Vampiro: differenze tra le versioni

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Durante il [[XVIII secolo]], vi fu un impeto frenetico di avvistamenti di vampiri nell'[[Europa dell'est]], con frequenti rituali (che comprendevano impalare o disseppellire un corpo) per individuare potenziali morti viventi, a cui partecipavano anche ufficiali del governo.<ref name=Barb5to9>{{Cita|Barber 1988|pp. 5-9}}.</ref> Nonostante si trattasse dell'era dell'[[Illuminismo]], durante il quale numerose leggende folcloristiche vennero domate, la credenza nei vampiri aumentò drasticamente, creando un'isteria di massa in tutta Europa.<ref name="Cohen">{{Cita libro|cognome=Cohen|nome=Daniel|titolo=Encyclopedia of Monsters: Bigfoot, Chinese Wildman, Nessie, Sea Ape, Werewolf and many more...|anno=1989|editore=Michael O'Mara Books Ltd|pagine=271-274|città=Londra|isbn=0-948397-94-2}}</ref> Il panico nacque con la notizia di attacchi di vampiri nella [[Prussia]] occidentale nel [[1721]] e nei domini asburgici dal [[1725]] al [[1734]]: da lì si diffuse in altre località. Due casi famosi di vampirismo, i primi a essere ufficialmente documentati, furono quelli dei cadaveri dei serbi [[Peter Plogojowitz]] e [[Arnold Paole]]. Plogojowitz era morto all'età di 62 anni, ma si credeva fosse tornato nel mondo dei vivi e avesse chiesto al figlio del cibo. Il figlio si rifiutò di sfamarlo, e fu trovato morto il giorno seguente. Plogojowitz sarebbe poi tornato e avrebbe attaccato alcuni suoi vicini di casa che morirono per gravi perdite di sangue.<ref name=Barb5to9/> Paole, invece, un ex soldato divenuto contadino che era stato attaccato da un vampiro anni prima, morì mentre era impegnato nella [[Maggengo|fienagione]]. Dopo la sua morte, delle persone morirono nei paraggi e si credette che Paole fosse tornato e avesse iniziato a cibarsi dei suoi vicini.<ref name=Barb1521>{{Cita|Barber 1988|pp. 15-21}}.</ref> Un'altra famosa leggenda serba riguarda un tale [[Sava Savanović]], che viveva in un mulino e uccideva e beveva il sangue dei mugnai. Questo personaggio folcloristico venne poi ripreso in un racconto scritto dal serbo [[Milovan Glišić]] e nel [[cinema horror|film horror]] serbo del [[1973]] ''[[Leptirica]]'' a esso ispirato.
 
I due incidenti furono ben documentati: ufficiali governativi esaminarono i cadaveri, fecero rapporto e pubblicarono libri in tutta [[Europa]].<ref name=Barb1521/> L'isteria, comunemente conosciuta come la "Controversia sui vampiri del XVIII secolo", infuriò per una generazione. Il problema fu aggravato dalle epidemie rurali di acclamati attacchi di vampiri, causati indubbiamente dalla superstizione presente nelle comunità dei villaggi, dove venivano disseppelliti cadaveri e trafitti con paletti di legno. Nonostante molti studiosi dichiarassero che i vampiri non esistevano, e attribuissero gli eventi a [[sepoltura da vivo|sepolture premature]] o alla malattia della [[rabbia]], la superstizione aumentò. [[Antoine Augustine Calmet|Don Augustine Calmet]], un rispettato studioso e teologo francese, compose un esauriente saggio nel [[1746]], in cui però rimase ambiguo circa l'esistenza dei vampiri. Calmet raccolse testimonianze di incidenti riguardanti i vampiri; numerosi lettori, tra cui un critico [[Voltaire]] e [[demonologia|demonologhi]] convinti, interpretarono il saggio come una dichiarazione di esistenza dei vampiri.<ref name="Hoyt84"/> Nel suo ''[[Dizionario filosofico]],'' Voltaire scrisse:<ref>{{cita libro|titolo=Philosophical Dictionary |autore=Voltaire |anno=1984 |annooriginale=1764 |editore=Penguin|isbn=0-14-044257-X}}</ref>
<!-- Questa è una mia traduzione personale dall'inglese. Sarebbe meglio inserirne una "ufficiale", ma io non ne sono in grado per mancanza di materiale. -->
{{citazione|Questi vampiri erano cadaveri, che uscivano dalle loro tombe la notte per succhiare il sangue dei vivi, sia dalle loro gole che dai loro stomachi, e poi tornavano nei loro cimiteri. Le persone a cui succhiarono il sangue si indebolivano, divenivano pallide e iniziavano a consumarsi, mentre i cadaveri che succhiavano il sangue prendevano peso, la loro carnagione si faceva rosea e godevano di un grande appetito. Fu in [[Polonia]], [[Ungheria]], [[Slesia]], [[Moravia]], [[Austria]] e nella [[Lorena (regione francese)|Lorena]] che i morti poterono così gioire.}}