Satellite per telerilevamento: differenze tra le versioni

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I satelliti per il telerilevamento possono essere muniti di strumentazione passiva, come le [[telecamere]] per la ripresa nel visibile ([[IMINT]]) o nell'[[infrarosso]] o di strumentazione attiva, come i [[radar]]. In genere tali satelliti sono satelliti non [[satellite geostazionario|geostazionari]] ovvero si spostano ad una certa velocità lungo [[orbita|orbite]] inclinate rispetto al piano equatoriale terrestre, spesso in [[orbita polare]], ad altitudini basse o medie [[orbita terrestre bassa]] (LEO) e [[orbita terrestre media]] (MEO), coprendo così l'intera superficie terrestre in un certo tempo di scansione (propriamente chiamata "risoluzione temporale") ovvero in un certo numero di orbite intorno alla Terra.
 
I primi satelliti per il telerilevamento sono stati i [[Landsat]]; successivamente sono stati lanciati i satelliti [[Envisat]], [[SPOT]], [[Resurs-P 1]], [[European Remote-Sensing Satellite|ERS]], [[RADARSAT]] e [[RapidEye]]. Alla cartografia sono stati dedicati i satelliti [[IKONOS]], [[GeoEye-1]] e [[QuickBird]]. Più recenti i satelliti [[WorldView-1]] e [[WorldView-2]] (lanciato nell'ottobre 2009) ed il sistema [[COSMO-SkyMed]]. Quest'ultimo è costituito da 4 satelliti, l'ultimo dei quali lanciato nel novembre 2010. Tra i satelliti dedicati allo studio degli oceani si possono ricordare i [[Seasat]] e [[Oceansat]].
 
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