Colchide: differenze tra le versioni
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Nella [[geografia]] dell'[[antichità classica]], la '''Colchide''' ([[lingua georgiana|georgiano]] e [[lingua laz|laz]]: კოლხეთი, ''k'olxeti''; [[lingua greca antica|greco antico]]: {{polytonic|Κολχίς}}, ''Kolchís'') era una [[regione storica]]<ref>{{En}}Marc Van De Mieroop, ''A History of the Ancient Near East: ca. 3000-323 BC'', p. 265</ref> del [[Caucaso]] situata sulla costa orientale del [[Mar Nero]], tra le moderne [[Georgia]] (province di [[Abcasia]], [[Agiaria]], [[Guria]], [[Imerezia]], [[Mingrelia]], [[Rach'a]] e [[Svanezia]]), [[Russia]] ([[Soči]] e [[Tuapse]]) e [[Turchia]] ([[Ardahan]], [[Artvin]], [[Rize]] e [[Trebisonda]]).<ref>{{En}}Andrew Andersen, ''The Historical Atlas of the Caucasus'', p. 91</ref> Secondo la maggior parte degli autori antichi, con qualche piccola differenza, la Colchide si trovava lungo la costa del [[Mar Nero]] – confinando a sud-ovest con il [[Ponto]], la cui frontiera era situata tra l'odierna [[Trebisonda]] e il fiume [[Rioni]], mentre a nord-ovest era delimitata dal fiume Puak – a est confinava con l'[[Iberia (Caucaso)|Iberia]], a sud con l'[[Armenia]] e a nord la [[catena del Caucaso]] segnava il suo confine con la [[sarmati|Sarmazia]]; inoltre, tra il [[VI secolo a.C.|VI]] e il [[I secolo a.C.]] la Colchide sarebbe stata governata da monarchi.<ref name="Cyril Toumanoff p 69">{{En}} Toumanoff, Cyril. ''Studies in Christian Caucasian History''</ref>
== Fonti antiche ==
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=== Mitologia ed etnografia ===
{{Storia della Georgia}}
La Colchide viene citata in numerose opere della letteratura classica – le più antiche risalgano a [[Omero]], [[Eschilo]] e [[Pindaro]] – dalle quali emerge che, soprattutto in virtù della sua posizione geografica, nell'[[immaginario collettivo]] di molte popolazioni del [[Mediterraneo]] e del [[Vicino Oriente]] dell'[[età del bronzo]] e dell'[[età del ferro]] fosse percepita come una terra semileggendaria, misteriosa, remota e favolosamente ricca e fertile, dove si diceva fosse stata inventata la metallurgia. Secondo un'antica espressione proverbiale greca antica il tragitto per raggiungerla era considerato "il viaggio più lungo possibile". Infatti, la Colchide era il luogo più orientale dell'[[Ecumene]], la terra dove nasceva il [[Sole]] e dove [[Prometeo]] subì la propria punizione per avere rivelato all'umanità il segreto del fuoco, nonché una delle regioni da cui si diceva provenissero le [[Amazzoni]], ma era famosa soprattutto per essere l'ambientazione principale del racconto [[Epica|epico]] sull'impresa del recupero del [[vello d'oro]] da parte di [[Giasone (mitologia)|Giasone]] e gli [[Argonauti]]. La Colchide aveva per sua capitale Aia, sul fiume Fasi, ed era governata da re [[Eete]], figlio di [[Elio (divinità)|Elio]]. Eete aveva sposato [[Idia]] – dalla quale aveva avuto [[Apsirto]], [[Calciope (figlia di Eete)|Calciope]] e la maga [[Medea]] – e teneva appeso il vello d'oro in un boschetto sacro al dio della guerra [[Ares]]. Quando Giasone giunse in Colchide fu aiutato da Medea, protagonista dell'[[Medea (Euripide)|omonima]] [[tragedia greca|tragedia]] di [[Euripide]]. [[Apollonio di Rodi]], autore de ''[[Le Argonautiche]]'', la situava agli estremi del mondo conosciuto, descrivendola come un luogo che «giace oltre i limiti del mare e della terra»,<ref>Apollonio, ''[[Le Argonautiche (Apollonio Rodio)|Le Argonautiche]]'', II.417.