D'Isernia: differenze tra le versioni
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* Bella d'Isernia (probabile figlia di Ruggeri d'Isernia), sorella di Caterina d'Isernia e moglie di Giovanni Roccafoglia (barone di Rocca, anno 1391).<ref name=":8" />
* Antonio d'Isernia, risulta Giudice della Gran Corte nel [[1436]].<ref name=":2" />
== Feudi noti del casato ==
Il casato ''D'Isernia'', secondo ''Carlo De Lellis''<ref name=":2" /> e ''Giovanni Di Crollalanza''<ref name=":5" /><ref name=":4" />, erano due famiglie dello stesso sangue: significa che tra alcuni discendenti di Andrea d'Isernia il Vecchio alcuni mantennero il cognome D'Isernia e altri ripresero l'antico cognome antico romano Corvo. La discendenza comune dalla famiglia ''De Rampinis'' è stata messa in discussione, ma niente toglie che i vari rami possano discendere da questa famiglia ''Rampini d'Isernia'' anche soltanto per via femminile (Rampini potrebbe essere il cognome della madre di Andrea d'Isernia, preso in quanto famiglia potente della città d'Isernia come testimoniato dallo stemma sulla [[Fontana Fraterna]] d'Isernia, in alto sul lato destro dell'osservatore).<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/andrea-d-isernia_(Dizionario-Biografico)/|titolo=ANDREA d'Isernia|citazione=... mentre il casato dei Rampini, che da molti gli venne attribuito e che Camillo Salerno, proemiando alle Consuetudines Neapolitanae, conferma "sicut plures referiuntur scripturae eius manuscriptae, in quibus de domo Rampinis se nuncupabat", non ha ricevuto a tutt'oggi il suffragio di alcuna prova.}}</ref> Infatti, ''Vincenzo Ciarlanti'' ci ha precisato che nella cattedrale d'Isernia le due famiglie, una dell'arciprete Nicola d'Isernia (figlio del Grande Andrea d'Isernia) e l'altra di Corrado Rampino, si contesero un ruolo.<ref name=":6" /> Quindi i feudi sotto il nome D'Isernia e Corvo risulteranno diversi, perché i rami discendenti da Andrea d'Isernia il vecchio avranno cognomi diversi, se non in qualche fortuito caso in cui si potrebbe trovare un feudo assegnato a uno stesso feudatario con stesso nome, ma con cognome diverso nello stesso periodo di appartenenza sia ai D'Isernia che ai Corvo. Potrebbe essere il caso di ''Nicola d'Isernia'', primogenito di un Andrea d'Isernia<ref name=":7" /> (e principale presunto capostipite della famiglia Corvo di Sulmona), che succedette al dominio dei castelli e feudi del padre (come da registri del 1333, 1343) e fu anche ornato di uffici pubblici.<ref name=":8" />
Alcuni dei feudi noti del casato D'Isernia sono stati i seguenti: Agnone, Castellino del Biferno, Castelpetroso, Castelpizzuto, Castiglione, [[Civitanova del Sannio]], Frosolone, Macchia d'Isernia, [[Miranda (Italia)|Miranda]], Montaquila, [[Morrone del Sannio|Morrone nel Sannio]], Pescolanciano, Pizzone (1295), Sessano (1295 - 1320 ca.). Nonché [[Longano]]<ref name=":21">{{Cita web|url=http://www.morronedelsannio.com/feudatari.htm|titolo=La storia di Morrone del Sannio - I Feudatari di Morrone}}</ref>, [[Castello di Croce]]<ref name=":22">{{Cita web|url=http://www.borghidellalettura.it/info.php?id=229&tit=LA-STORIA|titolo=Borghi Della Lettura - LA STORIA}}</ref>.
=== Morrone ===
Nel 1309 Andrea d'Isernia comprò il feudo di Morrone e appartenne alla sua famiglia fino al 1330, quando Andrea d'Isernia il Giovane (figlio di Roberto primogenito d'Andrea) contratto per uno scambio col feudo di [[Longano]] (Isernia) dopo una trattativa con la moglie di Filippo di Luparia, Francesca Capuano.<ref name=":21" />
=== Miranda ===
Nella seconda metà del 1200 il feudo di Miranda venne concesso da [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]] per metà a Giovanni De Guissa e metà ad [[Andrea da Isernia|Andrea D’Isernia]]. Nel 1297 Andrea D’Isernia cedette il Castello di Croce al De Guissa in cambio del completo possesso di Miranda. Dopo la morte di Andrea D’Isernia il Vecchio (nel 1316), il figlio Tommaso d'Isernia, prese il possesso del feudo. Nel 1445, alla dinastia dei D’Isernia successero i Di Somma con a capo Nicola Di Somma.<ref name=":22" />
=== Civitanova del Sannio ===
Il feudo di [[Civitanova del Sannio|Civitanova]] passò Dal Rodoico a Burlesca Roccafoglia (vedova di Andrea d’Isernia il vecchio, morto nel 1316); alcuni autori affermano che Civitanova fu assegnata a lei in dotario al tempo del suo matrimonio con Andrea. Poi nel 1321 il feudo passo al figlio di Burlesca di Roccafoglia, Landolfo d'Isernia (morto nel 1325). Nel 1330 i titolari di Civitanova furono gli eredi di Landolfo d’Isernia per tre quarti, e per un quarto Angelo Santangelo, ciambellano e consigliere di re [[Roberto d'Angiò|Roberto d’Angiò]]. Poi Giovanni d’Evoli signore di Castropignano tra 1354 e 1360 unificò a proprio beneficio il feudo, con assenso della regina [[Giovanna I di Napoli|Giovanna I]]. La casa d’Evoli fu feudataria di Civitanova sino al 1443 (oltre tre quarti di secolo).<ref>{{Cita web|url=http://egov.hseweb.it/civitanova/zf/index.php/storia-comune|titolo=Storia del Comune - CIVITANOVA DEL SANNIO}}</ref>
== Note ==
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