D'Isernia: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
aggiunta notizie e fonti bibliografiche |
→Feudi noti del casato: aggiunta notizie sul feudo di Frosolone con relative fonti bibliografiche |
||
Riga 81:
* Tommaso d'Isernia, figlio di Andrea d'Isernia il vecchio e appartenente alla famiglia reale di Re [[Roberto d'Angiò|Roberto]] (dal 1318). Era feudatario in [[Terra di Lavoro]].<ref name=":10" /><ref name=":12" />
* Landolfo d'Isernia, figlio di Andrea d'Insernia il vecchio e marito di Adelina di Pietra Valda. Fu milite (il 20 luglio 1325 risultava già morto).<ref name=":10" /> Fu Consigliere di [[Giovanna I di Napoli|Giovanna I]] e suo marito [[Luigi di Taranto|Luigi]] (o Ludovico); ebbe in dono il castello di [[Macchia d'Isernia|Macchia]] (vicino Isernia).<ref name=":12" />
* Letizia, figlia di Andrea d'Isernia il vecchio. Fu moglie del milite Francesco di Montagano, al quale portò in dote 200 once
* Giovanna, figlia di Andrea d'Isernia il vecchio. Fu moglie di Pietro Cornai (o Roberto Cornay) Signore di Fuoroli, cioè Fòrli del Sannio (oppure ''Foruli''<ref>{{Cita libro|autore=Leandro Alberti|titolo=Descrittione di tutta Italia, nella quale si contiene il sito di essa, l'origine et le Signorie delle Città et delle Castella|annooriginale=1550|città=Bologna}}</ref> ''Forolo''<ref>{{Cita libro|nome=Scipione|cognome=Mazzella|titolo=Descrittione del regno di Napoli: nella quale s'hapiena contezza, così del sito d'esso, de'nomi delle prouintie antiche, e moderne, de' costumi de' popoli, delle qualità de 'paesi, e de gli huomini famosi che l'hanno illustrato…|url=https://books.google.it/books?id=arbXlCApM_YC&redir_esc=y|accesso=2016-09-18|data=1601-01-01|editore=ad istanza di Gio. Battista Cappello.|lingua=it}}</ref> e ''Foroli)''.<ref name=":8" /><ref name=":10" />
Riga 97:
Il casato ''D'Isernia e Corvo'', secondo ''Carlo De Lellis''<ref name=":2" /> e ''Giovanni Di Crollalanza''<ref name=":5" /><ref name=":4" />, erano due famiglie dello stesso sangue: significa che tra alcuni discendenti di Andrea d'Isernia il Vecchio alcuni mantennero il cognome D'Isernia e altri ripresero l'antico cognome antico romano Corvo. La discendenza comune dalla famiglia ''De Rampinis'' è stata messa in discussione, ma niente toglie che i vari rami possano discendere da questa famiglia ''Rampini d'Isernia'' anche soltanto per via femminile (Rampini potrebbe essere il cognome della madre di Andrea d'Isernia, preso in quanto famiglia potente della città d'Isernia come testimoniato dallo stemma sulla [[Fontana Fraterna]] d'Isernia, in alto sul lato destro dell'osservatore).<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/andrea-d-isernia_(Dizionario-Biografico)/|titolo=ANDREA d'Isernia|citazione=... mentre il casato dei Rampini, che da molti gli venne attribuito e che Camillo Salerno, proemiando alle Consuetudines Neapolitanae, conferma "sicut plures referiuntur scripturae eius manuscriptae, in quibus de domo Rampinis se nuncupabat", non ha ricevuto a tutt'oggi il suffragio di alcuna prova.}}</ref> Infatti, ''Vincenzo Ciarlanti'' ci ha precisato che nella cattedrale d'Isernia le due famiglie, una dell'arciprete Nicola d'Isernia (figlio del Grande Andrea d'Isernia) e l'altra di Corrado Rampino, si contesero un ruolo.<ref name=":6" /> Quindi i feudi sotto il nome D'Isernia e Corvo risulteranno diversi, perché i rami discendenti da Andrea d'Isernia il vecchio strada facendo presero cognomi diversi, se non in qualche fortuito caso in cui si potrebbe trovare un feudo assegnato a uno stesso feudatario con stesso nome, ma con cognome diverso (D'Isernia oppure Corvo, Corvi, De Corvis, Corbo e tutte le varianti) nello stesso periodo di appartenenza sia ai D'Isernia che ai Corvo (quindi non si tratterebbe di co-feudatari, ma di una coincidenza dovuta a un cambio o riappriopriazione dell'antico cognome). Potrebbe essere il caso di ''Nicola d'Isernia'', primogenito di un Andrea d'Isernia<ref name=":7" /> (e principale presunto capostipite della famiglia Corvo di Sulmona), che succedette al dominio dei castelli e feudi del padre (come da registri del 1333, 1343) e fu anche ornato di uffici pubblici.<ref name=":8" /><ref>La successione del possesso dei feudi di Castelpetroso e Castelpizzuto, tra Burlesca di Roccafoglia e i discendenti di Alferio d'Isernia (tra cui anche un Nicola) pone molti interrogativi. Anche il feudo di Civitanova del Sannio risulta particolarmente interessante per risolvere l'enigma.</ref>
