Commissione d'indagine per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico e del paesaggio: differenze tra le versioni
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==Storia==
La senatrice [[Tullia Romagnoli Carettoni]], studiosa di [[archeologia]] e figura di spicco della futura Commissione, al momento del dibattito sull'istituzione del nuovo organismo fece sentire in Aula il proprio punto di vista con parole determinate e competenti, alle quali lo stesso ministro Gui nella sua replica fece più volte riferimento. La senatrice fu la prima a prendere la parola dopo l'apertura della discussione generale alla Camera Alta, sottolineando per prima cosa l'impegno del suo partito, il [[Partito Socialista Italiano|PSI]], sia dentro sia fuori il Parlamento, a favore della costituzione della Commissione, Ricordava, anzi, l'impegno profuso dai socialisti sin dal 1953, quando avevano stigmatizzato alla Camera il processo in atto di depauperamento del patrimonio nazionale e chiesto provvedimenti di legge per arrestarlo. E pertanto ora era fondamentale, affermava Romagnoli, che la proposta di istituire una commissione d'indagine, avanzata dal collega socialista [[Vittorio Marangone]] e prontamente accolta dal ministro, non venisse intesa come un punto di arrivo, ma come un punto di partenza.
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