Pitigrilli: differenze tra le versioni

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Nacque a [[Torino]], figlio di David Segre, ex ufficiale dell'esercito, immobiliarista, membro di una benestante famiglia [[religione ebraica|ebraica]] ma [[ateo]], e di Lucia Ellena, discendente di una famiglia di contadini piemontesi, di [[religione cattolica]]. All'insaputa del padre, alla nascita la madre lo fece battezzare.<ref name="morto">{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,9/articleid,1107_01_1975_0106_0009_15851565/|titolo=È morto Pitigrilli|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=9 maggio 1975|accesso=5 agosto 2013|pagina=9}}</ref> Intraprese gli studi classici e nel 1916 si laureò in giurisprudenza a [[Torino]]. Secondo lo stesso Segre, l'origine del suo nome d'arte, già utilizzato nei primi scritti, rimanda ad un episodio della sua infanzia: un giorno chiese alla madre a quale animale appartenesse la pelliccia di cui era foderato il cappotto che indossava e questa gli rispose col termine francese ''petit-gris'' (pronuncia ''pëtì ġri'', letteralmente “piccolo grigio”), nome vernacolare dello [[Pteromys volans|scoiattolo siberiano]], pelliccia in italiano nota anche come "vaio". Il suono di quella parola gli piacque così tanto che, italianizzandola in "Pitigrilli", ne fece il proprio ''[[pseudonimo|nom de plume]]''.<ref>Enzo Magrì, ''Un italiano vero: Pitigrilli'', Baldini&Castoldi, Milano 1999, p. 13.</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.treccani.it//enciclopedia/dino-segre_(Dizionario-Biografico)|titolo=SEGRE, Dino in "Dizionario Biografico"|lingua=it-IT|accesso=2019-12-16|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191220150629/http://www.treccani.it/enciclopedia/dino-segre_(Dizionario-Biografico)/|dataarchivio=20 dicembre 2019|urlmorto=sì}}</ref>
 
Appassionato di lettere, Dino Segre intraprese molto presto l'attività [[giornalismo|giornalistica]], campo in cui ebbe una fortunata carriera. Esonerato dall'arruolamento militare per un difetto cardiaco, iniziò a lavorare come [[critico letterario]]: lo stile polemico e irriverente dei suoi articoli sul settimanale ''Il Mondo'', edito da [[Sonzogno (editore)|Sonzogno]], lo fece notare a [[Tullio Giordana]], che lo chiamò al quotidiano ''[[L'Epoca (1917)|L'Epoca]]''. Costui, alla fine del 1918, lo inviò a [[Trieste]], per scrivere articoli di "alleggerimento" dal drammatico fronte di guerra del confine orientale italiano. Il 24 novembre dello stesso anno Pitigrilli inviò da [[Fiume (Croazia)|Fiume]], allora fulcro dell'[[irredentismo]], un articolo-[[reportage]] intitolato ''Fiume, città asiatica'',<ref>{{Cita libro|autore=Pitigrilli|titolo=Pitigrilli parla di Pitigrilli|annooriginale=1949|editore=Sonzogno|città=Milano|pp=20-21|citazione=L'articolo “Fiume, città asiatica” è stato pubblicato dal quotidiano “L'Epoca” il 24 novembre 1918}}</ref> il cui tono irriverente e anti-nazionalista provocò molto scalpore e irritò le autorità di governo (e in seguito i [[Impresa di Fiume|legionari]] [[Gabriele D'Annunzio|dannunziani]]), che ordinarono l'immediato sequestro delle copie del giornale.