Utente:Mr-Shadow/sandbox: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica Etichetta: Link a pagina di disambiguazione |
Nessun oggetto della modifica Etichetta: Link a pagina di disambiguazione |
||
Riga 60:
*18 agosto: Con un corsivo su [[l'Avanti]] Craxi avverte il governo che si sono strette troppe alleanze locali tra Dc e PCI. La sua contrarietà è condivisa dai repubblicani ma la DC mette le mani avanti, e sostiene che se ne può discutere senza minacciare la crisi. [[De Mita]], da parte sua, sostiene che le alleanze locali non sono prefissate dall'alleanza di governo e che dekka la stabilità dell'esecutivo ne deve rispondere chi la mette in discussione.<ref>Il messaggero, 19 agosto 1988</ref>
*26 agosto: consiglio dei ministri: il ministro del tesoro, [[Giuliano Amato]] illustra il piano di contenimento della [[spesa pubblica]]. I provvedimenti proposti aumentano le tariffe per ferrovie e trasporti urbani, elimina almeno 10,000 posti letto negli ospedali, intende affidare al privato gran parte delle consegne effettuate dalle Poste e introduce severi divieti nel cumulo delle pensioni. Incalzato dai giornalisti Amato sostiene che senza immediati provvedimenti il deficit di bilancio sfonderà di 25.000 miliardi il tetto fissato dalla finanziaria per il 1988 e di stare lavorando ad un taglio generalizzato delle spese nei settori in cui predomina l'assistenzialismo clientelare.</br>Il ministro per i rapporti col parlamento, [[Sergio Mattarella]], assicura in una intervista che la riforma dei regolamenti parlamentari - che comprende l'abolizione del voto segreto - è uno dei temi prioritari nella imminente ripresa dei lavori parlamentari.<ref>Il messaggero, 27 agosto 1988</ref>
*29 agosto: intervistato da [[la Repubblica]] il ministro delle finanze, [[Emilio Colombo]],
*30 agosto: il [[Consiglio di stato]] ribalta la sentenza del [[TAR]] del Lazio che consente di uscire da scuola agli studenti che non si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica. La materia è parte integrante dei programmi, chi non frequenta queste lezioni deve optare per materie alternative. L'accordo tra il cardinale [[Ugo Poletti]] e l'ex ministro [[Franca Falcucci]] inasprisce ulteriormente i rapporti nella maggioranza, incalzata dalle proteste dell'Unione delle comunità ebraiche e della Tavola Valdese sull'inerzia del ministro [[Giovanni Galloni]] sul tema delle materie alternative.<ref>Il messaggero, 31 agosto 1988</ref>
==== Settembre ====
*2 settembre: consiglio dei ministri: viene approvato il piano del ministro [[Giorgio Ruffolo]] per lo smaltimento dei rifiuti tossici su base comunale, con divieto assoluto di esportazione in paesi poco o nulla industrializzati. Ogni regione dovrà avere un impianto inceneritore e presso il ministero dell'ambiente è istituita un'"anagrafe" delle industrie che producono scorie pericolose. E' inoltre approvato il disegno di legge che affida speciali poter di indaginei all'alto commissariato antimafia, in particolare sulle banche e sugli appalti.<ref>Il messaggero, 3 settembre 1988</ref>
*6-9 settembre: il ministro del tesoro, [[Giuliano Amato]], impegnato in un giro di consultazioni sulla seconda parte della manovra correttiva, incassa tre no dai ministri delle partecipazioni statali, della sanità e delle finanze sull'ipotesi di contenere la [[spesa pubblica]] con semplici tagli ai bilanci dei tre ministeri.</br>Il ministro delle finanze si incontra col suo predecessore [[Bruno Visentini]] e annuncia un accordo che fa rientrare l'opposizione del PRI. I termini del provvedimento dovrebbero essere discussi ed approvati nel primo consiglio dei ministri utile ma Visentini smentisce che sia stato stretto un patto e rinvia la posizione ufficiale repubblicana alla pubblicazione del provvedimento. Da una successiva riunione dei tre ministri finanziari emerge la mancanza di 7-8.000 miliardi di nuove entrate per il 1989. Questo dato, unito all'allarme della [[Banca d'Italia]] sul [[debito pubblico]], che ha superato la soglia dei 900.000 miliardi, porta a considerare il condono fiscale per i lavoratori autonomi l'unica alternativa alla prospettiva di dover tagliare le spese ovunque sia possibile. Il segretario liberale [[Renato Altissimo]] esclude l'ipotesi di un condono generalizzato ma apre alla cosiddetta "tassa di ingresso" per i contribuenti che intendono mettersi in regola.<ref>Il messaggero, 7-10 settembre 1988</ref>
