Eresia: differenze tra le versioni
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Nell'ambito del cristianesimo si tende a fare una distinzione fra eresia e [[scisma]]: quest'ultimo comporta un distacco dalla chiesa ortodossa, considerata conforme alle regole date, senza "perversioni nel [[dogma]]" (secondo la definizione di [[San Girolamo]]),<ref>''Epistola ad Titum'', [[Patrologia Latina]], vol. 26, col. 598.</ref> anche se, secondo alcuni teologi cattolici, lo scisma inveterato finisce per assumere anche caratteristiche dottrinali.<ref>Agostino, ''Contra Cresconium'', II, 7, 9</ref>
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{{Vedi anche|Eresia nel cristianesimo}}
[[File:Burning-of-a-heretic-- Sassetta--Melburn museum.jpg|thumb|[[Sassetta]], ''Rogo di un eretico'']]
{{Citazione|Sotto il profilo giuridico-ecclesiastico, eretico è definito colui che, dopo il battesimo, e conservando il nome di Cristiano, ostinatamente si rifiuta o pone in dubbio una delle verità che nella fede divina e cattolica si devono credere|[[Karl Rahner]], ''Che cos'è l'eresia?'', Brescia, Paideia, 2000, p 29}}
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Gesù gli rispose: "È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"<ref>{{Cita web|url=https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/nt/Lc/4/|titolo=Luca 4,18}}</ref>}}
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I moti di contestazione nei confronti della Chiesa, divampati nella prima metà del XII secolo, come quello dei [[patarini]] e quello degli [[Arnaldo da Brescia|arnaldisti]], avevano dato l'indicazione della necessità di una riforma religiosa. Il movimento dei [[Catarismo|catari]], che affiorò contemporaneamente in diversi punti d'Europa, ambiva alla creazione di una nuova Chiesa. Contro di loro [[papa Innocenzo III]] bandì nel [[1208]] una [[Crociata albigese|crociata]] di sterminio. Nel [[1244]], la caduta dell'ultima roccaforte di [[Montségur]], nel sud della [[Francia]], con il conseguente rogo di circa duecento catari, determinò la fine del catarismo.
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