Arcidiocesi di Palto: differenze tra le versioni
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==Storia==
Palto, identificabile con Belde-el-Melek nell'odierna [[Siria]], è un'antica sede arciepiscopale della [[provincia romana]] della [[Siria (provincia romana)|Siria Prima]] nella [[Oriente (diocesi)|diocesi civile d'Oriente]] e nel [[patriarcato di Antiochia]]. Come tutte le sedi episcopali di questa provincia, essa dipendeva direttamente dal [[patriarca di Antiochia]], che la elevò, come altre diocesi della provincia, al rango di sede arcivescovile [[Autocefalia|autocefala]], come documentato da una ''[[Notitia
Sono diversi i vescovi conosciuti di quest'antica sede. Cimazio, vescovo [[Arianesimo|ariano]], visse a metà circa del [[IV secolo]]. Patrizio fu presente al [[Sinodi di Antiochia#Sinodo del 363|sinodo di Antiochia del 363]] e Severo al [[Concilio di Costantinopoli I|concilio di Costantinopoli]] del [[381]]. Eupreprio è menzionato, verso il [[390]], in un manoscritto siriaco. Il vescovo più conosciuto di Palto è Saba, documentato in quattro occasioni: al sinodo di Antiochia del [[445]] e a quello di [[Costantinopoli]] del [[448]]; al [[concilio di Calcedonia]] del [[451]] si fece rappresentare da Acolio (o Ascolio) di [[Diocesi di Laranda|Laranda]]; infine nel [[458]] sottoscrisse la lettera dei vescovi della Siria Prima all'[[Imperatori bizantini|imperatore]] [[Leone I il Trace|Leone]] dopo la morte di [[Proterio di Alessandria]]. Giovanni e Eucario vissero nella prima metà del [[VI secolo]]; Eucario è menzionato in una lettera di [[Severo di Antiochia]].
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