Federconsorzi: differenze tra le versioni
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La Federconsorzi fu fondata il 10 aprile 1892 a [[Piacenza]]. Frutto dell'incontro della borghesia illuminata, di formazione [[Mazzinianesimo|mazziniana]], e degli ambienti più aperti dell'esperienza cattolica,<ref name="Onta nazionale">[[Antonio Saltini]]. «[[s:Federconsorzi: storia di un'onta nazionale|Federconsorzi: storia di un’onta nazionale]]», ''Terra e vita'' n° 6, 6/2/1993.</ref> fu la prima grande svolta dell'agricoltura italiana che affrontava la crisi della devastazione della viticoltura ad opera della [[Daktulosphaira vitifoliae|fillossera]] e della [[Plasmopara viticola|peronospora]], nonché della crisi del mercato dei cereali per via del commercio internazionale dei grani, reso possibile dall'estendersi delle fattorie nelle pianure americane e dalla messa a coltura di vaste estensioni dell'[[Ucraina]] ed agevolato dalla diffusione della navigazione a vapore.
[[File:Monti - Palazzo Rospigliosi-Pallavicini 1020787.JPG|thumb|250px|palazzo Rospigliosi -Pallavicini per molti anni sede della Federconsorzi]]
Fin dall'inizio fu costituita come cooperativa di secondo grado, avendo come soci i [[Consorzi agrari d'Italia|consorzi agrari]], che in alcuni casi conservavano la vecchia denominazione di "[[comizi agrari]]". La Federconsorzi fu pensata soprattutto come strumento di acquisti collettivi per ottenere una calmierazione del mercato e una garanzia di qualità, soprattutto nei settori dei fertilizzanti e delle macchine agricole. Nella relazione finale del febbraio 2001, la [[Commissione parlamentare d'inchiesta]] istituita per indagare le cause del suo dissesto, premetteva ai suoi lavori una ricostruzione storica dei 99 anni di attività, sottolineando come la causa prima del sorgere dei consorzi agrari e della loro federazione fu proprio la necessità di coprire il fabbisogno di credito agrario.
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