Giovanni Palatucci: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Rb LTA Etichetta: Rollback |
m sistemazione fonti e fix vari |
||
Riga 1:
{{C|la voce pare monofonte (Preziosi e il suo libro autopubblicato). Voce da riscrivere su un maggiore diversità di fonti|funzionari|novembre 2023|militari|arg2=santi}}
{{F|
{{Santo
|nome= Giovanni Palatucci
Riga 31 ⟶ 30:
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , vice commissario aggiunto di [[pubblica sicurezza]], [[Medaglia d'oro al merito civile]]
}}<ref>{{Cita web|url=https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/gallery/photonews/1278728/bari-nei-giardini-isabella-d-aragona-piantato-leccio-e-targa-in-memoria-di-giovanni-palatucci.html|titolo=Bari, nei Giardini Isabella D'Aragona piantato leccio e targa in memoria di Giovanni Palatucci|accesso=
Inizialmente addetto all'ufficio stranieri (dal 12 novembre [[1937]]) e dal febbraio 1944 reggente della [[Questura]] di [[Fiume (Croazia)|Fiume]] sino al 13 settembre [[1944]], quando fu arrestato dai tedeschi delle [[Schutzstaffel|SS]] e internato il [[22 ottobre]] successivo nel [[campo di concentramento di Dachau]] con il numero 117826, dove morì di stenti il 10 febbraio [[1945]], 78 giorni prima della liberazione del campo.<ref>Ennio Di Francesco, ''Un commissario scomodo'', Roma, Teti, 2009, pp. 255-256.</ref>
Nel [[1952]], suo zio, il [[vescovo]] [[Giuseppe Maria Palatucci]] raccontò che durante la sua permanenza a Fiume il nipote aveva salvato «numerosissimi israeliti».<ref>
Nel [[2013]] il [[Centro internazionale di studi Primo Levi]] di New York avanzò alcuni dubbi sulla corretta ricostruzione storica delle vicende a lui legate.<ref name=cpl>
== Biografia ==
Riga 44 ⟶ 43:
Iscritto al [[Partito Nazionale Fascista]], nel [[1932]] si laureò in [[giurisprudenza]] all'[[Università di Torino]], discutendo una tesi in [[diritto penale]] sul [[rapporto di causalità]] con il professor [[Eugenio Florian]].<ref>Giovanni Palatucci, ''Il rapporto di causalità nel Diritto Penale. La tesi di laurea discussa a Torino nel 1932'', Accademia Vivarium Novum–Dragonetti, Montella, 2004, ISBN 8887637474.</ref>
Nel [[1936]] giurò come volontario [[vice commissario]] di [[pubblica sicurezza]] e inviato alla questura di Genova. Nel [[1937]] venne trasferito alla questura di [[Fiume (Croazia)|Fiume]] come responsabile dell'ufficio stranieri e poi come commissario di P.S.<ref>Giovanni Preziosi,
Dopo l'8 settembre 1943 aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]]. Nella sua posizione ebbe modo di conoscere l'impatto delle [[leggi razziali fasciste|leggi razziali]] sulla popolazione ebraica. In quel contesto cercò di fare quello che la sua posizione gli permetteva, creando attraverso una rete di amici una strada per salvare molti ebrei dai campi di sterminio,<ref>Secondo la testimonianza di Franco Avallone, citato da Giovanni Preziosi,</ref> ad esempio, la famiglia di Carl Selan.<ref>
Un calcolo approssimativo stima in più di {{formatnum:5000}} il numero di persone che Giovanni Palatucci aiutò a salvarsi durante la sua permanenza a Fiume.<ref>Domenico Agasso jr.,
Nel novembre [[1943]] Fiume, pur facente parte della [[Repubblica Sociale Italiana]], di fatto entrò a far parte della cosiddetta [[zona d'operazioni del Litorale adriatico]], controllata direttamente dalle truppe tedesche per ragioni d'importanza strategica, e il comando militare della città passò al capitano delle [[Schutzstaffel|SS]] Hoepener. Pur avvisato del pericolo che correva personalmente, Palatucci decise di rimanere al suo posto.<ref>D. Agasso jr.,
