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istituzione<ref>Primo De Vecchis, Tobino medico di manicomio attraverso il diario, in La sabbia e il marmo. La Toscana di Mario Tobino, a cura di Giulio Ferroni, Roma, Donzelli Editore, 2012, p. 9</ref>}}
 
La forma del "[[diario]]", che viene esplicitamente adottata in questo volume, anche nel momento dell'edizione, è importante per comprendere tutta la scrittura di Tobino. Sono numerosi gli studi che riconducono tutta la sua opera a una rielaborazione del ''Diario''<ref name=":0">Mario Tobino, Opere scelte, a cura di Paola Italia, Milano, Mondadori, 2007, pp. 1861-1871</ref> quotidiano e ancora inedito, annotato per quaranta anni dallo scrittore. In esso Tobino, oltre a confrontarsi con i temi cardine della sua vita dentro e fuori Maggiano, trova il contenitore per la prima stesura di molte delle sue future opere<ref>Mario Tobino, Opere scelte, a cura di Paola Italia, Milano, Mondadori, 2007, p. 1862</ref>. Egli arriva anche al punto di pensare a una pubblicazione dello stesso<ref>Mario Tobino, Opere scelte, a cura di Paola Italia, Milano, Mondadori, 2007, p. 1864</ref>. Nel [[I Meridiani|Meridiano]] dedicato a Mario Tobino è stato pubblicato uno stralcio del diario relativo all'anno [[1950]], mentre in [[Appendice (testo)|appendice]] a [[Le libere donne di Magliano]] è possibile leggere il ''I° Quaderno del II° Maggiano'', quaderno autonomo all'interno del diario giornaliero, in cui Tobino parla dell'accoglienza del romanzo del '53 e dei propositi successivi di scrittura.
 
Tuttavia, nessuna traccia del testo emerge nelle pubblicazioni successive, e il volume rimane sconosciuto fino al 1990.
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== Contesto storico e influenze culturali==
 
=== La psichiatria di Mario Tobino ===
I contenuti del volume sono di primaria importanza per comprendere uno spaccato della storia dell'ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano, ora sede della Fondazione Mario Tobino, e del contesto storico-psichiatrico nazionale che da esso Tobino guarda.
Gli anni di ambientazione del diario sono cruciali per la comunità scientifica, per l'introduzione delle nuove cure farmacologiche, in affiancamento o sostituzione di quelle [[Psichiatria biologica|biologiche]] per gli internati nei manicomi.
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I cambiamenti maggiori apportati all'ospedale riguardano l'assetto degli spazi del manicomio. L'interesse principale per Tobino è quello verso la quotidianità dei malati, del decoro e dell'apertura nei confronti della comunità circostante, gli abitanti della campagna lucchese. Il volume, per il sguardo inedito e per la quasi totale veridicità biografica, segna una tappa importante per comprendere la maturazione del pensiero psichiatrico di Tobino, sistematizzato anche attraverso la pagina letteraria.
 
La psichiatria di Tobino e l'operazione da lui compiuta soprattutto nei volumi ''Le libere donne di Magliano'' e ''Il manicomio di Pechino'' deve essere ascritta alla branca [[Psichiatria fenomenologica|fenomenologica]]. Pur non essendosi mai dichiarato afferente a nessuna scuola medica, infatti,Tobino ha una visione originale e precisa nell'approccio alla malattia e soprattutto al malato, dichiarato nella sua tesi di specializzazione, nel diario, e nei romanzi, "manicomiali". A partire dai più recenti studi sulla sua biografia e sulla sua opera <ref name=":0" />[[Eugenio Borgna]] ha per primo dichiarato Mario Tobino uno psichiatra "fenomenologo"<ref> Eugenio Borgna, A tu per tu con la follia, in Mario Tobino, Opere scelte, Milano, Mondadori, 2007, pp. XI-XXIV.</ref>:
{{Citazione|Fra le due psichiatrie possibili, quella biologica e quella
ermeneutica, è stata quest’ultima a sigillare il suo modo di
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}}
 
=== Il rapporto con Franco Basaglia ===
Pochi anni prima dell'uscita del volume, Mario Tobino e il suo libro ''Gli ultimi giorni di Magliano'', erano stati al centro del dibattito sulla [[Legge Basaglia]], del [[1978]], che avrebbe visto la progressiva chiusura di tutti glidegli ospedali psichiatrici.
La polemica e il dibattito tra [[Franco Basaglia]] e Mario Tobino si esplicita in numerosi articoli apparsi sui quotidiani nazionali da metà degli anni '70. Egli, infatti:
 
LaPur polemicanella vicinanza di opinioni riguardo al rapporto con i malati e nell'approccio psichiatrico, il dibattito tra [[Franco Basaglia]] e Mario Tobino rimane celebre e si esplicita in numerosi articoli apparsi sui quotidiani nazionali da metà degli anni '70. EgliTobino, infatti:
{{Citazione|ha paura che i malati, in teoria beneficiari della nuova legge libertaria, finiscano in realtà per essere abbandonati a se stessi o ritornino in seno alle famiglie, spesso impreparate ad affrontare l'imprevedibilità del disagio psichico<ref>Primo De Vecchis, Nota Storica, in Mario Tobino, ''Gli ultimi giorni di Magliano'', Milano, Mondadori, 2009, p. LXXI</ref>.}}
 
Anche dopo la promulgazione della legge e la morte di Basaglia, Tobino continua a denunciare le sorti dei pazienti, e le problematiche sorte all'indomani delle prime applicazioni della legge nelle comunità locali a lui conosciute<ref> Primo De Vecchis, Nota Storica, in Mario Tobino, ''Gli ultimi giorni di Magliano'', Milano, Mondadori, 2009. </ref>.
 
== Edizioni ==