D'Isernia: differenze tra le versioni
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Il casato ''D'Isernia e Corvo'', secondo ''Carlo De Lellis''<ref name=":2" /> e ''Giovanni Di Crollalanza''<ref name=":5" /><ref name=":4" />, erano due famiglie dello stesso sangue: significa che tra alcuni discendenti di Andrea d'Isernia il Vecchio alcuni mantennero il cognome D'Isernia e altri ripresero l'antico cognome antico romano Corvo. La discendenza comune dalla famiglia ''De Rampinis'' è stata messa in discussione, ma niente toglie che i vari rami possano discendere da questa famiglia ''Rampini d'Isernia'' anche soltanto per via femminile (Rampini potrebbe essere il cognome della madre di Andrea d'Isernia, preso in quanto famiglia potente della città d'Isernia come testimoniato dallo stemma sulla [[Fontana Fraterna]] d'Isernia, in alto sul lato destro dell'osservatore).<ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/andrea-d-isernia_(Dizionario-Biografico)/|titolo=ANDREA d'Isernia|citazione=... mentre il casato dei Rampini, che da molti gli venne attribuito e che Camillo Salerno, proemiando alle Consuetudines Neapolitanae, conferma "sicut plures referiuntur scripturae eius manuscriptae, in quibus de domo Rampinis se nuncupabat", non ha ricevuto a tutt'oggi il suffragio di alcuna prova.}}</ref> Infatti, ''Vincenzo Ciarlanti'' ci ha precisato che nella cattedrale d'Isernia le due famiglie, una dell'arciprete Nicola d'Isernia (figlio del Grande Andrea d'Isernia) e l'altra di Corrado Rampino, si contesero un ruolo.<ref name=":6" /> Quindi i feudi sotto il cognome D'Isernia e Corvo risulteranno diversi, perché i rami discendenti da Andrea d'Isernia il vecchio strada facendo presero cognomi diversi, ma in qualche fortuito caso si potrebbe trovare un feudo assegnato a uno stesso feudatario con stesso nome, ma con cognome diverso (D'Isernia oppure Corvo, Corvi, De Corvis, Corbo e tutte le varianti) contemporaneamente sia ai D'Isernia che ai Corvo (quindi non si tratterebbe di co-feudatari, ma di una coincidenza dovuta a un cambio o riappriopriazione dell'antico cognome). Potrebbe essere il caso di ''Nicola d'Isernia'', primogenito di un Andrea d'Isernia o Alferio d'Isernia<ref name=":7" /> (e principale presunto capostipite della famiglia Corvo di Sulmona), che succedette al dominio dei castelli e feudi del padre (come da registri del 1333, 1343) e fu anche ornato di uffici pubblici.<ref name=":8" /><ref>La successione del possesso dei feudi di Castelpetroso e Castelpizzuto, tra Burlesca di Roccafoglia e i discendenti di Alferio d'Isernia (tra cui anche un Nicola) pone molti interrogativi. Anche il feudo di Civitanova del Sannio risulta particolarmente interessante per risolvere l'enigma.</ref>
Alcuni dei feudi noti del casato D'Isernia sono stati i seguenti: [[Agnone]] (1324 - ?), [[Castellino del Biferno]], [[Castello di Croce]]<ref name=":22">{{Cita web|url=http://www.borghidellalettura.it/info.php?id=229&tit=LA-STORIA|titolo=Borghi Della Lettura - LA STORIA}}</ref>, [[Castelpetroso]], [[Castelpizzuto]], [[Castiglione a Casauria|Castiglione]], [[Civitanova del Sannio]], [[Forlì del Sannio|Fòrli del Sannio]], [[Frosolone]], [[Longano]]<ref name=":21">{{Cita web|url=http://www.morronedelsannio.com/feudatari.htm|titolo=La storia di Morrone del Sannio - I Feudatari di Morrone}}</ref>, [[Macchia d'Isernia]], [[Miranda (Italia)|Miranda]], [[Montaquila]], [[Morrone del Sannio|Morrone nel Sannio]], [[Pescolanciano]], [[Pizzone]] (1295), [[Sessano del Molise|Sessano]] (1295 - 1320 ca.).<ref name=":23">{{Cita web|url=https://www.casadalena.it/Molise.htm|titolo=Elenco delle famiglie Nobili del Molise e stemmario illustrato da Michele Tota di Altamura}}</ref>
=== Agnone ===
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Nella seconda metà del 1200 il feudo di Miranda venne concesso da [[Carlo I d'Angiò|Carlo d'Angiò]] per metà a Giovanni De Guissa e metà ad [[Andrea da Isernia|Andrea D’Isernia]]. Nel 1297 Andrea D’Isernia cedette il Castello di Croce al De Guissa in cambio del completo possesso di Miranda. Dopo la morte di Andrea D’Isernia il Vecchio (nel 1316), il figlio Tommaso d'Isernia, prese il possesso del feudo. Nel 1445, alla dinastia dei D’Isernia successero i Di Somma con a capo Nicola Di Somma.<ref name=":22" />