Il console svizzero di [[Trieste]], un suo caro amico, gli offrì un passaggio sicuro verso la [[Svizzera]]. Palatucci accettò, ma al suo posto fece partire la sua giovane amica ebrea originaria di Karlovać, Mika Eisler, che, ritrovandosi da sola dopo la separazione dal marito, per scongiurare il pericolo che incombeva su di lei e la sua famiglia, abbandonò precipitosamente il proprio paese per rifugiarsi a Fiume dove fu raggiunta dalla madre Dragica Braun.<ref>
Nel febbraio 1944 fu nominato [[questore (ordinamento italiano)|questore reggente]] la questura di Fiume.<ref>
{{
Si preoccupò anche dell'istituzione di uno "Stato libero di Fiume", per far sì che questo territorio, che correva il rischio di venire ceduto dall'[[Italia]] alla [[Jugoslavia]], mantenesse una sua indipendenza. Fu proprio con l'accusa formale di cospirazione e intesa con il nemico in seguito al «rinvenimento di un piano relativo alla sistemazione di Fiume come città indipendente, tradotto in lingua inglese» che il 13 settembre [[1944]] fu arrestato dai militari tedeschi in seguito alla delazione pervenuta al capitano Schlünzen dal vice commissario ausiliario della III Divisione assegnato alla questura di Fiume fin dal 5 febbraio di quello stesso anno.<ref name="Palatucci e la contessa"/> Dopo essere stato imprigionato nel carcere di Trieste, il [[22 ottobre]] venne trasferito nel campo di lavoro forzato di [[Campo di concentramento di Dachau|Dachau]], dove morì nel 1945, due mesi prima della liberazione, a 36 anni.
Riga 62 ⟶ 61:
== Controversie ==
=== Aiuti ai profughi e accuse di collaborazionismo ===
Già nel [[1995]] furono avanzati dubbi sulla corretta ricostruzione storica delle vicende legate alla figura di Palatucci,<ref>Marco Coslovich, ''
Secondo lo storico [[Michele Sarfatti]], «il sistema delle onoranze nei confronti di Giovanni Palatucci ha preceduto il lavoro di ricerca storica. Questo è il motivo per cui a lui sono state attribuite in modo acritico azioni che nessuno aveva mai verificato essere state compiute veramente da lui»<ref>{{Cita web |url=http://news.panorama.it/esteri/primo-levi-olocausto-giovanni-palatucci |titolo=Lo Schindler italiano che non ha mai salvato un ebreo |accesso=30 giugno 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130627052714/http://news.panorama.it/esteri/primo-levi-olocausto-giovanni-palatucci
Un memorandum del Ministero degli Interni del luglio [[1952]] aveva già escluso che Palatucci avesse compiuto un salvataggio di massa, ma nessuno fece approfondite ricerche documentali.<ref name="nytimes">
Stando alla ricerca del Centro Primo Levi, in base all'esame di circa 700 documenti finora inediti, Palatucci andrebbe descritto come uno zelante esecutore della deportazione di almeno 412 dei circa 500 ebrei presenti a Fiume nel suo incarico di responsabile dell'applicazione delle leggi razziali fasciste. La sua deportazione e morte a [[Dachau]] sarebbe stata dovuta non al suo aiuto agli ebrei, ma all'aver mantenuto contatti col servizio informativo nemico, per aver passato agli inglesi i piani per l'indipendenza di Fiume.<ref name=repu />
