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La '''biblioteca Queriniana''' è la più importante e prestigiosa biblioteca della città di [[Brescia]]. La [[biblioteca]] prende il nome dal vescovo [[Angelo Maria Querini]] che, tra il 1746 ed il 1749, la fece erigere nel complesso del [[Palazzo Vescovile (Brescia)|Palazzo Vescovile di Brescia]], affidandone il progetto all'architetto [[Giovanni Battista Marchetti]] e donando circa 1500 volumi direttamente dalla propria collezione privata.
== Storia ==
La prima dichiarazione di voler creare una biblioteca pubblica a Brescia fu espressa dal Querini in una lettera indirizzata a papa Benedetto XIV datata 17 giugno 1745. Nel 1750 la biblioteca venne donata all'amministrazione cittadina e venne aperta al pubblico, diventando così una delle prime biblioteche pubbliche della Lombardia. Nel 1797 venne dichiarata Biblioteca nazionale della [[Repubblica Cisalpina]]e, in pochi anni, grazie alle soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi, la biblioteca si arricchì di vari fondi provenienti da conventi e monasteri.
La notizia dell’apertura della Biblioteca Queriniana arrivò in tutt’Europa diventando così, in poco tempo, meta di letterati e cultori dell’arte durante i [[Grand Tour]]. Nella Biblioteca infatti
Le stanze al piano terra erano sede delle più alte Accademie della città: l’Accademia di belle arti, di fisica sperimentale, di storia naturale e di Agricoltura.
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Nel [[XX secolo]] sono confluiti in questa biblioteca numerosi lasciti e librerie private, tra queste quelle dei [[Martinengo (famiglia)|Martinengo da Barco]], [[Lechi (famiglia)|Lechi]], [[Giuseppe Zanardelli|Zanardelli]], Di Rosa, Alessandro Sina e [[Paolo Guerrini]].
Il 13 luglio 1944 a seguito di un bombardamento, la struttura viene danneggiata
Attualmente la Queriniana fa parte della Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese (RBBC) ed è biblioteca centro-sistema del Sistema Bibliotecario Urbano di Brescia, costituito anche da due biblioteche specialistiche, otto biblioteche di quartiere, una biblioteca per adolescenti, una emeroteca, una mediateca e tre sale di lettura.
Alla biblioteca Queriniana spetta per legge il deposito del terzo esemplare di ogni pubblicazione stampata od edita nella [[provincia di Brescia]].
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Ad oggi il suo patrimonio consta di oltre 500.000 opere, accessibili via [[OPAC]].
Il 17 dicembre 2023 alla biblioteca Queriniana di Brescia è stato apposto lo Scudo Blu, [https://www.scudoperlacultura.it/monumento/biblioteca-queriniana/ simbolo internazionale di protezione dei beni culturali dai conflitti armati, come previsto dalla Convenzione dell'Aja del 1954].
==L'edificio==
La biblioteca è costituita da due corpi di fabbrica adiacenti.
La biblioteca è costituita da due corpi di fabbrica adiacenti: quello moderno, da dove oggi si entra, costruito a fine ottocento e ristrutturato alla fine degli anni '90 del Novecento, dove vi hanno sede la sala di distribuzione dei materiali, la sala cataloghi, i depositi e gli uffici; quello antico, ovvero la monumentale ala settecentesca costituita da quattro salette e un salone di lettura, lo scalone d'accesso e l'atrio storico.▼
▲La
fu realizzata dall'architetto Giovanni Battista Marchetti con l'aiuto del figlio Antonio ed è costituita da un ampio salone rettangolare, preceduto da due salette per la consultazione dei libri e seguito da altrettante.▼
▲La parte antica, ovvero la monumentale ala settecentesca, fu realizzata dall'architetto Giovanni Battista Marchetti con l'aiuto del figlio Antonio ed è costituita da
Al salone e alle salette si accede salendo uno scalone marmoreo, che conduce all'atrio affrescato nel XVIII secolo da [[Pietro Scotti]] e [[Enrico Albrizzi]].
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Le pareti dell'atrio sono decorate con ventuno tondi monocromi (originariamente ventidue, uno rimosso per l'apertura della porta). Qui vi sono raffigurati i momenti salienti della vita del Cardinale e delle mappe raffiguranti i viaggi per lui più significativi.
Al cento della parete
Il soffitto
'''Salone
L’affresco del salone
Vi è Di notevole pregio sono i due lampadari di vetro di murano.
==Patrimonio documentario==
Il fondo antico è costituito da circa 9700 manoscritti e da circa135.000 documenti a stampa; da segnalare la ricca collezione di manoscritti miniati, di pergamene, di manoscritti musicali, di incunaboli e di cinquecentine.
'''Fondi'''
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