*14 settembre: la conferenza dei capigruppo della camera decide 5 voti contro 4 di dare la precedenza all'abolizione del voto segreto. Il governo esclude qualsiasi accordo con le opposizioni, che annunciano manovre ostruzionistiche.<ref>Il messaggero, 15 settembre 1988</ref>
*16 settembre: consiglio dei ministri: viene approvato il nuovo regime fiscale per lavoratori autonomi e imprese minori. Il ministro delle finanze conferma l'intenzione del governo di incoraggiare il passaggio con un provvedimento di condono che frutterà un gettito tra i 5.000 e i 20.000 miliardi. Viene pesantemente contestata la proposta del ministro della sanità per il passaggio dell'assistenza degli autonomi da diretta a indiretta.</br>L'aula della camera fissa al 27 settembre l'avvio della discussione sull'abolizione del voto segreto.<ref>Il messaggero, 17 settembre 1988</ref>
*22-23 settembre: consiglio dei ministri: convocato per discutere ed approvare la legge finanziaria il governo riesce solo a fissare a 117.250 miliardi il deficit per il 1989, a 15.400 milliardi la riduzione delle spese e a 14.800 miliardi le nuove entrate. Secondo il ministro del tesoro il problema è la mancata approvazione delle leggi di accompagnamento ma sulla stampa si fa avanti l'idea di un contrasto sul voto segreto tra la DC (che vorrebbe stringere un accordo con le opposizioni) e il PSI (che ne chiede l'abrogazione totale). Dopo un colloquio tra Craxi e De Mita quest'ultimo convoca i capigruppo della maggioranza e mette definitivamente a punto l'accordo per l'abrogazione. Il voto segreto sarà mantenuto in pochi e determinati casi.<ref>Il messaggero, 23-24 settembre 1988</ref>
*27 settembre: inizia la discussione alla camera sull'abolizione del voto segreto. Il governo si salva per nove e tredici voti su due votazioni di carattere preliminare (mozione di incostituzionalità e sospensiva del dibattito). In una riunione convocata dal ministro delle riforme, [[Antonio Maccanico]], i capigruppo di PLI, PRI e PSDI chiedono di mantenere la votazione segreta anche sulle norme di modifica della Costituzione e della legge elettorale. I socialisti non recedono dalla propria posizione e accusano la presidente [[Nilde Jotti]] di voler procedere con votazioni a maggioranza semplice che consentirebbero la somma di voti delle opposizioni e franchi tiratori.<ref>Il messaggero, 28 settembre 1988</ref>
*28 settembre: il governo approva la legge finanziaria per il 1989, che prevede di ridurre il deficit di bilancio da 149.000 a 117.000 miliardi. Le leggi di accompagnamento sono dieci, e realizzano 30.000 miliardi tra tagli alla spesa e nuove entrate. Confermato il condono per gli autonomi, che realizzerà potenzialmente 4.400 miliardi nel solo 1989 e viene definito un pedaggio per entrare nel nuovo regime fiscale. Non sono istituiti nuovi ticket sanitari o aumenti di quelli in vigore: viene fissato un tetto alla spesa delle USL, oltre il quale le regioni dovranno coprire la spesa con nuovi ticket.<ref>Il messaggero, 29 settembre 1988</ref>
==== Ottobre ====
*1-4 ottobre: con l'avvicinarsi del voto finale il presidente del consiglio afferma che sull'abolizione del voto segreto è in gioco non solo la stabilità del governo ma il proseguimento della legislatura. Un eventuale stravolgimento della proposta, frutto di una intesa tra opposizioni e franchi tiratori democristiani, porterebbe ad anticipare le elezioni a gennaio 1989. [[Andreotti]], da parte sua, dichiara a sorpresa che l'abolizione dovrebbe rientrare nel quadro di una generale riforma dei regolamenti parlamentari e non può prescindere da una larga intesa con tutti i partiti rappresentati. La presa di posizione del ministro degli esteri è condivisa da [[Flaminio Piccoli]] e [[Varlo Donat Cattin]] ma una proposta in extremis del PCI per il voto palese sulla finanziaria e il rinvio della riforma viene respinta da De Mita e Craxi. Quest'ultimo accusa gli oppositori nella DC di manovre pre-congressuali.<ref>Il messaggero, 2-5 ottobre 1988</ref>