Anche il museo [[Yad Vashem]] e la [[Santa Sede]] hanno avviato accertamenti. ''[[L'Osservatore Romano]]'', seppure con qualche riserva, ha ammesso che «sul caso Palatucci le ricerche storiche di prima mano sono state poche, che numeri e fatti sono stati sottoposti ad interpretazioni agiografiche. Ed è anche probabile che in seguito alle ricerche in corso i numeri andranno ridimensionati, che alcuni eventi andranno riletti»<ref>
Secondo la ricerca del 2013, la storia di Palatucci sarebbe un mito fomentato dallo zio, il vescovo Giuseppe Maria Palatucci, che nel [[1952]] si sarebbe servito della storia inventata per assicurare una [[pensione di guerra]] al fratello e alla cognata, genitori di Palatucci.<ref>Patricia Cohen, "
Michael Day, giornalista per il quotidiano ''The Independent'', si è chiesto come Palatucci abbia potuto aiutare più di {{formatnum:5000}} ebrei a fuggire da una regione in cui la popolazione ebraica era grande la metà.<ref name=day>{{Cita news|url=https://www.independent.co.uk/news/world/europe/downfall-how-the-italian-schindler-was-exposed-as-a-nazi-collaborator-8667485.html|titolo=Downfall: How the Italian 'Schindler' was exposed as a Nazi collaborator|editore=[[The Independent]]|data=20 giugno 2013}}</ref> Anna Pizzuti, curatrice del database degli ebrei stranieri internati in Italia, ha sostenuto nell'intervista al ''Corriere della Sera'' che è impossibile che Palatucci abbia inviato "migliaia di ebrei [...] nel campo di internamento di Campagna dove sarebbero stati protetti dal vescovo Giuseppe Maria Palatucci", perché "quaranta in tutto sono i fiumani internati a Campagna. Un terzo del gruppo finì ad Auschwitz".<ref name=corriere/><ref name=day/>
=== Testimonianze a favore ===
In favore di Palatucci nel giugno 2013 decise di testimoniare l'anziana Renata Conforty, i cui genitori furono tratti in salvo proprio dal questore di Fiume<ref name="autogenerato1"/>. Dopo un lungo silenzio anche il Vaticano, attraverso ''[[L'Osservatore Romano]]'', ha pubblicato un lungo articolo della storica [[Anna Foa]] in cui riabilita Palatucci e si augura "che il Museo di Washington, che ha immediatamente cancellato dai suoi siti e dalle mostre il nome di Palatucci, abbia avuto accesso alla documentazione e non solo alla lunga analisi che ne fa il centro Primo Levi"<ref name="autogenerato1">{{Cita web|url=http://archivio.corriere.it/Archivio/interface/landing.html|titolo=Archivio Corriere della Sera|sito=archivio.corriere.it|accesso=
Lo Yad Vashem ha giudicato irrilevanti gli studi condotti dal Centro Primo Levi e ha confermato il titolo di "Giusto" a Giovanni Palatucci: "Le prove sono numerose e inoppugnabili. Il revisionismo sulle figure dei Giusti è un fenomeno grave e incomprensibile, che nega il valore delle testimonianze e spalanca le porte al negazionismo", ha dichiarato il poeta Roberto Malini.<ref>{{Cita web|url=https://it.gariwo.net/giardini/giardino-di-yad-vashem/giovanni-palatucci-resta-giusto-10289.html|titolo=Giovanni Palatucci resta giusto}}</ref>
Riga 85 ⟶ 84:
* Il 17 aprile [[1955]] fu concessa la Medaglia d'Oro alla memoria dall'[[Unione delle Comunità Israelitiche d'Italia]] con la seguente motivazione: «Commissario all'Ufficio stranieri della Questura di Fiume, tanto operò in favore degli ebrei e di altri perseguitati, che venne arrestato dai nazisti nel settembre 1944 e deportato in Germania. Le sevizie e le privazioni del campo di sterminio, a Dachau, ne troncarono, alla vigilia della liberazione, la mirabile esistenza. Se al suo nome nello Stato d'Israele sono state dedicate una via e una foresta, gli ebrei d'Italia vogliono anch'essi onorarne il ricordo».
