Conclave dell'ottobre 1978: differenze tra le versioni
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== Situazione generale ==
I giorni precedenti l'inizio del conclave furono fitti di incontri informali fra i porporati, ancora scossi per l'improvvisa scomparsa di Giovanni Paolo I. Come nel [[conclave dell'agosto 1978|conclave precedente]], anche questa volta diversi cardinali conservatori avrebbero manifestato una sorta di malcontento di fronte ad alcuni atteggiamenti di [[Papa Paolo VI|Paolo VI]], spesso percepito come indeciso e insicuro, e avrebbero fatto emergere la necessità di sostituire la figura titubante del defunto pontefice con qualcuno che operasse interventi decisi per risolvere i problemi della Chiesa, come la crisi delle vocazioni e le disobbedienze nate a seguito del [[Concilio Vaticano II]].<ref name=Zizola291/>
Il blocco supportato dai cardinali di curia e da molti porporati europei, che puntavano a una restaurazione dottrinale per far rientrare le derive più progressiste del Concilio era a favore dell'elezione del cardinale [[Giuseppe Siri]]. Accanto a essi circolavano altri nomi, frutto di candidature spontanee non organizzate da gruppi, come quella del cardinale [[Sebastiano Baggio]].
Mentre a destra l'unico candidato era nuovamente l'arcivescovo di Genova, [[Giuseppe Siri]], a sinistra non c'era un nome che accontentasse tutti. Era infatti sfumata la candidatura di [[Sergio Pignedoli]], che, nel [[Conclave dell'agosto 1978|conclave di agosto]], aveva riscosso il maggior numero di voti dopo [[Papa Giovanni Paolo I|Luciani]] e Siri. Gli incontri fra i porporati dell'area progressista videro emergere inizialmente i nomi di [[Giovanni Colombo (cardinale)|Giovanni Colombo]], arcivescovo di Milano, [[Corrado Ursi]], arcivescovo di Napoli, e [[Ugo Poletti]], vicario per la diocesi di Roma.<ref>{{cita|Zizola|p. 293.}}</ref> Di fronte al consolidarsi della candidatura di Giuseppe Siri, il fronte progressista si riunì la sera del 12 ottobre presso il seminario francese di Roma. Fra gli altri erano presenti [[Paulo Evaristo Arns]], [[Aloísio Lorscheider]], [[Louis-Jean-Frédéric Guyot]], [[François Marty]], [[Léon-Joseph Suenens]], [[Hyacinthe Thiandoum]], [[Giovanni Colombo (cardinale)|Giovanni Colombo]] e [[Salvatore Pappalardo (cardinale)|Salvatore Pappalardo]]. Il gruppo cercò di non disperdere i propri voti e fece convergere l'interesse sulla figura dell'arcivescovo di Firenze [[Giovanni Benelli]], che per pastoralità risultava il porporato più in linea con il pontificato montiniano.<ref>{{cita|Lai, 1984|p. 175.}}</ref>▼
Da segnalare la convinzione del cardinale [[Papa Benedetto XVI|Joseph Ratzinger]], arcivescovo di Monaco di Baviera, che, in un'intervista pubblicata sul ''[[Frankfurter Allgemeine Zeitung]]'' dell'8 ottobre 1978, affermava che il conclave si sarebbe trovato a dover fronteggiare «pressioni delle forze di sinistra», le quali avrebbero spinto verso l'elezione di un papa favorevole al cosiddetto ''[[compromesso storico]]'' fra [[Democrazia Cristiana]] e [[Partito Comunista Italiano]]. La posizione del cardinale tedesco sembrava potersi collegare all'ala che sosteneva la necessità di una restaurazione all'interno della Chiesa; secondo il vaticanista Giancarlo Zizola, tuttavia, Ratzinger avrebbe espresso la sua preferenza per Benelli.<ref name=Zizola291>{{cita|Zizola|p. 291.}}</ref>
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Cinque mesi prima, durante i festeggiamenti per il 58º compleanno di [[Papa Giovanni Paolo II|Karol Wojtyła]], il segretario di Stato [[Jean Villot]] gli confidò: «Lei, eminenza, è l'unico che possa raggiungere i due terzi in conclave».<ref name=messina>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/04/11/cosi-vinse-outsider-venuto-dall-est.html|titolo=Così vinse l'outsider venuto dall'Est|accesso=20 luglio 2016}}</ref> L'arcivescovo di Cracovia, inoltre, risultava gradito all'[[Opus Dei]], che sarebbe poi stata elevata, sotto il suo pontificato, a [[prelatura personale]].<ref name=messina/> La maggioranza del collegio cardinalizio, tuttavia, conosceva Wojtyła soltanto in maniera superficiale («Fino a due giorni prima di entrare in conclave non avevo udito fare il nome di Wojtyła», disse il cardinale Siri;<ref>{{cita|Lai, 1993|p. 280.}}</ref> «Me ne parlarono quarantott'ore prima di entrare nella Sistina», ricordò il cardinale [[Sergio Pignedoli]];<ref name=Lai-1984-177>{{cita|Lai, 1984|p. 177.}}</ref> «Ho sentito parlare di un cardinale che pare si chiami Bottiglia, o qualcosa del genere, ma chi è?», chiese il cardinale [[Mario Casariego y Acevedo]]),<ref>{{cita|Lai, 1984|p. 178.}}</ref> in quanto la sua figura era generalmente ritenuta secondaria e veniva messa in ombra dal prestigio personale dell'anziano cardinale [[Stefan Wyszyński]], [[Primate (ecclesiastico)|primate di Polonia]].<ref>{{cita|Lai, 1984|p. 282.}}</ref>▼
Il cardinale Thiandoum ricordò: «Benelli è il candidato più quotato, sia nel terzo mondo, sia nell'est europeo, escluso [[František Tomášek|Tomášek]]. Se lo fanno subito, è Benelli il papa. Altrimenti [[Ugo Poletti|Poletti]] o Pappalardo. Ma se nessuno degli italiani riuscisse, allora si andrebbe al candidato straniero, per esempio [[Papa Giovanni Paolo II|Wojtyła]].<ref>{{cita|Zizola|p. 294.|Zizola}}</ref> Le possibilità di Karol Wojtyła di accedere al soglio pontificio erano già state intuite dal segretario di Stato [[Jean Villot]] che, cinque mesi prima, durante i festeggiamenti per il suo 58º compleanno, gli confidò: «Lei, eminenza, è l'unico che possa raggiungere i due terzi in conclave».<ref name=messina>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/04/11/cosi-vinse-outsider-venuto-dall-est.html|titolo=Così vinse l'outsider venuto dall'Est|accesso=20 luglio 2016}}</ref> L'arcivescovo di Cracovia, infatti, risultava gradito all'[[Opus Dei]], che sarebbe poi stata elevata, sotto il suo pontificato, a [[prelatura personale]].<ref name=messina/>
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Il cardinale Siri, a conclave terminato, ricordò che «Nell'ultimo conclave erano cinque i cardinali che aspiravano al papato: Benelli, Baggio, [[Antonio Poma|Poma]], Ursi di Napoli e l'olandese [[Johannes Willebrands|Willebrands]]. Uno di loro uscì distrutto dalla Sistina per non essere stato eletto».<ref>{{cita|Lai, 1993|p. 279.}}</ref>
== Ascesa e declino della candidatura di Giuseppe Siri ==
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