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istituzione<ref>De Vecchis, p. 9</ref>}}
 
La forma del "[[diario]]", che viene esplicitamente adottata in questo volume, anche nel momento dell'edizione, è importante per comprendere tutta la scrittura di Tobino. Sono numerosi gli studi che riconducono tutta la sua opera a una rielaborazione del ''Diario''<ref>Opere scelte</ref> quotidiano e ancora inedito, annotato per quaranta anni dallo scrittore. In esso Tobino, oltre a confrontarsi con i temi cardine della sua vita dentro e fuori Maggiano, trova il contenitore per la prima stesura di molte delle sue future opere<ref>Opere scelte p. 1862</ref>. Egli arriva anche al punto di pensare a una pubblicazione dello stesso<ref>Opere scelte p. 1864</ref>. Nel [[I Meridiani|Meridiano]] dedicato a Mario Tobino è stato pubblicato louno stralcio del diario relativo all'anno [[1950]], mentre in [[Appendice (testo)|appendice]] a [[Le libere donne di Magliano]] è possibile leggere il ''I° Quaderno del II° Maggiano'', stralcioquaderno autonomo all'interno del diario giornaliero, in cui Tobino parla dell'accoglienza del romanzo del '53 e dei propositi successivi di scrittura.
 
Tuttavia, nessuna traccia del testo emerge nelle pubblicazioni successive, e il volume rimane sconosciuto fino al 1990.
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Sei mesi dopo, Ottaviani (che per tutti è un [[anticlericale]]) si impegna per la processione del [[Corpus Domini]], alla quale invita gli infermieri in pensione e i frati che in passato avevano il loro convento dove ora c'è il manicomio. Tutto riesce molto bene ed è accolto con gratitudine dagli ex dipendenti, ma il direttore, in costante attrito con l'amministrazione, sa che si è fatto altri nemici. Il direttore in congedo, De Ambrosis, cerca di riprendere i contatti con il suo ruolo, ma Ottaviani gli dice apertamente che, o il direttore ritorna in servizio, oppure il responsabile è lui e si atterrà a quanto gli è richiesto. Intransigente, Ottaviani sostiene di esserlo per amore dei matti.
 
Per questo, quando a metà luglio, De Ambrosis apprende che sarà sottoposto a una visita per appurare la sua idoneità a dirigere un manicomio, Ottaviani dice che vuole tornare a fare il primario, occuparsi di un reparto e non ambire in alcun modo alla carica. Raccomanda anzi che un suo stimato collega sia elevato alla direzione dell'istituto di cura. Ciò si svolge proprio in questo modo: Ottaviani sarà primario del reparto femminile, Alfonsine (il collega) direttore provvisorio, fino al concorso che nominerà il direttore definitivo. Ottaviani, appassionato di letteratura, ha dovuto accontentarsi del diario durante i mesi precedenti e ora, appagato e relativamente libero, ritrova tempo e voglia per la scrittura.
 
''Il manicomio di Pechino'' si chiude con il commiato al periodo di direzione e allo stesso diario.
 
== Ricezione critica ==
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Nei mesi successivi all'uscita, invece, la critica si rivolge ad asplorare tematiche più ampie, come quella della [[psicofarmacologia]], il tema più importante e attuale del libro, e quello della "comunità", un filo rosso di interesse fondamentale per comprendere tutti i contenuti della scrittura di [[Mario Tobino]]<ref> Magrini, Nava 1990</ref>. Lo "stile della comunità", messo in luce dalla critica successiva proprio a questo volume, si riflette nelle opere di Tobino con la narrazione delle comunità di cui è stato parte e dei loro protagonisti, per dichiarare una definita visione del mondo e dell'aggregazione, non idilliaca ma necessaria ai bisogni umani concreti.
 
== Contesto storico e influenze culturali (rev)==
 
I contenuti del volume sono di primaria importanza per comprendere uno spaccato della storia dell'ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano, ora sede della Fondazione Mario Tobino, e del contesto storico-psichiatrico nazionale che da esso Tobino guarda.
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<references/>
 
== Bibliografia (da fare) ==
===Bibliografia primaria===
*Il manicomio di Pechino, Collana Varia di letteratura, Milano, Mondadori, 1990, ISBN 978-88-043-3540-5.
*Il manicomio di Pechino, Introduzione di Valeria Paola Babini, Collana Oscar Moderni, Milano, Mondadori, 2023, ISBN 978-88-047-6456-4.
 
===Bibliografia secondaria===
* Mario Tobino, ''Opere scelte'', a cura di Paola Italia, Milano, Mondadori, 2007, ISBN 9788804549208.
 
*Giuseppe Emiliano Bonura, Paola Italia e Giacomo Contiero, ''Mario Tobino: bibliografia testuale e critica (1931-2009)'', collana Notiziario bibliografico toscano, Bibliografia e informazione, 2010, ISBN 978-88-902523-3-4.
 
*Valeria P. Babini, ''Liberi tutti'', Bologna, il Mulino, 2009.
*Primo De Vecchis, ''Tobino medico di manicomio attraverso il diario'', in La sabbia e il marmo. La Toscana di Mario Tobino, a cura di Giulio Ferroni, Roma, Donzelli Editore, 2012.
*Giacomo Magrini, ''Mario Tobino e lo stile della comunità'', “Paragone”, a. LXI, n. 23 (488), ottobre 1990, 20-32.
*Vincenzo Pardini, ''Da Magliano a Pechino'', “La Nazione”, 14 gennaio 1990.
 
== Voci correlate ==