Nelle fonti classiche i Macroni vengono descritti come un popolo selvaggio e potente che praticava la [[circoncisione]] e indossava abiti fatti di pellame, mentre il loro equipaggiamento bellico era formato da elmi di legno, piccoli scudi di vimini e lance corte con lunghe punte.<ref name=":1" /> Il loro territorio venne inizialmente integrato nell'[[Impero medo]], per poi passare sotto l'[[Impero persiano]] della [[dinastia achemenide]], venendo incorporato nella [[Tassazione achemenide|XIX satrapia]], motivo per cui i Macroni combatterono sotto [[Serse I]]. Nel [[IV secolo a.C.]], in seguito al collasso dell'Impero persiano causato dalle conquiste di [[Alessandro Magno]], la regione dell'Anatolia abitata da queste genti finì incorporata nel [[Regno del Ponto]] e poi nell'[[Impero romano]]; in particolare, nel 64 per volontà di [[Nerone]] la regione venne incorporata prima nella provincia di [[Galazia (provincia romana)|Galazia]] e poi in quella di [[Cappadocia (provincia romana)|Cappadocia]]. Nella fase di debolezza dei sovrani pontici, i Macroni formarono una lega con la limitrofa federazione tribale colchica che univa gli Eniochi ai Sannoi una [[Machelonia|Lega]]<ref name=":2" /> eche nel 69 i la Lega si ribellò al dominio di [[Roma (città antica)|Roma]], saccheggiando [[Trebisonda]], ma i romani riuscirono a reprimere la rivolta e a riprendere il controllo della regione. [[Cassio Dione]] menziona che l'imperatore [[Traiano]] fece dei doni ad Anchialos, re cliente di Eniochi e Macroni, il quale partecipò tra le fila romane alle [[campagne partiche di Traiano]].<ref name=":2" /><ref>{{Ka}}ლომოური 1966.</ref> Questo monarca viene citato anche in una lettera del 134 scritta da [[Arriano]] all'imperatore [[Adriano]]<ref>{{Ka}}ინგოროყვა 1954.</ref> e anche [[Luciano di Samosata]] menziona il loro sovrano, ma il racconto sembra essere del tutto fittizio. Sempre Cassio Dione afferma che l'usurpatore armeno [[Pacoro d'Armenia|Pacoro]], il quale aveva ucciso il re di Macroni ed Eniochi, venne prima deportato a Roma da [[Lucio Vero]], per poi essere esiliato in [[Britannia]] da [[Marco Aurelio]]. In virtù della sua vicinanza al confine tra i due imperi, la regione oscillò spesso tra l'influenza romana e quella persiana. La ''[[Machelonia]]'', infine, figura come [[Stato cliente|regno cliente]] dell'Impero persiano sotto la [[Dinastia Sassanide|dinastia sassanide]] nel cosiddetto ''[[Res gestae divi Saporis|Res Gestae Divi Saporis]]'', l'iscrizione trilingue della metà del III secolo realizzata per volontà di [[Sapore I]] riguardante questioni politiche, militari e religiose, dove il termine sembra essere utilizzato come sinonimo di Colchide.<ref name="Edwards" /> All'inizio degli anni '80 del III secolo la regione tornò nuovamente sotto il controllo dei romani, e da quel momento la Machelonia non compare più come entità politica autonoma o semiautonoma.<ref name=":2" /> La conversione al [[cristianesimo]] di queste popolazioni avvenne durante il regno dell'imperatore [[Giustiniano I|Giustiniano]].<ref>[[Procopio di Cesarea]] ''Bell. Pers''. i. 15, ''Bell. Goth''. iv. 2, ''de Aed.'' iii. 6.</ref>