D'Isernia: differenze tra le versioni

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Origini del cognome: indicazioni fonti bibliografiche per Cola Cuorvo (Nicola Corvo) e Cola Capasso (Nicolò Capasso)
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Di Reginaldus Pool (cardinalis) · 1757|citazione=... Serñio Rege ... (pagina 395)}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Codex diplomaticus dominii temporalis S. Sedis
1389-1793
1862|citazione=... Serñio Magno Etruriae Duce Commissarii , qui post accessum ad loca ... (pagina 574)}}</ref>. Oppure, sempre in altri scritti successivi Andrea d'isernia era chiamato ''messere Andrea da Sergni'', cosa che farebbe appunto pensare a ancora a una tilda persa nella trascrizione, oltre che alla lettera finale o''.''<ref name=":14">{{Cita libro|titolo=Didaskaleion, Volume 10, anno 1931, pagina 200}}</ref><ref name=":15">{{Cita libro|titolo="Didaskaleion" studi di letteratura e storia cristiana antica, anno 1969, pagina 200}}</ref> Non è un caso se l'albero genealogico della famiglia Corvo comincia con un membro chiamato ''Sernicola de Corvo''<ref name=":13">{{Cita libro|titolo=Giornale araldico-genealogico-diplomatico, anno 1881, pagina 70}}</ref> (dove per qualche modifica o errore dovuto alle trascrizioni antiche, secondo le quali nomi e cognomi venivano scritti e trascritti per assonanza rispetto alla lingua o al dialetto parlato), proprio a metà del XIV secolo quando l'11 Ottobre 1353 Andrea d'Isernia il Giovane veniva ucciso da Corrado de Gottis Tedesco<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/andrea-d-isernia-il-giovane_(Dizionario-Biografico)/|titolo=ANDREA d'Isernia, il Giovane}}</ref> ed è plausibile che fosse proprio il padre di Nicola<ref name=":8" />, ossia quel mercante che si stabilì a Sulmona<ref>{{Cita web|url=https://www.giovannitabassi.it/?page_id=700|titolo=Famiglia Tabassi, dalle origini ai giorni nostri}}</ref><ref name=":16" />: il cognome Sernio si tramutò in Sernicola (talvolta trascritto Seniola<ref name=":16">{{Cita web|url=https://www.nobili-napoletani.it/Corvi.htm|titolo=Famiglia Corvi|citazione=Un ramo della famiglia si stabilì a Sulmona verso la metà del XIV secolo con Seniola de Corvo, ricco mercante.}}</ref>, con la perdita di alcune lettere e indicazioni), per una unione di Sernio con Nicola o con l'abbreviazione del nome Nicola in Cola<ref>Per esempio, a Napoli l'avvocato, giurista, poeta e drammaturgo [[Nicola Corvo]] (che visse tra la fine del 1600 e la prima metà del 1700) veniva proprio chiamato Cola Corvo. Spesso confuso con l'amico e collega Cola Capasso (Nicolò Capasso). Quindi questi sono esempi di abbreviazioni dei nomi Nicola e Nicolò in Cola.</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Opere inedite di varj autori. Tomo primo [-secondo]
1 · Volume 1
1789|citazione=... Mme scusarraie , si mo non te dò gusto : Cagna mo tuono è non toccà sso tasto , Fallo te prego , e non mme dà desgusto , Ca ssa poglia po fa sulo lo basto , DE COLA CUORVO A COLA CAPASSO IX . Si non C 2 DE DE COLA CAPASSO . SA VIII. ...}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Vocabolario napoletano lessigrafico e storico [Vincenzo De Ritis]
1
Di Naples, V. de Ritis · 1845|pp=401|citazione=CUORVO ( COLA ) . Disse il Mormile : » Nel ven- tesimo quarto tomo della Collezione , o Guazzabu- glio , di tutt'i poemi in lingua napoletana che si va stampando dal Porcello}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Giambattista Basile
Volume 5
1887|pp=57|citazione=... Cola Cuorvo - Micco Passato e la Vajasseide del Cortese Comenti del Tardacino L'Iliade d ' Omero del Capasso L ' Agnano zeffonnato del Perruccio - La Tiorba del- lo Sgruttendio · Perch la scrisse . - - Ne ' precedenti capitoli esponemmo ...}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Lo Spassatiempo
Volumi 3-9
1878|pp=14|citazione=.. CUORVO Bè , lo ssaccio ca io lo Masaniello De Cola Cuorvo v'aggio prommettuto : Non penzate me fosse addebeluto ; Carta a scacazzià non sò noviello . " Ma me fa comm ' a mola lo cerviello , Ca no brutto penziero nc'è trasuto : Non ...}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo=Giambattista Basile
