it|accesso=}}</ref>. Arrestato per il sequestro Cassina, Calò fu rilasciato in libertà provvisoria dopo soli venti giorni di detenzione e nel 1973 fu accusato da [[Leonardo Vitale]] (definito "''il [[Joe Valachi]] di [[Altarello (Palermo)|Altarello]]''") di diversi reati (dall'[[omicidio]] alle [[Estorsione|estorsioni]]), costringendolo a darsi alla latitanza.<ref name=":0" />
 
Nel 1974, quando venne ricostruita la cosiddetta "[[Commissione interprovinciale|Commissione]]", Calò entrò a farne parte come capo del [[Mandamento (cosa nostra)|mandamento]] di [[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]], che comprendeva le [[Famiglia (mafia)|famiglie]] di [[Borgo Vecchio (Palermo)|Borgo Vecchio]], [[Palermo]] centro e [[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]].<ref name=":1" />
 
Secondo le indagini, a metà degli [[Anni 1970|anni '70]] Calò rafforzò i rapporti con figure storiche della [[Camorra|Camorra napoletana]], come [[Lorenzo Nuvoletta]], allora uno dei più potenti capi di tutta la [[Campania]] e [[Clan Lubrano-Ligato|Vincenzo Lubrano]], fedelissimo di Nuvoletta.<ref>{{Cita web|url=https://www.stylo24.it/casalesi-nuvoletta-mafia-roma/|titolo=Il padrino chiamato Salamandra e il giudice scomodo da fermare|autore=Redazione|sito=Stylo24 - Ultime Notizie su Napoli e la Campania|data=2018-11-01|lingua=it|accesso=2023-09-14}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://internapoli.it/9506-morto-il-boss-amico-di-riina/|titolo=Morto il boss amico di Riina|autore=Redazione Internapoli|sito=Internapoli.it|data=2007-09-03|lingua=it|accesso=2023-09-14}}</ref>