Jacob Burckhardt: differenze tra le versioni
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== La storiografia di Burckhardt ==
Critico nei confronti della moderna società industriale e contrario alle tendenze [[Idealismo|idealistiche]] e [[Storicismo|storicistiche]] dominanti nel mondo accademico dell'epoca, ammiratore del [[Machiavelli]] e critico di [[Rousseau]]<ref>Da ''La civiltà del Rinascimento in Italia'', traduzione di D. Valbusa, G. C. Sansoni editore, Firenze, 1876, [https://archive.org/details/laciviltdelrin01burc/page/114/mode/1up vol. I, p. 114].</ref><ref>Friedrich Nietzsche Jacob Burckhardt, ''Carteggio'' , a cura di Mazzino Montinari, SE, Milano, 2003, pp. 92-93. ISBN 88-7710-588-7</ref>, egli elaborò una particolare disamina storiografica, chiamata ''Kulturgeschichte'' (storia della cultura - ''cultura'' nel senso di civiltà) nella quale enfatizzava lo studio dell'[[arte]], della cultura e dell'[[estetica]].<br />
Tra le opere postume si ricordano "''Considerazioni sulla storia universale''", pubblicata nel [[1905]], e "Storia della [[Grecia antica|civiltà greca]]" ([[1898]]-[[1902]], edizione italiana [[1955]]), dove la civiltà greca è considerata essere il primo passo sul cammino di sviluppo dell'individualità e spiritualità umane.
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