Robogate: differenze tra le versioni

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== Storia ==
I processi di ristrutturazione aziendale e di riorganizzazione del lavoro in fabbrica erano stati attivati dalla FIAT fin dall'inizio degli anni settanta, in corrispondenza di un periodo di crisi strutturale dell'industria automobilistica, di sviluppo di nuove tecnologie e di crescente conflittualità all'interno degli stabilimenti industriali e in tutta la società italiana. Le lotte operaie della fine anni sessanta e inizio anni settanta avevano rivendicato con grande forza la necessità di riorganizzare il lavoro in fabbrica, sottolineando le disagiate condizioni degli addetti e la pesante fatica delle mansioni alla catena di montaggio<ref>G. Volpato, ''FIAT Auto'', p. 169.</ref>.
 
[[File:FIATurim.jpg|thumb|left|upright=0.9|Lo [[stabilimento FIAT Rivalta]] dove, nel 1978, venne attivato per la prima volta il Robogate.]]
 
I primi programmi di modernizzazione e automazione messi in funzione dalla FIAT furono nel 1972 diciotto robot saldatori [[Unimate]] installati nello [[stabilimento FIAT Mirafiori|stabilimento Mirafiori]] sulle linee della [[Fiat 132]]; mentre dal 1975 sempre nell'impianto di Mirafiori, venne attivato, sulle linee della [[Fiat 131]], il sistema [[Digitron FIAT|Digitron]] che costituì un rilevante passo in avanti dei processi di automazione e sviluppo tecnologico in fabbrica<ref>G. Volpato, ''FIAT Auto'', pp 169-170.</ref><ref>G. Bocca, ''Noi terroristi'', p. 32.</ref>. Il Digitron permetteva di automatizzare, mediante robot trasportatori (''robotcarriers''), la complessa fase di accoppiamento delle scocche con i motori con un montaggio principalmente automatico e fase finale manuale, riducendo i carichi di lavoro degli operai addetti a questa faticosa mansione. Nello stesso periodo vennero anche attivati dalla FIAT nello [[Stabilimento Fiat di Termini Imerese|stabilimento di Termini Imerese]] sistemi automatizzati per le fasi della verniciatura a polvere della mano di fondo della scocca<ref>V. Castronovo, ''FIAT'', p. 647.</ref>.