</ref> e continuò ad assumere questo ruolo anche nei componimenti di autori successivi come [[Ovidio]] e [[Luciano di Samosata]]. Anche da un punto di vista etnografico emerge un quadro vago e difficile da decifrare. Le fonti [[Assiria|assire]] e [[Urartu|urartee]] menzionano sporadicamente il nome ''Qulḫa'' o ''Kulḫi'',<ref>O, Lordkipanidze. (1991). ''Archeology in Georgia'', Weinheim, 110.</ref> mentre in età classica diversi autori descrissero i Colchi come ripartiti in una serie di gruppi etnico-tribali, producendo un lungo elenco di etnonimi di etimologia incerta.<ref>[http://www.iranicaonline.org/articles/colchis COLCHIS, Encyclopædia Iranica]</ref><ref name=":0">{{En}} David Marshal Lang, ''The Georgians'', Frederich A. Praeger Publishers, Londra-New York 1966.</ref> Tra gli abitanti del litorale della Colchide sono elencati ''Coraxi'' e ''Coli'' nel nord, ''Drili'', ''[[Fasiani]]'', ''Lazi'' e ''Sanigi''/''Sannoi''/''Tzannoi'' lungo il bacino del fiume [[Rioni]],<ref>{{
== Cultura materiale, identificazione etnica e organizzazione politica ==
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===Sotto il governo romano===
La Colchide, pertanto, venne inizialmente incorporata nella provincia di [[Galazia]] e prima di essere trasferita nell'81 sotto il controllo della provincia di [[Cappadocia]]. Tuttavia, il controllo diretto romano era saldo soltanto lungo la costa, mentre sull'entroterra montano l'influenza imperiale era decisamente più lasca. Nel 69 Aniceto, cercando il supporto anche delle popolazioni locali fuori dai confini imperiali, scatenò una rivolta antiromana, che però fu repressa e gli alleati di Aniceto dovettero pagare un tributo a [[Roma]] per mantenere una parziale indipendenza. Oltre alle [[Paganesimo|pratiche religiose locali]], nel corso dei si erano diffusi nella regione [[Ellenismo (religione)|culti ellenistici]] e [[Mitraismo|mitraici]]. Il [[Cristianesimo]], invece, iniziò a diffondersi all'inizio del [[I secolo]] e in base diverse tradizioni agiografiche la Colchide fu evangelizzata da un [[apostolo]] ([[Sant'Andrea|Andrea]], [[Simone lo Zelota]] o [[San Mattia|Mattia]]). Nel I secolo i bassopiani e la zona costiera subirono frequentemente incursioni da parte delle feroci tribù montanare dell'entroterra, mentre nel decennio compreso fra il 130 e il 140 la Colchide fu invasa da gruppi scitici. I [[goti]], che dimoravano in [[Penisola di Crimea|Crimea]], saccheggiarono la Colchide nel 253, ma vennero comunque respinti con l'aiuto della guarnigione romana di [[Pitsunda]]. Tra il III e il IV secolo, la maggior parte dei regni e principati venne ad essere soggiogato dai re lazici, dopodiché la regione cominciò ad essere generalmente riferita come [[Lazica]] ([[Egrisi]] o [[Tao-Klarjeti]]).
== Sovrani della Colchide ==
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==Collegamenti esterni==
* {{cita web|url=http://www.asia.si.edu/exhibitions/online/Gold/default.html|titolo=Sepolture d'oro, prove archeologiche|lingua=En|accesso=11 settembre 2009
* {{cita web|url=http://www.kolkhoba.org/lazuri.htm|titolo=Kolkhoba: Lingua laz|lingua=En}}
* {{cita web|url=http://www.lazebura.net/english/|titolo=Storia dei Laz-Mingreliani|lingua=En|accesso=11 settembre 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110720083312/http://www.lazebura.net/english/|urlmorto=sì}}
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