*10-13 ottobre: dopo una settimana di incontri e discussioni ad ogni livello la giunta dei regolamenti della camera licenzia il testo definitivo della proposta, denominato compromesso delle camere alterne perché prevede l'impiego alternato del voto palese nei due rami del parlamento. La decisione chiude ogni dialogo con le opposizioni e lo scontro passa sulle modalità della votazione, dal momento che su cinque delle sei innovazioni concordano tutti i partiti. La decisione della presidente Iotti di procedere ad una sola votazione provoca un duro scontro tra la presidenza e i gruppi di opposizione.<ref>Il messaggero, 11-14 ottobre 1988</ref>
*14 ottobre: con 324 voti favorevoli su 381 presenti (sette più della maggioranza minima di 316, con non meno di 40 franchi tiratori), la camera approva la modifica dell'articolo 49 del regolamento. Il voto segreto rimane per le votazioni riguardanti le persone: a richiesta da votare è ammesso sui principi e diritti della libertà, su ulteriori modifiche del regolamento, sull'istituzione di commissioni di inchiesta e sulle nomine e le leggi riguardanti gli organi costituzionali dello stato. Il capogruppo dei deputati DC, [[Mino Martinazzoli]], propone di introdurre l'obbligo di firma per non vanificare i vantaggi ottenuti. Il repubblicano [[Antonio Del Pennino]], a sua volta, propone di legare la diaria parlamentare alle presenze.<ref>Il messaggero,15 ottobre 1988</ref>
*17 ottobre: consiglio dei ministri: viene approvata la riforma della legge del 1975 sugli stupefacenti e la prevenzione e la cura dei tossicodipendenti. Il comitato anti-droga presso la presidenza del consiglio è sostituito da un comitato tecnico-scientifico presieduto dal ministro degli affari speciali. Agli investigatori è concesso di acquistare droga per infiltrarsi nelle bande di spacciatori e di ritardare gli arresti. E' inoltre approvato un aumento degli assegni di pensione minimi, con ritocchi da 50.000 a 80.000 lire, e delle pensioni sociali (+125.000 lire).<ref>Il messaggero, 18 ottobre 1988</ref>
*21-22 ottobre: a una settimana dall'abrogazione del voto segreto si pone il problema dell'assenteismo dei deputati nelle votazioni più importanti. Nelle file della maggioranza si registrano assenze di poco superori al 50% ma anche i partiti dell'opposizione non sono da meno. Nella discussione sulla legge per i rifiuti tossici il governo viene battuto 15 volte di seguito nella stessa seduta. In una settimana il numero legale viene a mancare sei volte.<ref>Il messaggero, 22-23 ottobre 1988</ref>
*26 ottobre: coi voti di DC, PSI, PSDI, radicali e verdi il parlamento in seduta comune vota per il proseguimento delle indagini su [[Franco Nicolazzi]] e [[Clelio Darida]] per lo scandalo delle carceri d'oro. Definitivamente archiviata la posizione di [[Vittorino Colombo]].</br>A seguito della decisione si prospetta una scissione nel PSDI. In vista del congresso nazionale di primavera la minoranza che fa capo a [[Pierluigi Romita]] e [[Graziano Ciocia]] contesta la maggioranza di [[Franco Nicolazzi]] e [[Antonio Cariglia]] e sostiene la necessità di una nuova e definitiva riunificazione dei due partiti socialisti.</br>A seguito della decisione del parlamento il presidente della commissione inquirente, [[Egidio Sterpa]], rassegna le dimissioni. Secondo l'esponente liberale l'aula ha respinto le conclusioni dell'inchiesta sapendo che la commissione - a causa del referendum abrogativo - non avrà il tempo di poterla riesaminare.<ref>Il messaggero, 27 ottobre 1988</ref>
*27 ottobre: la [[Corte costituzionale]] dichiara illeggittimi gli articoli delle leggi finanziarie per il 1984 e 1985 che consentono il rimborso di prestazioni specialistiche costose solo se effettuate in strutture pubbliche o convenzionati. In base all'art. 32 della Costituzione, che tutela il diritto alla salute e ne impone allo stato la tutela, la Consulta dichiara illeggittimo il mancato rimborso quando la prestazione sia stata dichiarata indispensabile dal medico di base e le strutture pubbliche o convenzionate non siano in grado di assicurarle. Il ministro della sanità, [[Carlo Donat Cattin]], è chiamato ad emettere una circolare che fissi le modalità dei rimborsi e preveda i relativi stanziamenti di bilancio.<ref>Il messaggero, 28 ottobre 1988</ref>
