D'Isernia: differenze tra le versioni

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Feudi noti del casato: aggiunte NOTIZIE storiche precise sui feudi della famiglia con relative fonti biblografiche
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G.B. Masciotta annota che il re [[Carlo I d'Angiò]] diede in feudo Castelpetroso a Giovanni D'Angelo (o Giovanni d’Alneto), Vice Giustiziere del regno. Successivamente [[Carlo II di Napoli|Carlo II d'Angiò]] (morto nel 1309) lo assegnò al famoso giurista Andrea D'Isernia (morto nel 1316).<ref name=":26">{{Cita libro|titolo=G. B. MASCIOTTA, Il Molise dalle origini ai nostri giorni, Vol. III, Cava dei Tirreni 1953}}</ref><ref name=":27">{{Cita web|url=https://www.lafontedellastore.it/p_itinerari.html|titolo=ITINERARI - Tabula peutingeriana}}</ref>
 
Altre fonti ci precisano che la famiglia D’Alferio, discendenti di Alferio d’Isernia, comprarono il feudo di Castelpetroso nel 1319 da Burlesca Roccafoglia (la moglie di Andrea d'Isernia il vecchio), detenendolo fino alla metà del [[XV secolo]].<ref>{{Cita web|url=http://db.histantartsi.eu/web/rest/Opera%20di%20Arte/629|titolo=Venafro, Cattedrale, Affresco dell'absidiola sinistra}}</ref><ref name=":26" /> Più specificatamente, il Capecelatro<ref>{{Cita libro|titolo=F. CAPECELATRO, Storia di Napoli, vol. III, Torino 1870}}</ref> nota che Carlo I d’Angiò abbia concesso il feudo a Giovanni d’Alneto (o Giovanni D'Angelo), Vice Giustiziere del Regno e il Camera<ref>{{Cita libro|titolo=M. CAMERA, Annali delle Due Sicilie dall’origine e fondazione della monarchia fino a tutto il regno dell’augusto sovrano Carlo III di Borbone – Anno 1268. Napoli 1841}}</ref> riporta che successivamente Carlo II d’Angiò lo abbia assegnato a Giovanni Scotto. Quindi, è dopo che Castelpetroso passò ad Andrea d’Isernia la cui vedova Burlesca Roccafoglia<ref>Va ricordato che Burlesca di Roccafoglia fece causa agli eredi di Andrea d'Isernia per accaparrarsi molti beni, che avrebbe poi potuto rivendere agli stessi eredi del famoso giurista morto nel 1316</ref> lo vendette nel 1319 ad Alferio d’Isernia. Il Masciotta ricostruisce la serie di feudatari dei quali è attestato il possesso di Castelpetroso.<ref name=":26" /> Alferio d’Isernia ebbe tre figli, che si chiamavano proprio Nicola, Ruggiero e Bernardo. Il primo, cioè Nicola, successe al padre nel feudo di Castelpetroso, ma non si conosce la durata del possesso da parte della sua famiglia.<ref name=":25" />
 
L'ultima famiglia feudale di Castelpetroso è stata quella dei "''De Rossi''" anche detti "''Rubens''" o "''De Rubens''" fin dal periodo longobardo. L'unica testimonianza del passaggio dei De Rossi è lo stemma scolpito, con un leone rampante, sul portale del castello, che fu abbandonato perché la famiglia marchesale si ritirò a Napoli. Riguardo questa famiglia De Rossi, entrando nel Duomo di Caserta, c'è il sepolcro del Vescovo Nicola De Rossi, Marchese di Castelpetroso.<ref name=":26" /><ref name=":27" />