* Il 12 settembre [[1990]] lo [[Yad Vashem]] lo riconosce [[Giusti tra le nazioni|Giusto tra le nazioni]]<ref>
* Il 15 maggio [[1995]] la Repubblica italiana gli ha conferito la [[Medaglia d'oro al merito civile]].
* Processo di [[canonizzazione]]. Il 21 marzo [[2000]] il [[Vicariato|Vicariato di Roma]] ha emesso un editto per l'apertura del processo di beatificazione di Giovanni Palatucci, avvenuta formalmente il 9 ottobre [[2002]].
* In occasione della cerimonia ecumenica giubilare del 7 maggio [[2000]] [[papa Giovanni Paolo II]] lo ha annoverato tra i martiri del [[XX secolo]].
* Nel [[2004]] si è conclusa la fase diocesana del processo di canonizzazione e Palatucci è stato proclamato [[Servo di Dio]].
* Il 29 maggio [[2009]] l'Italia ha emesso un francobollo commemorativo in suo onore<ref>{{Cita web |url=http://e-filatelia.poste.it/showSchedaProdotto.asp?id_prodotto=12160&id_categoria_prodotto=281&id_catalogo_prodotto=1141&lingua= |titolo=Il francobollo sul sito di Poste Italiane |accesso=8
* Il 25 aprile [[2002]] a [[Nettuno (Italia)|Nettuno]] è stato inaugurato il parco "Giovanni Palatucci"<ref>
* Il 10 febbraio [[2003]] è stato inaugurato a Roma il [[Parco Giovanni Palatucci]]<ref>
* il 21 novembre 2007 a Palazzo San Gervasio gli è stata dedicata una strada.
* Il 22 maggio [[2009]] a [[Cagliari]] gli è stata dedicata una piazza nei pressi del Palazzo di Giustizia<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2009/05/23/SD2PO_SD209.html|titolo=Senza Titolo - La Nuova Sardegna|sito=Archivio - La Nuova Sardegna|lingua=it|accesso=
* Il 29 maggio [[2011]] la comunità montellese di [[Norristown]] gli ha dedicato un monumento murale<ref>{{Cita web|url=https://www.targatocn.it/2011/12/12/leggi-notizia/argomenti/attualita/articolo/palatucci.html|titolo=Prima della scuola media di San Rocco a Giovanni Palatucci è stato dedicato un monumento in Pennsylvania|sito=Targatocn.it|data=12 dicembre 2011
* A [[Palermo]] gli è stata intitolata una traversa di [[Viale della Regione Siciliana]], già via Santuario di [[Cruillas (Palermo)|Cruillas]]
* Ad [[Avellino]] gli è stata dedicata la via prospiciente la Questura di Avellino e un parco pubblico cittadino.
* A [[Montella]] gli è stata dedicata la scuola primaria statale "Giovanni Palatucci" e una piazza.
*A [[Crotone]] gli è stata dedicata la via dove si trova la Prefettura.
* Il 9 agosto 2009 gli è stata intitolata una piazza di [[San Giovanni (Sante Marie)|San Giovanni di Sante Marie]] ([[Provincia dell'Aquila|AQ]])<ref>{{cita web|url=https://www.ilcentro.it/l-aquila/sante-marie-omaggia-il-questore-palatucci-1.2574324|editore=Il Centro|titolo=Sante Marie omaggia il questore Palatucci|accesso=
* Negli anni novanta gli è stata dedicata la piazzetta di [[Maratea]] ([[Provincia di Potenza|PZ]]).
* Il 26 ottobre 2018 gli è stata intitolata una piazza a [[Oliveto Citra]] ([[Provincia di Salerno|SA]]).
