Jihād: differenze tra le versioni
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{{F|Islam|gennaio 2015}}
[[File:Flag of Jihad.svg|thumb|Bandiera jihadista con la [[shahada]] musulmana: "Testimonio che non c'è divinità se non [[Allah]] e testimonio che [[Maometto|Muhammad]] è il suo Messaggero"]]
'''Jihād''' (sostantivo maschile, ma usato in italiano perlopiù al femminile<ref>{{Cita web|url = http://www.treccani.it/vocabolario/jihad/|titolo = jihād|accesso = 2016-01-10|citazione = Usato in italiano per lo più al femminile (per avvicinamento alla parola guerra)}}</ref>, pron. {{IPA|[dʒiˈhæːd]}}, {{arabo|جهاد}}, ''ǧihād'' che deriva dalla radice <"{{IPA|''ǧ-h-d''}}">, significa "sforzo [teso verso uno scopo]"<ref name="treccani.it">{{Cita web|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/jihad_(Dizionario_di_Storia)/|titolo = jihad|accesso = 2016-01-10}}</ref>) è un termine nel linguaggio dell'[[Islam]] che connota un ampio spettro di significati dalla lotta interiore spirituale per raggiungere una perfetta [[fede]] fino alla [[guerra santa]]. Letteralmente significa "sforzo", individua lo slancio per raggiungere un dato obiettivo e può fare riferimento allo sforzo spirituale del singolo individuo per migliorare se stesso.<ref name=":0">{{Cita web|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/guerra-santa_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/|titolo = guerra santa|accesso = 2016-01-10}}</ref> Nella [[Islam|dottrina islamica]] indica tanto lo sforzo di miglioramento del credente (il «jihad superiore»), soprattutto intellettuale, rivolto per esempio allo studio e alla comprensione dei testi sacri o del diritto, quanto la guerra condotta «per la causa di Dio», ossia per l'espansione dell'islam al di fuori dei confini del mondo musulmano (il «jihad inferiore»
Nel mondo occidentale però il termine ''jihad'' è stato prevalentemente interpretato come la guerra santa contro gli infedeli, lo strumento armato per la diffusione dell'Islam.<ref name=":0" />
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=== ''Jihād'' offensivo ===
Lo ''[[Jihād offensivo]]'' è l'intraprendere una guerra di aggressione e
Laddove gli infedeli non si uniscono per combattere i musulmani, combattere diventa ''farḍ kifāya'' [obbligo religioso per la società musulmana] col requisito minimo di arruolare fedeli a guardia delle frontiere, e di inviare un esercito almeno una volta all'anno a terrorizzare i nemici di Allah. È dovere dell'imam radunare e inviare un'unità dell'esercito nella Casa della guerra (''[[Dār al-ḥarb]]'' [le terre non musulmane]) una o due volte all'anno. Inoltre, assisterlo è responsabilità della popolazione musulmana e se egli non invia un esercito commette peccato. – E gli ''ʿulamāʾ'' hanno ricordato che questo tipo di ''jihād'' serve a mantenere il pagamento della [[jizya]] [la tassa ''pro capite'' per i non musulmani]. Gli studiosi dei principi religiosi hanno detto inoltre: "Il ''jihād'' è ''[[daʿwah]]'' [chiamata all'Islam] con l'uso della forza, ed è obbligatorio prestarlo con ogni potenzialità disponibile, finché rimarranno soltanto musulmani o gente che si sottomette all'Islam.|[[ʿAbd Allāh al-ʿAzzām|ʿAbd Allāh Yūsuf al-ʿAzzām]], fatwa ''Difesa dei territori islamici: il primo obbligo secondo la fede''<ref>[http://www.religioscope.com/info/doc/jihad/azzam_defence_3_chap1.htm Religioscope - Document - Azzam - Defence of the Muslims Lands - 3<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>}}
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