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[[Montaquila]] ebbe uno sviluppo consistente in epoca [[Angioini|angioina]] per la necessità di dare sicurezza all’alta valle del [[Volturno]]. Il 26 maggio 1305 Andrea d’Isernia, titolare di un sesto del feudo di Montaquila, acquistò gli altri cinque sesti da Giovanni Caracciolo e fratelli e da Ugo di Roccafoglia e fratelli.<ref>{{Cita web|url=https://www.francovalente.it/2007/10/05/montaquila-2/|titolo=Montaquila . Il centro antico}}</ref><ref name=":28">{{Cita web|url=https://www.ugodugo.it/montaquila-is|titolo=MONTEQUILA (IS)}}</ref>
Nel 1309 Andrea d'Isernia comprò il feudo di Morrone e appartenne alla sua famiglia fino al 1330, quando Andrea d'Isernia il Giovane (figlio di Roberto primogenito d'Andrea) contrattò per uno scambio col feudo di [[Longano]] (Isernia) dopo una trattativa con la moglie di Filippo di Luparia, Francesca Capuano.<ref name=":21" />▼
Il figlio Landolfo d'Isernia, ultimogenito di Andrea d'iIsernia il vecchio, ne fu titolare dal 1316 al 1325, anno in cui mori.<ref name=":29">{{Cita libro|titolo=G.B. MASCIOTTA, Il Molise dalle origini ai nostri giorni, Vol. III, Cava de Tirreni 1953, pp. 357-358}}</ref>I discendenti di Landolfo, secondo G.B. Masciotta, per distinguersi dal ramo diretto e da quelli collaterali a metà del [[XIV secolo]] avrebbero assunto il cognome Montaquila.<ref name=":29" /> Il feudo di Montaquila passo dai d’Isernia ai Montaquila, che appunto potrebbero essere i discendenti di Landolfo d'Isernia.<ref name=":28" /> Col cognome di Montequila vi furono: Goffredo, Troiano e Gaspare (ultimo della dinastia Montequila). Montaquila, prima del 1523, fu messa all’asta e aggiudicata da Cesare Carlino.<ref name=":28" />
=== Morrone nel Sannio ===
▲Nel 1273 Morrone venne concessa in feudo a Roberto di Cusenza, al quale successe il figlio Errico o Enrico. Quest'ultimo nel 1309, alienò il feudo insieme a quello di Castiglione a Andrea
=== Pescolanciano ===
Nel 1274 Pescolanciano è feudo di Tommaso Carafa, il quale diede in donazione i frutti di questa terra al Monastero di [[San Gregorio Armeno]] a [[Napoli]]. Dai Carafa la signoria passò ad Andrea d’Isernia, che lo diede in dote alla figlia Letizia in occasione delle nozze con Francesco Montagano. Dopo la metà del [[XIV secolo]] tornò la famiglia Carafa fino alla metà del [[XVI secolo]].<ref>{{Cita web|url=https://www.ugodugo.it/pescolanciano-is|titolo=PESCOLANCIANO (IS)}}</ref>
Secondo altri autori i diritti sul feudo passarono dai [[D'Evoli|d’Evoli]] di Castropignano, alla famiglia di [[Andrea da Isernia|Andrea d’Isernia]], ai Carafa, agli Spinelli di Venafro e di nuovo i d’Evoli fino alla fine del XVI secolo.<ref>{{Cita web|url=http://www.iserniaturismo.it/modules/soapbox/article.php?articleID=52|titolo=Pescolanciano - EVOLUZIONE STORICA}}</ref>
=== Pizzone ===
Ai tempi degli [[Angioini]] Pizzone fu sottratta alla giurisdizione della [[Badia Morronese|Badia]] e con decreto del 13 ottobre 1295 [[Carlo II di Napoli|Carlo II d’Angiò]] assegnò Pizzone ad [[Andrea da Isernia|Andrea d’Isernia]], morto nel 1316. [[Pizzone]], nei Regesti angioini del 1320 è detto “Piczotum”.<ref>{{Cita web|url=http://pizzone.comunitaospitali.it/pizzone-storia-di-un-borgo-autentico-molise|titolo=Pizzone: la storia di un borgo autentico}}</ref><ref name=":30">{{Cita web|url=https://www.ugodugo.it/pizzone-is|titolo=PIZZONE (IS)}}</ref> Nel 1320 Pizzone fu aggregato all'[[Abruzzo Citra]]. Forse risale a questa epoca la costruzione della chiesa dedicata a [[San Nicola di Bari|San Nicola]] e dell'abitato di Pizzone.<ref>{{Cita web|url=https://www.halleyweb.com/c094036/zf/index.php/galleria-fotografica/index/album/album/5|titolo=Comune di Pizzone - Cenni Storici}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://borghidellalettura.it/info.php?id=29&tit=LA-STORIA|titolo=Borghi della Lettura - La Storia}}</ref>
Nel 1343 decede Filippo Stendardo senza eredi, e così Pizzone per volontà della Regina [[Giovanna I di Napoli|Giovanna I]], con diploma del 15 ottobre, venne assegnata alla regina madre Sancia, vedova di Roberto d’Angiò.<ref name=":30" />
=== Sessano ===
Nel periodo angioino appartenne a Isnardo Giso, che ne fu spogliato da [[Carlo I d'Angiò]] nel 1279; nel 1295 lo stesso sovrano la concesse alla famiglia di Andrea d'Isernia che lo cedette nel [[XV secolo]] alla famiglia Castagna o ad un certo Giacomo di Sessano.<ref>{{Cita web|url=https://www.italiapedia.it/bacheca.php?vd=geoloc&istat=094049&comune=Sessano%20del%20Molise&prov=&sigla=IS&NomeReg=Molise&NReg=014|titolo=Sessano del Molise}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.francovalente.it/2007/09/14/sessano/|titolo=Franco Valente - Sessano del Molise}}</ref>
== Note ==
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