* Il 10 febbraio 2021 è stato piantato un ulivo ed una targa in sua memoria a [[Lecco]], insieme ad un'altra targa commemorativa a [[Malgrate]] ([[Provincia di Lecco|LC]]).<ref>{{Cita web |url=https://questure.poliziadistato.it/it/Lecco/articolo/12646023d96a270b3447126763 |titolo=10 febbraio 2021 – Iniziative in memoria dell'ex questore di Fiume Giovanni Palatucci |pubblicazione=Polizia di Stato |data=10 febbraio 2021 |accesso=8 febbraio 2024}}</ref>
* Nel febbraio 2021 gli è stato dedicato un ulivo con targa commemorativa all'ingresso del Commissariato della polizia "San Fruttuoso" a [[Genova]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ligurianotizie.it/cerimonia-in-memoria-dellex-questore-di-fiume-giovanni-palatucci-video/2021/02/10/427162/|titolo=Cerimonia per l'ex Questore Giovanni Palatucci {{!}} Video|autore=redazionegenova2|sito=Liguria Notizie|data=
* Il 10 marzo 2021 il comune di Avezzano ha dedicato una targa a Giovanni Palatucci in piazza [[Bruno Corbi]]<ref>{{cita web|url=https://www.terremarsicane.it/lamministrazione-di-avezzano-omaggia-il-questore-palatucci-con-una-targa-posta-stamattina-a-piazza-corbi/|titolo=L'amministrazione di Avezzano omaggia il Questore Palatucci con una targa posta stamattina a Piazza Corbi|autore=Maria Tortora|editore=Terre Marsicane|data=10 marzo 2021|accesso=20 ottobre 2022}}</ref>.
* Il 30 novembre 2021 gli è stata intitolata una piazza di [[Capistrello]] (AQ)<ref>{{Cita web|url=https://www.marsicalive.it/a-capistrello-una-piazza-intitolata-a-giuseppe-palatucci-ex-questore-di-fiume-che-salvo-migliaia-di-ebrei/|titolo=A Capistrello una piazza intitolata a Giuseppe Palatucci, ex questore di Fiume che salvò migliaia di ebrei|autore=Giulia Antenucci|editore=Marsica Live|data=
* Il 6 febbraio 2022 il comune di [[Pescina]] (AQ) gli ha dedicato una strada di [[Venere dei Marsi]]<ref>{{cita web|url=https://www.marsicalive.it/intitolato-tratto-stradale-a-giovanni-palatucci-medaglia-doro-al-valore-civile/|titolo=Intitolato tratto stradale a Giovanni Palatucci|editore=Marsica Live|data=6 febbraio 2022|accesso=7 febbraio 2022}}</ref>.
* Il 9 febbraio 2022, presso la chiesa di Corbellino, comune di Fagnano (AQ), è stata piantato un acero montano in sua memoria con targa commemorativa.
Riga 121 ⟶ 120:
|collegamento_onorificenza=Medaglia d'oro al merito civile
|motivazione=Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l'arresto e la deportazione. Fedele all'impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l'occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all'arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, dove sacrificava la giovane vita. Dachau – [[10 febbraio]] [[1945]]
|data=15 maggio 1995<ref>
}}
Riga 131 ⟶ 130:
== Bibliografia ==
* Giovanni Preziosi, ''
* Amleto Ballarini, ''Giovanni Palatucci. Favole e storia'', in "Fiume. Rivista di Studi Adriatici", N. S., a. 23(2003), n. 1-6.
* Michele Bianco, Antonio De Simone Palatucci, ''Giovanni Palatucci. Un olocausto nella shoah'', Montella, Accademia Vivarium novum-Dragonetti, 2003. ISBN 88-87637-37-7.
Riga 137 ⟶ 136:
* Silva Bon, ''Le comunità ebraiche della provincia italiana del Carnaro: Fiume e Abbazia, 1924-1945'', Roma, Società di Studi Fiumani, 2004.
* Franco Celetta, ''Giovanni Palatucci. Raccontato con semplicità'', Montella, Dragonetti, 2004.
* Marco Coslovich, ''
* Marco Coslovich, ''Il caso Palatucci. Il poliziotto che salvò gli ebrei?'', in "Contemporanea. Rivista di storia dell'800 e del '900", anno V, n. 1, gennaio 2002, pp. 59–84.
