Trexenta: differenze tra le versioni

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==Origini del nome==
Il toponimo Trexenta potrebbe derivare dal plurale neutro latino "trecenta", a indicare forse qualche misura agricola (per esempio ''trecenta iugera'', equivalente a circa 75 ettari, o a qualche altra misura maggiore) o l'esistenza di trecento entità (per esempio granai, aziende agricole, fortezze o altro). Il nome Trexenta ricorda i trenta o trecento villaggi che la leggenda dice la popolassero nei tempi antichi e della maggior parte dei quali si è perso anche il nome, ma di molti dei quali restano testimonianze, fino alla grande [[Crisi del XIV secolo|crisi demografica del 1300]], quando diversi centri furono effettivamente abbandonati. Quelli che oggi rimangono presentano il tipico aspetto dei centri agricoli del Sud della Sardegna.<ref>Antioco Piseddu, ''Senorbì: note per una storia'' e in particolare [[Giulio Angioni]], la voce ''Trexenta'' cit., ora anche in [[{{cita libro|autore=Giulio Angioni]], ''|titolo=Il dito alzato'', |città=Palermo, |editore=[[Sellerio, ]]|anno=2012, pp. |pagine=171-173}}</ref> Da uno studio toponomastico, fatto nel territorio di Sant<nowiki>'Andrea Frius, risulta una forte presenza colonica romana organizzata in "topia". Questo termine latino neutro pl. si ritrova infatti in toponimi come "topia meliora" (trasformatosi per etimologia popolare in "tupp''</nowiki>e sa mallòra") o in "tuppellocas" (in territorio di Senorbì) riconducibile a "topia lucana", o in "tuppezzonia" riconducibile a "topia ausonia". Pertanto si può ipotizzare che "Trexenta" faccia riferimento al numero delle "topia" esistite nella regione.<ref>{{cita (libro|autore=Aldo Casu, "|titolo=SANT'ANDREA FRIUS, una storia cancellata e tanto altro", |editore=BSE |anno=2019, |ISBN =9788824934060).}}</ref>
 
==Storia==