1885|citazione=... Cola Capasso il travestimento della Gerusalemme Li- berata , mentre è stranoto esserne autore Gabriele Fasano , il quale la dedicò all'Aurora Sanseverino . Assevera , che il Capasso « fu , ad un tempo , il Van- << gelas ed il Malherbe ...}}</ref>, forse dovuta a un errore di pronuncia e sovrapposizione di Sernio, Sergni<ref name=":14" /><ref name=":15" /> (scritto anche Serñi coi caratteri di stampa del passato o per un adattamento al castigliano/spagnolo che pure si parlava nel Regno di Napoli, come dimostra proprio la genealogia di Carlo de Lellis, ricca di neologismi della penisola [[Penisola iberica|iberica]]). La trasformazione del precedente cognome fu facilitata dal fatto che Ser è l'abbreviazione di Messer (Signore) e posto davanti al nome Nicola camuffava il precedente cognome Sernio (d'Isernia).<ref name=":14" /><ref name=":15" /> Infatti, sappiamo che la famiglia Corvo di Sulmona si stabilì a Sulmona a metà del [[XIV secolo d.C.]] con un certo Sernicola de Corvo, dove il nome ''Sernicola'' può essere scomposto nel prefisso ''Serni-'', con riferimento a Isernia, e nel suffisso ''-cola'' con significato ambivalente sia per Nicola che col significato «che abita» o con funzione aggettivale «che riguarda la coltura di qualcosa», secondo il modello di sostantivi latini come ''silvicŏla'' e ''agricŏla'' (composti col tema del verbo ''colĕre'' «abitare, coltivare»): Sernicola quindi avrebbe il significato ambivalente di ''«Messer Nicola de Corvo''» (Ser Nicola de Corvo) che quello di «abitante di Isernia» (Serni-cola).<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/colo/|titolo=Vocabolario on line: -colo (composti col tema del verbo colĕre «abitare, coltivare»)}}</ref> La perdita della lettera o tra Serni-cola, potrebbe essere proprio il frutto dell'[[eufonia]] italiana, la quale prevede l'alternanza di suoni alternati tra vocali e consonanti, al contrario invece di [[cacofonia]], ovvero il suono sgradevole che si genera dalla successione di due suoni identici. E proprio la cacofonia avrebbe portato alla contrazione di un nome troppo lungo quale per esempio Ser Nicola de Sernio de Corvo (o Corvis, Corvi, Corbo), l'eufonia avrebbe portato al risultato del nome contratto e sintetico, nonchè [[Enigmistica|enigmistico]], di ''Sernicola de Corvo''<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/eufonia/?search=eufonia|titolo=Eufonia}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/vocabolario/cacofonia/|titolo=cacofonico}}</ref>.
 
Infatti, il genealogista Carlo de Lellis e Giovanni di Crollalanza<ref name=":4">{{Cita libro|titolo=Archivio biografico italiano (ABI II) : cumulativo di 124 repertori biografici fra i più importanti a partire dalla fine del sec. XIX sino alla metà del sec. XX. Nuova serie · Volume 3 - anno 1992|anno=1992|p=789}}</ref><ref name=":5" /> ci parlano di una famiglia d'Isernia che si chiama anche [[Corvo (famiglia)|Corvo]] e viceversa. Nell'albero genealogico della famiglia Corvo<ref name=":13" /> si incontra il nipote del capostipite che si chiamava Pietro<ref name=":13" />, di questo troviamo il nome intero in un altro libro (dove si parla della successione dei feudi) come ''Pietro Giovanni Sernicolai Corvo''.<ref name=":17">{{Cita libro|titolo="Per lo signor duca di S. Martino d. Michele Ronchi contra d. Luigi Ronchi. Commessario per ispezial delegazione del re l'illustre signor marchese caporuota d. Ippolito Porcinari ... [autori Giacinto Troysi, Felice Parrilli] , pagina 46}}</ref> Quindi a causa di una [[cacofonia]] nel pronunciare ''Ser Nicola Sernio de Corvo'', oppure ''Ser Nicola de Serñio o Serñi'' (pronunciato Sergni) e altre varianti dovute appunto alle varie pronunce locali e alle svariate trascrizioni, l'indicazione della provenienza dal [[Sannio]] oltre che a essere diventata [[Anacronismo|anacronistica]] si perse. Nel cognome Corvo però rimane comunque il legame col Sannio per tutti i lettori di [[Tito Livio]] che conoscono la leggendaria storia di [[Marco Valerio Corvo]]<ref name=":18">{{Cita libro|titolo=Tito Livio, ''Ab Urbe condita" libri VII, 26}}</ref> contenuta in <nowiki>''</nowiki>[[Ab Urbe condita libri|Ab Urbe condita]]" libri VII, 26. Infatti il cognome ''d'Isernia'', preso anche da alcuni discendenti del famoso giurista, non è detto che indichi necessariamente o soltanto il luogo di nascita tanto conteso tra vari autori (Salerno, Pinto), ma piuttosto quello di provenienza di tutta la famiglia e delle loro fortune ancestrali.<ref>{{Cita libro|titolo="Discorsi delle famiglie nobili del Regno di Napoli del signor Carlo De Lellis", Parte Terza, "Della Famiglia D'Isernia e Corvo", Napoli, anno 1671.