<ref>{{Cita web|url=http://www.italialibri.net/autori/segred.html|titolo=Pitigrilli, alias Dino Segre|sito=www.italialibri.net|accesso=2023-03-13}}</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.storiainrete.com/7106/xx-secolo/italiani-irregolari-ecco-chi-era-pitigrilli/|titolo=Italiani irregolari. Ecco chi era Pitigrilli – Storia In Rete|lingua=it-IT|accesso=2019-12-16|dataarchivio=15 agosto 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200815134420/http://www.storiainrete.com/7106/xx-secolo/italiani-irregolari-ecco-chi-era-pitigrilli/|urlmorto=sì}}</ref> Pitigrilli continuò comunque a lavorare per ''L'Epoca'', dapprima come inviato a [[Napoli]] e successivamente, nel 1919-20, come corrispondente estero da [[Parigi]].<ref>Enzo Magrì, ''op.cit.'' p. 39.</ref><br/>Nel luglio del [[1924]] fondò a [[Torino]] la rivista ''[[Le Grandi Firme]]'', che raggiunse presto una larga diffusione grazie alla collaborazione dei maggiori esponenti della giovane letteratura e dei più quotati [[disegnatore|disegnatori]] e [[umorista|umoristi]] italiani, fra cui [[Giacinto Mondaini]], [[Vittorio Guerriero]] e un giovane [[Achille Campanile]]. Successivamente lanciò altri periodici, quali ''[[Il dramma]]'' (1925), ''Le grandi novelle'' (1926), ''La Vispa Teresa'', ''Crimen'' (primo periodico italiano interamente dedicato alla [[Giallo (genere)|giallistica]]), ''I vivi'' e i romanzetti ''À frisson'' ''Ciondoli d'amore''.<ref>{{Cita libro|nome=Marziano|cognome=Guglielminetti|titolo=La musa subalpina: Amalia e Guido, Pastonchi e Pitigrilli|url=https://books.google.it/books?id=3XtlAAAAMAAJ&q=frisson+ciondoli+di+amore&dq=frisson+ciondoli+di+amore&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiI7tvO2MPmAhUQzqQKHSHuBegQ6AEILzAB|accesso=2019-12-20|data=2007|editore=L.S. Olschki|lingua=it|ISBN=978-88-222-5642-3}}</ref><ref name=":1" /> Nel 1926 cedette le riviste alla tipografia che ne curava la stampa; riprese poi la proprietà delle ''Grandi Firme'' dal 1929 al 1937, anno in cui la cedette alla [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]].<ref>{{cita web|titolo=https://www.lfb.it/fff/editoria/test/g/grandifirme2.htm|accesso=1 luglio 2024|esitoreeditore=Fondazione Franco Fossati}}</ref>|titolo=Le Grandi Firme
seconda parte}}</ref>
[[File:Amalia Guglielminetti 04.jpg|miniatura|destra|Amalia Guglielminetti]]
Nei primi anni di attività giornalistica entrò nelle grazie della [[poeta|poetessa]] [[Amalia Guglielminetti]], animatrice di un [[salotto letterario]] ed ex compagna di [[Guido Gozzano]]. La Guglielminetti (di dodici anni più anziana) introdusse Segre negli ambienti letterari; in seguito i due divennero anche amanti; per conoscerla fece arrivare a lei, tramite un professore, una propria dichiarazione in cui la Guglielminetti veniva definita una voce poetica migliore di [[Dante]]<ref>{{Cita libro|nome=Cinzia|cognome=Giorgio|titolo=Storia erotica d'Italia|url=https://books.google.it/books?id=0nhNBQAAQBAJ&pg=PT263&dq=pitigrilli+erotismo&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiy7Z-Fp5XyAhUFtKQKHalhDKsQuwUwAnoECAMQBw#v=onepage&q=pitigrilli%20erotismo&f=false|accesso=2023-03-13|data=2014-11-20|editore=Newton Compton Editori|lingua=it|ISBN=978-88-541-7367-5}}</ref>. Dino e Amalia fecero coppia fissa dal 1918 al 1920; dopo una prima interruzione la relazione si trascinò poi fino al 1926, quando finì burrascosamente per mano di avvocati<ref name=segrebruno>{{cita news|[[Bruno Segre]]|https://www.lastampa.it/2016/12/21/cultura/pitigrilli-la-corsa-verso-labisso-di-un-ebreo-antisemita-b559nAdj80o3CG3vrq2qbM/pagina.html| Pitigrilli, la corsa verso l'abisso di un ebreo antisemita |21 dicembre 2016}}</ref>.