Assedio di Malta (1940-1942): differenze tra le versioni

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== Contesto ==
[[File:Malta-CIA WFB Map.png|thumb|Mappa di Malta]]
[[File:The_Royal_Navy_during_the_Second_World_War_A11484.jpg|destra|miniatura| Il peschereccio armato HMS ''Coral'' all'interno del bacino di carenaggio n. 3, danneggiato dalle bombe durante la seconda guerra mondiale <ref>{{Cita web|url=http://uboat.net/allies/warships/ships/6334.html|titolo=Allied shipping losses|urlmorto=sì}}</ref>]]
La [[Colonia di Malta]] era una fortezza militare e navale, essendo l'unica base britannica tra [[Gibilterra nella seconda guerra mondiale|Gibilterra]] e [[Alessandria d'Egitto]]. In tempo di pace era una stazione intermedia lungo il percorso commerciale britannico verso l'[[India]] e l'[[Estremo Oriente]] via [[Egitto]] e [[canale di Suez]]; quando la rotta fu interrotta all'inizio delle ostilità, Malta rimase una importantissima base di partenza per azioni offensive contro gli spostamenti navali dell'Asse e gli obiettivi di terra nell'area del Mediterraneo centrale. A causa della sua posizione esposta in prossimità dell'Italia, i britannici trasferirono la sede della [[Mediterranean Fleet]] della [[Royal Navy]] da [[La Valletta]] ad Alessandria d'Egitto già nell'ottobre [[1939]]<ref>Jellison (Citcit. 1984), pp. 6, 21, 51–52</ref>.
 
Malta è un'isola di 27 x 14&nbsp;km, con una superficie di appena 250&nbsp;km²<ref>Rix (Citcit. 2015), p. 2</ref>, comparabile a quella dell'[[isola d'Elba]]. Nel giugno del [[1940]] aveva una popolazione di circa 250.000 abitanti, di cui solo il 3-4% era personale coloniale britannico e il resto nativi [[maltesi]],<ref name="Holland Cit. 2003, pp. 22">Holland (Citcit. 2003), pp. 22</ref> concentrati nelle zone residenziali attorno al [[Porto Grande (Malta)|Porto Grande]], dove la densità della popolazione era più di sei volte quella della media dell'isola. Tra i punti più congestionati vi era [[La Valletta]], capitale e centro politico, militare e commerciale, dove 23.000 persone vivevano in un'area di circa 0,65&nbsp;km². Al di là del Porto Grande, nelle [[Malta#Città principali|Tre Città]] di [[Cospicua]], [[Senglea]] e [[Birgu|Vittoriosa]], dove erano situati i [[cantieri navali di Malta]] e la sede dell'[[Ammiragliato (Regno Unito)|Ammiragliato]], 28.000 persone vivevano concentrate in 1,3&nbsp;km². Furono queste aree a subire gli attacchi aerei più pesanti, più sostenuti e concentrati della storia<ref name="Jellison Cit. 1984, p. 51">Jellison (Citcit. 1984), p. 51</ref>.
 
All'inizio della guerra, a Malta non vi era pressoché alcuna difesa, a causa di un rapporto pre-bellico britannico che aveva ritenuto che l'isola fosse indifendibile.{{Senza fonte}} Le flotte italiana e britannica erano più o meno uniformi quanto a numero di unità di superficie, ma gli italiani disponevano di molti più sottomarini e aerei rispetto ai britannici. L'[[Ammiragliato (Regno Unito)|Ammiragliato]] dovette poi dividere le forze, proteggendo il [[Canale di Suez]] con la [[Mediterranean Fleet]] (con a capo l'Ammiraglio [[Andrew Cunningham]]) e [[Gibilterra nella seconda guerra mondiale|Gibilterra]] con la [[Force H]] (guidata dal vice-Ammiraglio [[James Somerville]])<ref name="Taylor Cit. 1974, p. 181">Taylor (Cit. 1974), p. 181</ref>. Nell'ottobre 1939, la Mediterranean Fleet venne trasferita verso est, in Egitto, privando l'isola della sua protezione navale. Soltanto il [[monitore]] [[HMS Terror (I03)|HMS ''Terror'']] e alcuni sottomarini erano rimasti sull'isola. Quando il governo maltese chiese chiarimenti, gli fu risposto dai britannici che l'isola avrebbe potuto essere difesa altrettanto adeguatamente da Alessandria quanto dal Porto Grande di Malta, il che naturalmente non era vero. Questo portò i maltesi a dubitare dell'impegno britannico a difendere l'isola<ref>Jellison (Cit. 1984), p. 21</ref>.