[[File:Borri.jpg|thumb|150px|Andrea Borri]]
*29 ottobre-1 novembre: dopo l'ennesima seduta andata a vuoto il presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla [[RAI]], [[Andrea Borri]], sostiene in una intervista che la paralisi dei lavori sulla materia dei tetti pubblicitari è legata alle pressioni di un fronte favorevole a [[Silvio Berlusconi]]. I commissari [[Giuseppe Fiori]] e [[Luciano Azzolini]] denunciano le pressioni esercitate da agenti di [[Programma italia]], un fondo di investimenti legato alla [[Fininvest]], che avvicinano i parlamentari con proposte oltremodo vantaggiose allo scopo di costituire un fronte favorevole agli interessi delle TV private. Il gruppo Fininvest dichiara che non ci sono parlamentari in carica tra i sottoscrittori delle sue offerte. Berlusconi, a sua volta, accusa la Rai di rappresentare una lobby parlamentare, dal momento che molti deputati e senatori sono suoi ex dipendenti. In aula il gruppo comunista chiede un dibattito alla presenza del ministro delle poste, i missini annunciano una mozione contro le inadempienze della commissione, che da cinque anni non presenta la relazione annuale.<ref>Il messaggero, 30 ottobre-1 novembre 1988</ref>
==== Novembre ====
*3-4 novembre: [[Silvio Berlusconi]] convoca una conferenza stampa, successivamente trasmessa in differita su [[Retequattro]], nella quale si dichiara vittima di una diffamazione strisciante. Sostiene che la [[Fininvest]] non esercita pressioni e difende alla luce del sole i propri interessi riconosciuti dalla legge. La lobby è quella della RAI, dal momento che il senatore [[Giuseppe Fiori]] ha ricevuto una medaglia da benemerito dell'azienda e siede nella commissione di vigilanza insieme ad ex consiglieri di amministrazione.</br>Il presidente socialista della RAI, [[Enrico Manca]], ribatte che non ci sono lobby di pressione da nessuna delle due parti e che il problema è la mancanza di una regolamentazione che ponga dei limiti e salvaguardi i diritti di tutti. I rimproveri alla gestione politica del problema scatenano un conflitto tra i partiti della maggioranza: [[Giorgio La Malfa]] sostiene che Manca ha ammesso di essere un lottizzato, la DC su [[il Popolo]] lo definisce infiltrato di Berlusconi scatenando le ire del socialisti.<ref>Il messaggero, 4-5 novembre 1988</ref>
*7 novembre: alla camera prende il via la discussione sulla legge finanziaria.
*9 novembre: dopo il parere del [[Consiglio di stato]] sull'obbligo di scelta tra ora di religione e ora alternativa il ministro della pubblica istruzione, [[Giovanni Galloni]], presenta ai responsabili della scuola dei partiti della maggioranza la proposta di far seguire all'alunno che non si avvale delle due alternative lo studio di una specifica materia sotto la guida di un docente.</br>Dopo quindici mesi di scontri la commissione di vigilanza sulla RAI riesce ad approvare la conferma del tetto dei 900 miliardi di lire per la pubblicità del servizio pubblico. Mentre i commissari comunisti cantano vittoria nella maggioranza si registrano tensioni tra democristiani e socialisti.<ref>Il messaggero, 10 novembre 1988</ref>
*12 novembre: sulla base delle previsioni della legge finanziaria l'amministrazione dei monopoli decide un aumento di 200 lire per le sigarette estere e tra le 100 e le 150 lire per quella nazionali. Gli aumenti apportano un gettito aggiuntivo di 600 miliardi ma sono aspramente contestati dalla federazione dei tabaccai.<ref>Il messaggero, 13 novembre 1988</ref>
*13 novembre: con 189 voti a favore e 151 contrari la camera approva la prima delle 13 leggi collegate alla legge finanziaria. Il provvedimento sulla finanza pubblica viene fortemente contestato dalle opposizioni. La norma consente alle regioni che superano il tetto della spesa sanitaria programmata di sospendere prestazioni e assistenza diretta e introdurre nuovi ticket, facendo pagare ai cittadini la malagestione della sanità.<ref>Il messaggero, 14 novembre 1988</ref>