Alcuni dei feudi noti del casato D'Isernia sono stati i seguenti: [[Agnone]] (1324 - ?), [[Castellino del Biferno]], [[Castello di Croce]]<ref name=":22">{{Cita web|url=http://www.borghidellalettura.it/info.php?id=229&tit=LA-STORIA|titolo=Borghi Della Lettura - LA STORIA}}</ref>, [[Castelpetroso]], [[Castelpizzuto]], [[Castiglione a Casauria|Castiglione]], [[Civitanova del Sannio]], [[Forlì del Sannio|Fòrli del Sannio]], [[Frosolone]], Longano<ref name=":21">{{Cita web|url=http://www.morronedelsannio.com/feudatari.htm|titolo=La storia di Morrone del Sannio - I Feudatari di Morrone}}</ref>, [[Macchia d'Isernia]], [[Miranda (Italia)|Miranda]], Montaquila, [[Morrone del Sannio|Morrone nel Sannio]], Pescolanciano, Pizzone (1295), Sessano (1295 - 1320 ca.).<ref name=":23">{{Cita web|url=https://www.casadalena.it/Molise.htm|titolo=Elenco delle famiglie Nobili del Molise e stemmario illustrato da Michele Tota di Altamura}}</ref>
=== Agnone ===
Riga 127:
=== Fòrli del Sannio ===
Anticamente era detta ''Foruli''<ref>{{Cita libro|autore=Leandro Alberti|titolo=Descrittione di tutta Italia, nella quale si contiene il sito di essa, l'origine et le Signorie delle Città et delle Castella|annooriginale=1550|città=Bologna}}</ref> ''Forolo''<ref>{{Cita libro|nome=Scipione|cognome=Mazzella|titolo=Descrittione del regno di Napoli: nella quale s'hapiena contezza, così del sito d'esso, de'nomi delle prouintie antiche, e moderne, de' costumi de' popoli, delle qualità de 'paesi, e de gli huomini famosi che l'hanno illustrato…|url=https://books.google.it/books?id=arbXlCApM_YC&redir_esc=y|accesso=2016-09-18|data=1601-01-01|editore=ad istanza di Gio. Battista Cappello.|lingua=it}}</ref> e ''Foroli''<ref>{{Cita libro|titolo=Memorie istoriche del Sannio chiamato oggi principato Ultra, contado di Molisi, e parte di Terra di Lavoro, provincie del regno di Napoli divise in cinque libri ne' quali si descrivono i suoi confini ... Raccolte dal dottor Gio. Vincenzo Ciarlanti|url=https://books.google.com/books?id=lNIpqK9C0L4C|accesso=2016-03-28|data=1823-01-01|lingua=it}}</ref>. Fu feudo della famiglia [[Borrello (famiglia)|Borrello]] e poi della famiglia napoletana dei [[Carafa]]: primo Duca di Fòrli fu Andrea Carafa nel 1352 che lo ricevette come dote sposando la nipote dell'eminente giurista Andrea D'Isernia. L’ultima dei de Corney in questo feudo fu Maria, cioè la sposa di Andrea Carafa, che trasmise il possesso alla famiglia del marito.<ref>{{Cita web|url=https://www.francovalente.it/2014/12/20/spigolature-araldiche-i-carafa-a-forli-del-sannio/|titolo=Franco Valente - Spigolature araldiche. I Carafa a Forli del Sannio}}</ref> La famiglia Carafa ha governato il Feudo di Fòrli fino alla fine della feudalità.<ref name=":23" /><ref>{{Cita web|url=https://www.forlidelsannio.net/index.php/10-storia|titolo=Benvenuti a Forlì del Sannio, in Molise - La Storia}}</ref>
=== Frosolone ===
Alcuni resti di mura [[Lingua osca|osche]] in contrada Civitella suggeriscono che Frosolone era antica e abitata dalle popolazioni [[Sanniti|sannitiche]]. Il [[Vincenzo Ciarlanti]] sosteneva che si trattasse di “Fulsulae” menzionata da [[Tito Livio]], mentre [[Emanuele Coccia]] ritiene che Frosolone sia “Fresilia” conquistata da [[Marco Valerio Massimo Corvino|Marco Valerio Massimo]] nell’anno 304 a.C. e quindi sarebbe appartenuta in ai tempi dei romani ai Corvo della [[Gens Valeria|gens valeria]]. Altri optano che sia stata fondata da monaci benedettini provenienti da Frosinone. In epoca longobarda Frosolone è menzionato in un diploma del 18 maggio 1064 con cui il Conte Bernardo d’Isernia, figlio di Landolfo, donava al Monastero di Montecasino il Convento di San Marco. Nel XII secolo feudatario di Frosolone è Rainaldo [[Borrello (famiglia)|Borrello]], signore di [[Agnone]] e di [[Pietrabbondante]]. Ai tempi di [[Carlo I d'Angiò|Carlo I d’Angiò]] Frosolone fu feudo di [[Andrea da Isernia|Andrea d’Isernia]], che nel 1295 ne assegnò metà alla figlia Letizia per portarlo in dote al conte Francesco di Montagano. Dopo il 1350 l’altra metà del feudo andò a Giovanni d’Evoli di Castropignano. In seguito la casa di Montagano ebbe il feudo completamente fino a Francesco di Capua che lo vendette a Orazio Lunario nel 1523, e poi passo alla famiglia de Raho. I passaggi non finirono, tra questi passò nel 1660 a Giuseppe Crafa d’Aragona e poi al figlio Diomede e continuarono fino all'estizione della feudalità.<ref>{{Cita web|url=https://www.ugodugo.it/frosolone-is|titolo=Frosolone (IS)}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://turismolise.it/comune-di-frosolone-borgo-per-eccellenza-delle-forbici-e-coltelli/?cn-reloaded=1|titolo=Comune di Frosolone – Borgo per eccellenza delle forbici e coltelli}}</ref>
=== Macchia d'Isernia ===
|