* Marco Coslovich, ''Giovanni Palatucci. Una giusta memoria'', Atripalda, Mephite, 2008. ISBN 978-88-6320-001-0.
Riga 149 ⟶ 148:
* Nazareno Giusti, ''L'ultimo questore. La vera storia di Giovanni Palatucci, il poliziotto che salvò migliaia di ebrei'', Livorno, Belforte, 2009. ISBN 978-88-7467-046-8.
* Carlo Greppi, ''L'ultimo treno. Racconti del viaggio verso il lager'', Roma, Donzelli, 2012. ISBN 978-88-6036-734-1.
* [[Pierluigi Guiducci]],
* Antonio Luksich Jamini, ''Il salvataggio degli ebrei a Fiume durante la persecuzione nazifascista'', in "Il movimento di liberazione in Italia", luglio 1955, n.37, pp. 44–47.
* Amos Luzzatto, ''A proposito di laicità. Dal punto di vista ebraico'', Cantalupa, Effatà, 2008.·ISBN 978-88-7402-386-8.
Riga 158 ⟶ 157:
* Angelo Picariello, ''Capuozzo, accontenta questo ragazzo. La vita di Giovanni Palatucci'', Cinisello Balsamo, San Paolo, 2007. ISBN 978-88-215-5964-8. (La prefazione è di [[Toni Capuozzo]], figlio di un collaboratore di Palatucci; il titolo del libro è ispirato a un episodio che lo vide protagonista, quale destinatario dell'ultimo messaggio di Palatucci dal vagone piombato).
* Nico Pirozzi, ''Fantasmi del Cilento. Da Altavilla Silentina a Lenti un'inedita storia della Shoah ungherese'', Edizioni Cento Autori, Napoli, 2007. ISBN 978-88-95241-34-0.
* Giovanni Preziosi,
* Giovanni Preziosi,
* Goffredo Raimo, ''A Dachau, per amore. Giovanni Palatucci'', Montella, Dragonetti, 1989; 1992.
* Paolo Santarcangeli, ''In cattività babilonese. Avventure e disavventure in tempo di guerra di un giovane giuliano ebreo e fiumano per giunta'', Udine, Del Bianco, 1987.
Riga 177 ⟶ 176:
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.poliziadistato.it/articolo/472/|titolo=Profilo su poliziadistato.it}}
* {{cita web|url=http://www.associazionegiovannipalatucci.it/|titolo=Sito ufficiale dell'Associazione Onlus Giovanni Palatucci}}
* {{cita web|url=http://www.museomemoriapalatucci.it/|titolo=Sito ufficiale de "Museo "L'itinerario della Memoria e della Pace" - Centro Studi "Giovanni Palatucci"}}
*
* {{cita web |
* {{cita web|url=http://www.gariwo.net/tag.php?tag=Giovanni%20Palatucci|titolo=Palatucci sul sito del ''Comitato per la Foresta dei Giusti-Gariwo''}}
* {{cita web|url=https://vimeo.com/40177189|titolo=Centro Primo Levi and NYU Casa Italiana Zerilli Marimò present ''Heroes, Saints and the Righteous: the Case of Giovanni Palatucci''}}
* {{cita web|url=http://www.corriere.it/cultura/13_maggio_23/palatucci-pezzo-farkas_13ce2470-c3be-11e2-8072-09f5b2e9767e.shtml|titolo=Palatucci, tutte le ombre sulla vita dello «Schindler italiano»}}
* {{cita web|url=http://www.huffingtonpost.it/2013/06/20/giovanni-palatucci-intervista-sarfatti-prove-ebrei_n_3472699.html?utm_hp_ref=italy|titolo=Giovanni Palatucci: intervista allo storico Michele Sarfatti: "Non ci sono prove che abbia salvato centinaia di ebrei"}}
|