*16 novembre: parlando all'inaugurazione dell'anno di studi della polizia tributaria [[Ciriaco De Mita]] dichiara che il governo è intenzionato a tassare le rendite da capitale e i guadagni di borsa. Gli effettivi provvedimenti, tuttavia, potranno essere predisposti con la finanziaria per il 1990.</br>Alla camera il governo viene battuto su un emendamento comunista che assegna 480 miliardi in tre anni al settore agricolo. La mossa scombina un accordo di maggioranza per l'aumento dei minimi di pensione INPS, che richiede 400 miliardi già stanziati ed altri 200 ancora da trovare. Il provvedimento viene successivamente coperto con 500 miliardi stanziati e non utilizzati nellla finanziaria del 1988<ref>Il messaggero, 17 novembre 1988</ref>
*17 novembre: consiglio dei ministri: il ministro dei lavori pubblici, [[Enrico Ferri]], presenta una ennesima proposta di riforma dell'[[equo canone]] con tre tipologie di contratto, dove il costo di affitto è legato alle durate di due, quattro e otto anni, e una revisione dei fitti per gli edifici costruiti fino a tutto il 1977. Non essendo possibile approvare nulla entro il 31 dicembre l'esecutivo deve mettere mano a una proroga degli sfratti dal 31 dicembre al 30 giugno 1989. Viene inoltre approvato uno schema di decreto legislativo per l'aggiornamento delle tabelle di invalidità civile, ferme dal 1938 e una convenzione tra [[SIP]] e [[Italcable]] per eliminare la duplicazione dei servizi di trasmissione via cavo.<ref>Il messaggero, 18 novembre 1988</ref>
*18 novembre: il presidente della repubblica si appella ai magistrati affinché desistano dal proposito di scioperare contro le riforma della giustizia promesse e mai attuate. L'[[Associazione nazionale magistrati]] risponde che ci sono riforme in sospeso da dieci e passa anni e che il Quirinale l'appello deve rivolgerlo a governo e parlamento.</br>Il presidente del consiglio si reca in visita ufficiale in Vaticano. Con [[Giovanni Paolo II]] prende l'impegno per una regolamentazione della ricerca in materia di [[genetica]] e biotecnologie e il riconoscimento di pari diritti alle scuole private.</br>La giunta delle elezioni del senato mette sotto inchiesta undici senatori in stato di incompatibilità tra mandato parlamentare e incarichi privati. Tra gli altri [[Guido Carli]], presidente della Università Luiss (che ottiene contributi pubblici) e [[Bruno Visentini]] (presidente della [[CIR - Compagnie Industriali Riunite|CIR]]. Il presidente [[Francesco Macis]] annuncia una lettera ufficiale in cui si chiede di optare tra mandato e attività private.<ref>Il messaggero, 19 novembre 1988</ref>
*21 novembre: a seguito di una relazione della [[corte dei conti]] la magistratura di Roma apre un'inchiesta sulle spese di consulenza dell'[[ENI]], 117 miliardi nel quadriennio 1983-1986. Nel mirino dell'indagine prestiti alle banche mai rientrati, consulenze a soggetti esterni e a ex dipendenti passati ad altri enti o andati in pensione.</br>La commissione lavoro della camera approva in sede legislativa il part-time per i dipendenti pubblici, una delle 13 norme di accompagnamento della finanziaria. Secondo il ministro [[Paolo Cirino Pomicino]] andrà a vantaggio soprattutto dei dipendenti in esubero che non desiderano essere trasferiti ad altro incarico. Sono anche introdotti i contratti a tempo indeterminato, per sopperire a necessità transitorie senza le lungaggini dei concorsi pubblici.<ref>Il messaggero, 22 novembre 1988</ref>
*22 novembre: il governo presenta alla commissione finanze della camera un emendamento al disegno di legge sull'autonomia impositiva degli enti locali. Si propone di abrogare la [[tassa di soggiorno]] e viene introdotta una imposta comunale per l'esercizio di arti, imprese e professioni. Calcolata sulla base dei metri quadri dei locali dove si svolgono le attività mira ad ottimizzare le spese dei comuni, che più spenderanno e più saranno costretti a tassare i propri amministrati.<ref>Il messaggero, 1988</ref>
== Note ==
|